Alla fine noi cittadini italiani siamo la maggioranza dei musulmani in Italia. Forse 1,3 milioni, il 60% almeno in età con diritto di voto, 800 mila circa.
Le prossime scadenze elettorali ci metteranno di fronte a dover fare scelte precise a fronte di considerazioni sagge e pertanto credo sia opportuno iniziare un percorso di confronto sul tema.
Sgombrando subito la pregiudiziale totale, da qualche parte della Comunità insistentemente espressa, contraria all’esercizio del diritto di cui sopra, diventa ineludibile ragionare su quali siano le condizioni minime che una forza politica o un candidato debba garantire, ops promettere con qualche sincerità, per meritare i nostri voti.
Qui non si tratta più di rifugiarsi nella scelta tra destra, sinistra e centro, semplicemente perché queste categorie politiche che risalgono addirittura al XVIII secolo, non hanno praticamente più alcun senso.
Valutiamo piuttosto le proposte e i metodi di chi verrà a cercare il nostro voto.
Per semplicità escludiamo subito i partiti chiaramente islamofobi, il masochismo non è caratteristica dei credenti.
Poi escludiamo quelli che magari abbiamo votato una volta e ci hanno delusi irrimediabilmente: “il credente non viene mai morsicato due volte dallo stesso buco” (hadith).
Escluderei senza alcun dubbio anche quelli che stanno cercando di modificare radicalmente un protocollo umano ben definito nelle Scritture addebitandogli tutti i mali del mondo attuale e dimenticando che tutto il bene della storia umana ha tratto fonte e nutrimento nel rispetto consapevole e misericordioso di quel protocollo che per noi musulmani è la “fitrah”, l’origine profonda, la natura che Dio ha voluto per le Sue creature.
Certamente nei primi, negli islamofobi, potremmo trovare alleati per osteggiare il disegno di annullamento culturale ed etico degli ultimi citati, ma poi non avrebbero nessuna remora a farci a pezzi per soddisfare il razzismo patente della maggior parte dei loro elettori, non faranno prigionieri.
Gli altri continueranno a promettere quello probabilmente non ci daranno mai: cittadinanza ai 2G, Intesa ex art. 8 della Costituzione con la nostra Comunitá e, nel frattempo porteranno avanti il loro progetto “gender” fin nelle scuole dell’infanzia, per legge.
Su quelli che ci hanno deluso non é neppure il caso di spender parole, sono il nulla e finiranno presto nel nulla. Un disgraziato incidente di percorso, tutto qui.
Lo so, non resta quasi niente se non un nostro partito che veleggia nei sogni e che non siamo ancora in grado di costruire realisticamente.
Sono tre no! non ci faranno del male con il nostro consenso e appoggio, e per quanto mi riguarda l’accendo!