Parte il tour internazionale di Haniyeh: Qatar, Turchia, Iran e Russia

A dicembre, Ismail Haniyeh capo dell’ufficio politico di Hamas, ha iniziato il suo primo tour all’estero da quando è stato eletto alla carica dal Consiglio (Shura) del movimento nel maggio 2017.

Da quando l’assedio israeliano è stato imposto a Gaza più di 13 anni fa, i funzionari di Gaza sono stati in grado di viaggiare solo attraverso il Cairo.

Questa restrizione ha consentito alle autorità egiziane il controllo sui loro movimenti e, in passato, hanno rifiutato ripetute richieste da parte di Haniyeh che gli fosse permesso di viaggiare all’estero.

Il suo tour sembra il segno un certo sviluppo nelle relazioni Hamas-Egitto e nelle dinamiche regionali. Finora Haniyeh ha visitato la Turchia, il Qatar e l’Iran, dove ha partecipato alle esequie di Solimani. Secondo fonti accreditate potrebbe anche andare in Russia.

Negli ultimi due anni e mezzo, le autorità egiziane hanno posto varie condizioni in cambio del permesso che Haniyeh effettuasse missioni ufficiali all’estero. Hanno chiesto, ad esempio, che rinunciasse a visitare l’Iran, il Qatar e la Turchia e pretendevano che andasse in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti. Hamas ha sempre rifiutato queste imposizioni e il Cairo ha negato i permessi di uscire dalla Striscia.

Dall’inizio di dicembre, tuttavia, la situazione è cambiata.

Haniyeh ha lasciato la Striscia di Gaza il 2 dicembre verso il Cairo dove ha avuto una serie di incontri con funzionari egiziani. Secondo il quotidiano londinese Al-Araby, il focus degli incontri era sulla negoziazione di un cessate il fuoco a lungo termine tra Hamas e Israele. In quei colloqui gli egiziani furono costretti ad accettare che “l’accordo del secolo” presentato dall’amministrazione Trump non era più in agenda. Al termine degli incontri, Haniyeh è stato informato che avrebbe potuto intraprendere il suo tour all’estero.

Alcune fonti sostengono che gli egiziani abbiano imposto ad Haniyeh di non partecipare al vertice del 18 dicembre scorso a Kuala Lampur, la condizione è stata accettata ma comunque una delegazione di Hamas ad alto livello era presente ai lavori svoltisi in Malesia.

La richiesta sarebbe stata imposta dall’Arabia Saudita che leggeva il meeting come un tentativo di annullare il peso della OIC e creare altri strumenti di cooperazione e dialogo tra i Paesi islamici

Le prime due tappe del tour di Isma’il Haniyeh sono state la Turchia e il Qatar e si prevede che visiterà anche Libano, Kuwait, Mauritania e Malesia.

In Turchia, il leader di Hamas ha incontrato il presidente Recep Tayyip Erdogan e discusso di varie questioni, tra cui lo status di Gerusalemme e del complesso della moschea di al-Aqsa, gli sforzi di riconciliazione con Fatah e la situazione a Gaza.

In Qatar, Haniyeh ha incontrato l’emiro Tamim bin Hamad Al Thani. Secondo i media, alcuni leader di Hamas potrebbero spostarsi dal Qatar alla Malesia nel contesto di una potenziale riconciliazione nel Golfo, tra il Qatar e l’Arabia Saudita. Questa mossa sarebbe conforme alla richiesta saudita che Doha non ospiti più leader dei Fratelli Musulmani, inclusi quadri di Hamas.

Finora Hamas non ha commentato queste affermazioni. Il movimento ha stretti legami con la Malesia, e Haniyeh dovrebbe lavorare per consolidarli ulteriormente durante la sua visita .

La terza tappa del tour di Haniyeh è stata l’Iran. Ha visitato Teheran e ha partecipato al funerale del generale Qassem Soleimani, capo della Forza Quds del Corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica (IRGC), assassinato dagli Stati Uniti a Baghdad

La visita di Haniyeh potrebbe significare che Hamas ha preso una decisione sulle sue alleanze regionali dopo il suo temporaneo allontanamento dall’Iran e da Hezbollah in seguito allo scoppio delle primavere arabe e della guerra civile siriana, in particolare. Significa anche che Teheran continuerà il suo sostegno finanziario e militare al movimento.

Un’altra possibile tappa del tour del leader di Hamas è la Russia, che in precedenza gli aveva fatto un invito ufficiale nel 2018. I motivi di questo ritardo, oltre all’ostilità egiziana, sembrano da ricercarsi nelle pressioni dell’Autorità Palestinese di Abu Mazen su Putin, con lo scopo di mantenere isolato internazionalmente il movimento di resistenza islamica.

Isma’il Haniyeh potrebbe rimanere fuori Gaza per un periodo di sei mesi. Secondo i resoconti dei media, probabilmente farà base in Qatar durante questo ampio tour, data la facilità con cui Doha gli permetterà di viaggiare nella regione.

La missione di Haniyeh prevede incontri e consultazioni con i leader di Hamas che vivono all’estero, esponenti che non vede da quando è stato eletto. L’impossibilità di incontrarsi fisicamente ha finora impedito il processo decisionale su alcune questioni chiave, tra cui i negoziati sul cessate il fuoco con Israele, la riconciliazione con Fatah e le elezioni palestinesi.

Il tour consentirà ad Hamas di consolidare le relazioni con i suoi amici e di ripristinare le relazioni con alcuni paesi con i quali non ha relazioni, tra cui Kuwait e Giordania. Potrebbe anche aprire la strada a una tregua a lungo termine con Israele.

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