Le storie di quattro sapienti musulmani uiguri morti in carcere per mano del regime cinese

La Cina ha occupato il Turkestan orientale nel 1949, che da allora è diventata la “provincia cinese dello Xinjiang”.
Il Partito comunista cinese (PCC) ha preso il pieno controllo delle moschee e degli imam che sono stati costretti ad accettare l’ideologia comunista e diffonderla nelle moschee e tra i fedeli.
Il regime ha incarcerato le figure più influenti nella comunità uigura e tra loro alcuni sapienti. Di seguito quattro le storie di quattro sapienti, agli arresti domiciliari, in prigione e torturati e infine morti in detenzione.
Sheikh Abdul Ahad Makhdoum
Nato nel 1931 nella contea di Karakash, era un rispettato studioso. Trascorse buona parte della sua vita in prigione.  Fu condannato a 15 anni di carcere nel 1958 e poi a 1 anno nel 1978 e 5 anni nel 2004.
Dal 2009 è stato agli arresti domiciliari e poi in detenzione dal 2017 con diversi membri della famiglia. È morto pochi mesi dopo all’età di 87 anni.
Muhammad Salih Hajim
Nato nel 1936 ad Atush, nel Turkestan orientale. Era un importante leader religioso e universitario uiguro.  Aveva lavorato per tradurre il Corano nella lingua uigura e scritto una biografia del Profeta (pbsl). È morto in una prigione di Urumqi all’inizio del 2018.
Abdul Karim Abdul Wali (Kirem Qari)
Nato nel 1955 a Kujar nel Turkestan orientale, era detenuto dal 1990 e aveva trascorso anni in isolamento. Abdul Wali aveva avviato un pacifico movimento di rivitalizzazione dei valori islamici nella società uigura. Popolare tra i giovani, dopo il suo arresto nel maggio 1990, le autorità lo hanno accusato di separatismo e lo hanno condannato a 12 anni di prigione e non è mai stato rilasciato. 
Abdul Hamid Damullam
Nato nel 1932 nella zona di Kashgar, dedicò gran parte della sua vita alla predicazione dell’Islam e all’aiuto ai poveri. Negli anni ’80, ha fondato una moschea a Kashgar e ne è stato imam fino al 1997. Al contempo, ha realizzato un istituto di formazione che ospita una scuola e un ospedale. È stato agli arresti domiciliari per 20 anni. È stato arrestato tra il 2016 e il 2017. È morto in prigione all’età di 85 anni.

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