Assolta e liberata Ikram Nazih, era stata condannata per blasfemia in Marocco

Ikram Nazih la giovane italo-marocchina che era stata condannata in Marocco per il reato di blasfemia a seguito della pubblicazione di un meme offensivo nei confronti del Corano, è stata assolta dalla Corte D’Appello di Marrakech e quindi liberata. Chiave nella risoluzione positiva della vicenda è stato l’impegno della Farnesina che attraverso le nostre rappresentanze diplomatiche in Marocco ha seguito da vicino la vicenda e dato supporto alla ragazza e ai suoi familiari. 

Il sottosegretario agli esteri Enzo Amendola ha seguito il caso in prima persona. 

La ragazza, nata a Vimercate e trasferitasi a Marsiglia per studiare all’università, era stata condannata per attentato alla religione ad una pena di 3 anni e mezzo di reclusione che stava scontando dal 20 giugno scorso. 

In appello il tribunale marocchino ha disposto la cancellazione della condanna dopo aver ascoltato e ritenuto valide le argomentazioni della difesa che ha spiegato come Ikram non avesse realizzato lei stessa il meme blasfemo e di come una volta accortasi della gravità della cosa avesse rimosso il post su Facebook dopo soli 14 minuti. 

Circa un mese fa, sulle pagine di questo giornale, il direttore Davide Piccardo aveva lanciato un appello affinché il sovrano del Marocco concedesse la grazia alla giovane donna, Piccardo scriveva:  “sono certo che nel caso di Ikram Nazih ci siano circostanze attenuanti relative alla sua giovane età e al fatto che purtroppo molti dei giovani musulmani provenienti da famiglie immigrate, non hanno ricevuto nessuna formazione ed educazione islamica.”