Maratone e Coronavirus: correre o non correre?

Diversi eventi podistici in programma per domenica 1 Marzo sono stati annullati a causa del Coronavirus: La 21Km del Po a Torino, la Maratona di Bologna, ed altre gare anche all’estero come nel caso della Maratona di Tokyo.

Da quando nello scorso weekend c’è stato il ricovero a Pavia di Mattia, il 38enne di Codogno ancora in gravi condizioni, tra gli eventi di massa oggetto di preoccupazione ci sono anche le gare podistiche. Si tratta di eventi spesso affollati dove i partecipanti sono sempre molti di più degli spettatori, ma sono all’aria aperta e di norma non ci si sputa in faccia come può succedere ad esempio, in campo e fuori, per una partita di calcio. Eventi in cui nemmeno capita di fare sesso occasionale come nei bagni di una discoteca, e dove il più delle volte non ci sono le docce a fine gara e quindi neanche si condivide uno spogliatoio.

Non sussistono insomma sostanziali possibilità di contagio. Nelle primissime ore di caos mediatico dovuto al Coronavirus in Italia, nel mentre si era alla folle ricerca del cosiddetto paziente zero, un treno da Roma a Milano è stato fermato a Bologna perché a bordo c’era una persona che avrebbe corso la Mezza Maratona di Santa Margherita Ligure (GE) del 2 Febbraio con Mattia, ma erano più che trascorsi i 14 giorni di incubazione.

La Napoli City Half Marathon rischiava di essere rimandata

Due giorni dopo, domenica 23 Febbraio, era in programma la Napoli City Half Marathon ed in Consiglio comunale c’era chi avrebbe voluto annullarla. L’organizzazione, di una gara bellissima senza alcuna sbavatura, ha tenuto i nervi saldi e in ottemperanza alle disposizioni in vigore alla vigilia dell’evento ha deciso di far correre i circa 7mila podisti iscritti, provenienti da diverse zone d’Italia, impedendo la partecipazione a due atleti che risiedono in uno dei 10 comuni per i quali la Regione Lombardia ha vietato ai cittadini di partecipare ad attività ludiche.

All’indomani è circolata la notizia che dopo la gara c’erano stati due atleti lombardi ricoverati a Napoli con sintomi sospetti ma sono risultati tutti e due negativi ai test ed uno nemmeno aveva corso. Prontamente è arrivato il comunicato dell’organizzazione che aveva comunque seguito la persona, ritiratasi per un malessere durante la competizione, anche dopo il ricovero ospedaliero.
L’intento di smorzare il panico fomentato dall’atteggiamento sconsiderato dei media
Se molte gare in programma per il 1° Marzo sono state annullate l’auspicio dei podisti e degli addetti del settore è che dalla settimana prossima prevalga la tendenza delle ultime ore a smorzare il panico esasperato fomentato anche dall’atteggiamento sconsiderato dei media nostrani. La prima scadenza importante sarà quella dell’8 Marzo per la 46esima edizione della Roma-Ostia Half Marathon, la più prestigiosa delle gare internazionali su strada tra quelle che si corrono in Italia.

In questi giorni l’organizzazione ha comunicato che, salvo decisione avversa da parte delle autorità competenti, sarà fatto di tutto perché l’evento si svolga regolarmente nella tutela della salute dei partecipanti. Sempre nella capitale, il 29 Marzo è in programma la Maratona di Roma. Il Sindaco di Milano Beppe Sala ha lanciato l’appello Milano non si ferma in cui vanta i “ritmi impensabili” della città mentre le immagini mostrano un runner. Il riferimento però non è allo sport ma all’economia del capoluogo meneghino ed in questi giorni l’eventualità che si possano correre la Stramilano del 22 Marzo e la Maratona di Milano del 5 Aprile non sembra oggetto di discussione.

Juve – Inter, un big match disputato in uno stadio vuoto

Fatte le debite proporzioni in termini di visibilità, per questi eventi podistici vale un po’ anche il discorso che si è fatto per il match scudetto di domenica prossima tra Juve ed Inter per il quale pressante è stata la richiesta di farlo giocare come da calendario e soprattutto in presenza dei tifosi, per non mandare in giro per il mondo le immagini di un big match disputato in uno stadio vuoto, o addirittura la notizia di un rinvio, per emergenza sanitaria.

La decisione finale però è stata quella di far disputare la partita a porte chiuse, tra l’altro nella stessa giornata in cui proprio a Torino è stata annullata La 21Km del Po. Se non si può andare a correre allora è giusto che non si possa neanche andare allo stadio!

Nell’atletica leggera come in altri sport non girano gli stessi soldi che girano nel calcio ma oltre agli spettatori paganti del pallone, quelli allo stadio e quelli della Pay TV, ci sono anche le centinaia di migliaia di runner che per mesi si allenano in strada per poter partecipare ad una gara impegnativa quale è la maratona.

Una sfida di 42Km che per gli amatoriali significa anche 3-4 ore e più di corsa. L’importanza del regolare svolgimento dei prossimi eventi podistici è elevata quanto intangibile e per questo è fuori dalle considerazioni sensazionalistiche dei media così come dalle valutazioni di carattere puramente economico. Ma si tratta di un patrimonio valoriale al quale ci si augura di non dover rinunciare.

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