I Fratelli Musulmani egiziani verso l’uscita dalla crisi: si rinnova la leadership

Negli ultimi tempi si è tornato a parlare sui canali satellitari e sulla stampa araba di una nuova crisi all’interno dei Fratelli Musulmani, il principale gruppo di opposizione egiziano e Confraternita che ha ormai una storia quasi centennale. In realtà ciò che è recentemente accaduto va a chiudere un periodo di crisi profonde e lascia presagire una rinascita della Fratellanza.

Infatti Ibrahim Munir, che attualmente ricopre il ruolo di vice del Murshid (Guida suprema) e facente le sue funzioni, dopo l’arresto di Mahmud ‘Ezzat ha deciso (in un comunicato interno rilasciato mercoledì 13 ottobre), di sospendere 6 membri del Majlis al Shura (Consiglio) del gruppo e di metterli sotto indagine. I 6 quadri sospesi sono Mahmoud Hussein, ex segretario generale e attuale membro del Comitato Direttivo del gruppo (“Lajna al Idara al ‘Ulia” che sostituisce temporaneamente l’Ufficio di Orientamento, “Maktab al Irshad”, l’organo più elevato del gruppo alle dipendenze dirette del Murshid e in questo caso del facente funzioni del Murshid, Ibrahim Munir) Medhat al-Haddad, Hammam Youssef, Rajab al-Banna, Mamdouh Mabrouk e Muhammad Abd al-Wahhab, tutte personalità del gruppo che si risiedono in Turchia sin dal 2013. Munir ha deciso di deferire i sei leader a una commissione d’inchiesta speciale per i membri del Consiglio generale del Majlis al Shura.

In particolare, è sotto accusa Mahmud Hussein, che fino ad oggi ha giocato un ruolo di massimo rilievo, tenendo ufficialmente i contatti con il precedente facente funzioni del Murshid, la storica figura di Mahmud ‘Ezzat, arrestato nei sobborghi del Cairo il 28 Agosto 2020, dopo una latitanza che durava dal 2013, ed entrando in conflitto con i Fratelli Musulmani dentro l’Egitto, soprattutto l’ala “ribelle” guidata a lungo da Muhammad Kamal (ucciso poi in uno scontro a fuoco nel 2016) come anche con l’ala più politica dei Fratelli, composta prevalentemente da ex-parlamentari del partito della Fratellanza, tra i quali personaggi amatissimi dalla base come Amr Darrag e Gamal Heshmat. Lo stesso Gamal Heshmat intervistato da”Al Jazeera” si è dichiarato ben felice di ritornare nei Fratelli ora che Mahmud Hussein è stato privato del suo ruolo.

I 6 sospesi non si sono però rassegnati e contestano Munir, fino ad essere arrivati al punto di sospenderlo a loro volta dalle sue funzioni, attribuendosi il controllo dell’organizzazione. Hanno per questo emesso un video in cui il loro storico portavoce, Talaat Fahmi, ha annunciato appunto la sospensione di Munir e il non riconoscimento delle elezioni appena svolte, ma il gruppetto pare destinato a essere isolato. Infatti Ibrahim Munir aveva recentemente indetto nuove elezioni generali, svolte in tutti i paesi dove i Fratelli Musulmani d’Egitto sono presenti, in particolare Turchia, Qatar, Uk, Usa, Canada ed Egitto e da cui è emerso un nuovo Comitato Direttivo (“Lajna al Idara al ‘Ulia”).

Munir a sua volta gode di un ampio sostegno da parte di tutti i quadri rimanenti, ha incassato vari comunicati di supporto da parte di personalità importanti della Fratellanza, tra cui un comunicato firmato da tutti i componenti del gruppo parlamentare ancora in libertà e che annovera tra l’altro molte delle personalità più in vista e più amate dalla base, tra cui i due sunnominati Amr Darrag e Gamal Heshmat. Il nuovo direttivo formato da Munir in seguito alle elezioni si caratterizza per i ruoli importanti dati ai giovani, e sta portando al ritorno nella Confraternita di numerosissimi elementi di alto rilievo che erano stati sospesi o espulsi, o si erano autosospesi o comunque ritirati dalla vita politica e religiosa della Fratellanza per via dello scontro con Mahmud Hussein, accusato da tempo tra l’altro di malversazioni finanziarie, oltre che di aver rifiutato tutte le iniziative di riappacificazione interna e di aver falsificato i suoi contatti con Mahmud ‘Ezzat.

L’intento di Munir è quello di andare e cercare uno ad uno tutti quelli che avevano smesso di partecipare alle attività dei Fratelli per un motivo o per l’altro. Dai canali satellitari ha fatto esplicito appello a tutti, inclusi gli ex-oppositori che si erano schierati con Muhammad Kamal, subordinando però il loro ritorno all’accettazione della linea non violenta dei Fratelli Musulmani. Il primo file su cui lavora il gruppo di Munir è infatti chiamato “Lamm al shaml” ossia “la riunione”, intendendo la riunificazione della Confraternita, duramente provata dalle crisi degli ultimi anni. Anche in questa ottica si possono leggere le nomine di giovani in ruoli di responsabilità. I canali satellitari legati alla Fratellanza, in particolare “Mukammiliin” basato in Turchia e “Al Hiwar”, basato a Londra stanno dimostrando grande entusiasmo per la mossa di Munir, ma anche la stessa “Al Jazeera” ha dedicato ampio spazio alla situazione, posizionandosi nettamente dalla parte di Ibrahim Munir.

“Mukammiliin” ha mostrato il Cv del nuovo portavoce mediatico dei Fratelli Musulmani Sohaib Abdel-Maqsoud, 30 anni, giornalista, descritto come uno dei simboli studenteschi del movimento della rivoluzione del 25 Gennaio 2011, responsabile politico e mediatico dell’Ufficio esecutivo dell’Unione degli Studenti d’Egitto dopo il 2013, membro della commissione legale per lo sviluppo di Al Azhar nella prima conferenza di Al Azhar organizzata dagli shuyukh di Al Azhar dopo la rivoluzione. Presidente dell’Unione degli Studenti, facoltà dei Media e portavoce ufficiale dell’Unione degli Studenti dell’Università di Al Azhar dopo la rivoluzione.

Eletto per due mandati consecutivi come Presidente dell’Unione degli Studenti presso l’Università di Al Azhar. Scelto dai giovani dei Fratelli Musulmani come loro portavoce ufficiale tra gli studenti di tutte le università egiziane e selezionato da “Maktab al Irshad” dei Fratelli Musulmani come portavoce dei giovani e degli studenti dei Fratelli Musulmani. Eletto come Segretario dell’”Unione Giovanile Mondiale per il Sostegno ad Al Quds e alla Palestina” (“Nusrat al Quds wa Falastin”) che comprende membri di oltre 80 stati. Ha lavorato nella Commissione Centrale per i Media dei Fratelli Musulmani e nel Dipartimento studenti. E’ stato eletto vice-responsabile del Dipartimento studenti dei Fratelli Musulmani all’età di 27 anni ed è stato scelto come Segretario della Commissione Mediatica della “Rabita” dei Fratelli Musulmani all’estero.

Il secondo file su cui sta lavorando la Fratellanza è quello dei prigionieri e non è esclusa nessuna opzione, nemmeno quella di un possibile accordo con il regime di Al Sisi, strada difficilmente attuabile ma che dimostra come la liberazione dei prigionieri sia una assoluta priorità per la nuova dirigenza. Munir ha quindi preso l’unica decisione possibile per tentare di riunire una Fratellanza che negli ultimi anni si è indebolita come mai era successo nella sua lunga storia, prima di prendere questa decisione si è a lungo consultato con i giovani del gruppo che da tempo cercavano di rivivificare la Confraternita con scarsi risultati a causa dell’ingombrante presenza di Mahmud Hussein che aveva lavorato più alla preservazione di un gruppo dirigente sempre più isolato che ad un rilancio del gruppo, come invece sarebbe stato necessario in una fase di durissima repressione, di frustrazione per gli scarsi risultati ottenuti dopo il Golpe di Al Sisi e di plurimi abbandoni, causati molto spesso proprio dalla sua linea intransigente e burocratica.

La mossa di Munir va a sanare quella che è stata probabilmente la divisione più forte e profonda dei Fratelli Musulmani nella loro storia. Chiunque conosca l’Egitto sa bene che senza una Fratellanza unita e coesa le opposizioni egiziane hanno ben poche speranze di rovesciare il regime di Al Sisi, con questa nuova iniziativa però la dirigenza rimasta in libertà sta finalmente riuscendo a invertire il declino che aveva contrassegnato la Confraternita in questi ultimi anni. In particolare le posizioni dei giovani – i quali finalmente stanno riuscendo ad ottenere lo spazio che meritano all’interno dei Fratelli portandovi una boccata d’ossigeno e di rinnovato attivismo e che da sempre richiedono la collaborazione con tutte le forze rivoluzionarie e contrarie al regime – costituiscono un buon auspicio per il ritorno di un’opposizione efficace a quella che probabilmente è la peggiore dittatura che abbia mai governato l’Egitto.