Pandemia e Stato di eccezione: il caso italiano 

Lo stato di eccezione è una particolare configurazione del potere politico che si verifica in presenza di una circostanza particolarmente grave (pandemia, epidemia, guerra, insurrezione, disgregazione del corpo sociale, etc.) che impone di sospendere il rispetto delle leggi scritte e di dedicarsi con tutte le forze al superamento della situazione stessa. È il capo del governo a poter decidere di dichiarare questo stato per salvaguardare il Paese anche a costo di andare a ledere i diritti individuali. Lo stato d’eccezione è senz’altro per definizione dal punto di vista delle scienze politiche una retrocessione nei confronti dello stato di diritto e si situa a metà tra quest’ultimo e lo stato di natura.

E’ quello che accade in questi giorni con le misure che i governi stanno prendendo per superare la pandemia del Covid19.

La legittimità nello Stato Moderno

Il principale teorico dello ‘’stato di eccezione fu Carl Schmitt (1888-1985), filosofo del diritto e dello Stato, che pone al centro il problema della legittimità nello Stato moderno che si rivela nelle situazioni di emergenza.

In effetti si parla molto nelle Università e nei Convegni di crisi dello Stato nazionale ma in effetti i poteri di tale Stato non sono affatto evaporati a favore delle istituzioni sovranazionali, almeno quando si tratta di difendere la salute o la sicurezza dei cittadini. A questo proposito sarà utile sottolineare che la situazione di paura da parte dei cittadini è dovuta anche alle difficoltà oggettive del sistema sanitario pubblico stremato da tagli di budget da oltre vent’anni.

Come ha affermato il filosofo Giorgio Agamben su Il Manifesto qualche giorno fa, non solo si è arrivati alla militarizzazione di parte del territorio ma si è creato un circolo vizioso in cui ‘’ la limitazione della libertà imposta dai governi viene accettata in nome di un desiderio di sicurezza che è stato indotto dagli stessi governi che ora intervengono per soddisfarlo’ 

Sospensione dei diritti civili democratici

In generale lo stato d’eccezione in un ordinamento democratico può essere solo temporaneo ed i diritti individuali devono essere ripristinati appena la situazione lo consente. Questo vale non solo e non tanto per il caso nella fattispecie di questi giorni ma anche per la questione delle problematiche legate alla lotta al terrorismo ed alla deradicalizzazione in Europa ed altrove, e si applica alle modalità anomale di gestione del potere legislativo come l’ abuso ormai pluridecennale da parte dei Governi di ogni colore politico del Decreto Legge. Queste limitazioni dei diritti, nello Stato democratico, non sono incardinate in una teoria giuridica totalitaria come nel caso di Schmitt ma trovano una legittimazione giuridica nell’ordinamento costituzionale dove la Costituzione parla di caso di necessità ed urgenza. Per quanto riguarda l’Italia, nelle more della gestione della pandemia Covid19 nei nostri giorni il Governo fa riferimento all’articolo 16 della Costituzione della Repubblica che autorizza la sospensione dei diritti civili democratici per la tutela della salute pubblica. 

La tutela del diritto alla salute infatti supera in via gerarchica gli altri diritti individuali ivi compresa la libertà d’impresa.

Si tratta quindi per nostra fortuna di una situazione temporanea da cui speriamo uscire al più presto, possibilmente senza ritrovarci con l’economia a pezzi. Nonostante l’aumento dei decessi e dei contagi ci si chiede ancora se interessi economici poco confessabili stiamo dietro alla dichiarazione di pandemia dell’OMS e quanto tutta questa paura sia effettivamente fondata.

Certo il virus esiste e la gente continua ad ammalarsi ma governare ed ottenere sempre più consenso unicamente sulla paura non è certamente un segno di buona salute del sistema democratico 

Nonostante ciò, mentre è ricominciato il dialogo con l’opposizione, il Governo Conte 2 in un sondaggio Ipsos viene promosso dal 65% degli italiani per la gestione dell’emergenza coronavirus come riferisce il sito Termometro Politico.

La paura è oggi un buon metodo di governo.

C’è da chiedersi invece se finalmente l’esecutivo affronterà le vere cause di questa situazione che sono addebitabili ai feroci tagli nella sanità pubblica ed alle massicce privatizzazioni del Sistema Sanitario..

Speriamo che finalmente qualcuno abbia capito che solo il SSN pubblico universale e gratuito tutela davvero il diritto alla salute dei cittadini

Privato non è bello da nessuna parte perché serve solo a tutelare interessi specifici, come dimostrano paesi come la Corea del Sud. Il paese è super attrezzato in quanto a sistema sanitario ma sconta il fatto che chi non lavora non ha praticamente diritto ad alcuna assistenza sanitaria tranne quella organizzata dalle Chiese che gestiscono ambulatori per i poveri L’assicurazione sanitaria è comunque una voce di bilancio notevole per le famiglie sud coreane dove la gestione sanitaria è improntata soprattutto al profitto.

Teniamocelo stretto il nostro SSN pubblico

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