Prevent il progamma di sorveglianza sui musulmani britannici viola i diritti umani

Il programma governativo Prevent è controverso, limita i diritti umani e serve a fini elettorali piuttosto che ad una maggiore sicurezza dei cittadini

Nel 2011, il governo conservatore britannico ha introdotto una nuova strategia contro il terrorismo per affrontare l’estremismo non violento: Prevent (Prevenire). In seguito allo scalpore provocato dalla vicenda del Trojan Horse di Birmingham nel 2014 – un presunto complotto volto ad “islamizzare” le scuole – la strategia di Prevent è stata intensificata. Da questo momento, quindi, gli organismi pubblici come scuole, istituti secondari, università e servizi sanitari sono stati obbligati a monitorare i propri alunni, studenti e pazienti per intercettare potenziali segnali di radicalizzazione.

Le scuole inglesi hanno dovuto insegnare i “valori britannici fondamentali“, presumendo un deficit di valori tra i cittadini delle minoranze etniche, in particolare tra i Musulmani britannici.

Tutto questo è avvenuto con verifiche inadeguate e poca lungimiranza. Ad esempio, a differenza della legislazione antiterrorismo, non esiste un revisore indipendente che abbia l’obbligo legale di riferire sull’eventuale estensione della strategia Prevent o sui problemi relativi alla sua attuazione.

Infatti, il governo ha respinto tutte le osservazioni fatte in tal senso ed ha etichettato i critici come estremisti. Il governo ha concesso una sola revisione indipendente di Prevent nel 2019, nell’ambito dell’approvazione del disegno di legge per le Frontiere e la Sicurezza, e soltanto dopo che erano state sollevate notevoli preoccupazioni riguardanti le libertà civili.

Tuttavia, quando è emerso che William Shawcross, personaggio con dichiarate opinioni neo-conservatrici, avrebbe presieduto la revisione, molte organizzazioni per i diritti civili, gruppi della comunità musulmana e accademici ne hanno dichiarato il boicottaggio.

The People’s Review of Prevent è una delle risposte a quel boicottaggio. Il nostro rapporto, che viene pubblicato oggi, esamina i risultati ottenuti dall’utilizzo di Prevent e i danni che provoca agli individui e alle comunità.

Musulmani sospetti ingiustificati

Prevent agisce ben lontano da qualsiasi tipo di reato terroristico ed è invece rivolto contro individui che non hanno commesso alcun reato. Non è assolutamente provato che Prevent contribuisca a ridurre il rischio di terrorismo; anzi, fa aumentare l’ansia nelle persone e considera i Musulmani britannici costantemente dei sospettati, in modo del tutto ingiustificato.

Gli episodi terroristici non indicano assolutamente che Prevent, metodologia investigativa profondamente imperfetta, debba essere potenziata. E comunque – che si tratti dell’attentato alla Manchester Arena, dell’attacco alla Fishmongers’ Hall o della presa di ostaggi nella sinagoga del Texas – gli autori erano già soggetti di interesse da parte della polizia, indipendentemente da Prevent.

Un report dimostra che Prevent è discriminatorio nel suo impatto sulle comunità musulmane. Ad esempio, circa un terzo della popolazione dell’Inghilterra e del Galles vive in una Prevent Priority Area (Area Prioritaria di Prevenzione), mentre vi risiedono i tre quarti dei Musulmani. Anche questo è uno dei motivi per cui le segnalazioni di Prevent sono sproporzionatamente elevate nei confronti dei Musulmani.

Prevent è rivolto principalmente a bambini e giovani che, difatti, costituiscono circa la metà di tutte le segnalazioni. Tra l’altro, sono compresi anche i bambini delle scuole materne e primarie. La richiesta di insegnare in tutte le scuole pubbliche dell’Inghilterra e del Galles i “valori britannici fondamentali”, uno dei compiti di Prevent, significa chiaramente che è stato introdotto indirettamente, per vie traverse, un curriculum nazionale (o, meglio, nazionalista).

L’obbligo è citato nell’articolo 78 dell’Education Act 2002-2008 e richiede alle scuole di provvedere allo “sviluppo spirituale, morale, culturale, mentale e fisico” dei bambini. In realtà, lo sviluppo del bambino è ora subordinato ad un imperativo di sicurezza nazionale.

Nel rapporto di ThePeople’s Review ofPrevent si mostra come Prevent agisca per limitare l’espressione politica e le libertà religiose, che sono invece descritte come fondamentali secondo i valori britannici che devono essere promossi.

Viene descritto come “salvaguardare” i bambini dai pericoli del terrorismo. Tuttavia, con Prevent la tutela è focalizzata sulla protezione dell’opinione pubblica dai bambini ritenuti “a rischio”, piuttosto che sulla protezione dei bambini dai pericoli. In molte pagine del nostro rapporto presentiamo diversi casi che mostrano quanto siano reali questi pericoli e il disagio che causano ai bambini, alle loro famiglie e ai loro tutori.

Violazioni dei diritti dei bambini

Inoltre, in questo rapporto, si rivela anche in che modo gli individui siano costretti a subire le diverse fasi delle segnalazioni a Prevent, nonostante non abbiano commesso alcun reato. Eppure, in ogni fase le informazioni vengono raccolte, condivise e conservate, anche se la persona è innocente. Questo avviene poiché la raccolta di dati è considerata una misura necessaria per fermare i reati terroristici più gravi, e quindi le normali disposizioni di legge sulla protezione dei dati possono essere tralasciate – e di solito lo sono.

Prevent contiene gravi violazioni dei diritti dei bambini e dei diritti umani in generale. Il governo sostiene che i terroristi operano con disprezzo nei riguardi dei diritti umani e che, pertanto, il discorso dei diritti dovrebbe piuttosto essere usato contro di loro, ma trascura le proprie violazioni di questi stessi diritti. Di fatto, il governo respinge tali critiche, mentre l’organismo di vigilanza creato per proteggere i diritti umani, la Commissione per l’Uguaglianza e i Diritti Umani, non ha nemmeno risposto alle preoccupazioni sollevate dai relatori speciali delle Nazioni Unite.

Prevent ha generato una vasta industria di consulenti, investigatori e gruppi di esperti che promuovono il suo metodo e cercano di esportarlo in altri paesi (compresi regimi come la Cina, dove tali politiche vengono utilizzate contro gli Uiguri musulmani). Ha anche dato vita ad una folta classe burocratica costituita da funzionari ed esperti di Prevent, tutti responsabili nei confronti del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale (di nuova formazione) presso il Ministero dell’Interno.

Abbiamo assistito, inoltre, ad un costante coinvolgimento di normalissimi dipendenti pubblici e professionisti che svolgono anch’essi le funzioni necessarie alla sicurezza dello Stato. Secondo il Ministero dell’Interno, alla fine del 2019, oltre un milione di persone erano state formate per poter riconoscere i segni della radicalizzazione e svolgere, quindi, il dovere di prevenzione all’interno della loro organizzazione.

Prevent serve a fini elettorali piuttosto che a fornire maggiore sicurezza ai cittadini. In questo modo, siamo tutti coinvolti nella natura divisiva e discriminatoria di questa legge preventiva.

 

Articolo di John Holmwood* pubblicato su Middle East Eye 

*Professore di sociologia all’Università di Nottingham ed è tra i promotori del progetto ThePeople’s Review ofPrevent