Imam francese chiede a donne e uomini di coprirsi, il ministro lo licenzia

Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha chiesto al prefetto di Hauts-de-Seine di convocare i funzionari della moschea Gennevilliers con l’intenzione di licenziare l’imam Mehdi, in seguito ad un sermone dove l’imam ha ricordato quali siano i limiti in ambito di pudore e vestiario per gli uomini e le donne musulmane.

Per tale ragione, anche il presidente dell’associazione religiosa Ennour, Mohamed Benali, che gestisce la moschea di Gennevilliers, è stato convocato in prefettura. 

Gérald Darmanin (@GDarmanin) scrive su twitter: “Le parole riportate da questo imam di Gennevilliers sono contrarie ai nostri valori. Su mia richiesta, il prefetto di Hauts-de-Seine ha convocato i responsabili della moschea affinché questo imam sia licenziato”.

A sua volta l’imam ha replicato alle accuse di Darmanin servendosi anche egli di un tweet dove riporta il video tratto dal sermone con il passaggio dove sarebbero contenuti i commenti “sessisti”, inoltre ha scritto: “Questa è la parte di cui sono stato incriminato. Ho parlato ai musulmani in generale e non alle sole donne. Le osservazioni non sono sessiste in quanto ho trattato anche degli uomini . Ho parlato anche della libera scelta nella pratica religiosa. Articolo falso e diffamatorio!”

Non è mancato il sostegno all’Imam Mehdi. Diversi messaggi di appoggio sono giunti da numerosi utenti per difendere la natura esemplare dell’Imam di Gennevilliers noto per il suo coinvolgimento nella diffusione dei valori islamici all’interno della comunità.

Altre figure di spicco hanno denunciato la continua ingerenza del governo francese nella pratica dell’Islam con il pretesto di combattere il cosiddetto “separatismo”

Idriss Sihamed fondatore della ONG Barakacity sciolta dal Ministero dell’Interno ha scritto: “Sotto attacco le associazioni musulmane, gli imam e le moschee, @GDarmanin ha contribuito all’ascesa dell’Islam e unisce i musulmani disgustati nel vedere un ministro accusato di stupro e molestie sessuali compiere spedizioni punitive contro gli imam. “

Sempre da twitter un altro utente dice: ” Il diktat che vuole imporre agli imam il contenuto della loro predicazione anche su un argomento così importante come il pudore, ignorando il sacrosanto principio di “laicità” è un colonialismo intellettuale inaccettabile.” 

Un altro (@kardjski) si sofferma invece sugli autori degli articoli riguardanti il caso dell’Imam Mehdi: ” Gli autori di questo articolo diffamatorio sono Oliver Bureau e Jean-Michel Décugis, denunciati più volte per diffamazione in passato!”

Mentre Akhy Yarik dice: “quindi essere un ministro accusato di stupro non è contrario ai valori della repubblica, ma ricordrae ai propri correligionari una nozione fondamentale della loro fede è contrario a quei valori, il mondo alla rovescia.”