Sulla rivista vicinia a Magistratura Democratica: green pass incostituzionale

Anche su Questione Giustizia rivista di studi giuridici vicina a Magistratura Democratica, una delle correnti più importanti della magistratura italiana, viene pubblicato un report che denuncia la natura incostituzionale del  Green Pass istituito dal governo Draghi.

Sulla sua rivista giuridica Questione Giustizia ieri è stato pubblicato un documento intitolato: Sul dovere costituzionale e comunitario di disapplicazione del cd. decreto green passche denuncia l’incostituzionalità del decreto governativo sia rispetto alla Carta italiana sia rispetto alla normativa europea. 

Il Direttore del centro studi è il Prof. Alberto Lucarelli, e gli altri giuristi sono Fiammetta Salmoni, Marina Calamo Specchia, e Michele della Morte, Ugo Mattei, Luca Nivarra e Piergiuseppe Monateri, l’internazionalista Pasquale de Sena e l’amministrativista Sergio Foa.

I giuristi scrivono in proposito: “l’impressione è che con l’ultimo suddetto Decreto-legge, l’ordinamento giuridico italiano non recepirebbe le scelte del diritto europeo in materia di Green pass, ovvero la facilitazione della libertà di circolazione in sicurezza tesa a sopprimere la quarantena obbligatoria. Al contrario il d.l. n. 105/2021 sembrerebbe conferire al Green pass natura di norma cogente ad effetti plurimi di discriminazione e trattamento differenziato”.

Da domani attraverso il decreto green pass saranno imposte limitazioni ai diritti fondamentali dei cittadini, a tal proposito i redattori del rapporto affermano:saremo in presenza di trattamenti differenziati per andare al ristorante, al teatro, ai centri culturali, e già si parla di introdurli progressivamente anche per l’esercizio di dirittidoveri fondamentali, come andare a scuola o al lavoro”.

Inoltre si fa presente quanto sia delicata la questione dei controlli da parte degli esercenti, altro nodo che riguarda anche la normativa sulla privacy: “appare di debole sostenibilità giuridica l’art. 3 comma 3 del decreto legge de quo che attribuisce ai titolari o gestori di servizi il potere di verificare l’accesso ai predetti servizi e attività e che ciò avvenga nel rispetto delle prescrizioni adottate”

Sulla rivista vicina a Magistratura Democratica quindi si prospetta che si stia realizzando un potere di polizia diffuso esercitato da persone che non hanno i titoli per farlo ed “esercitabile su libertà fondamentali”.

Vengono così messe a repentaglio le “libertà costituzionali fondamentali (libertà personale e libertà di circolazione prime fra tutte) e violati principi costituzionali fondamentali come il principio di eguaglianza, il principio di legalità ed il principio della certezza del diritto”.

Sempre secondo Questione Giustizia: “il tema di fondo è come tutelare la salute nel rispetto della Costituzione, riuscendo a distinguere provvedimenti costituzionalmente orientati da provvedimenti che si muovono al di fuori del perimetro costituzionale.”

Oltre ad violare il dettato costituzionale il green pass quindi non è conforme alle direttive europee in quanto tali norme prevedono che il Green Pass non possa essere fonte di discriminazione nei confronti dei cittadini non vaccinati.