#Covid19: Modello coreano VS Stato Libero di Bananas

La Corea del Sud, paese ad economia liberale di recente industrializzazione e portatore di una cultura originale nei confronti degli altri paesi confinanti e dell’Occidente si conferma come un modello a sé anche nella lotta al Cov19.

Seppure di recente acquisizione democratica, la Corea del Sud non aveva la possibilità di adottare il modello Wuhan troppo lesivo dei diritti individuali e dell’economia ma poteva contare su un ottimo sistema sanitario e su una efficiente macchina amministrativa, la Corea del Sud aveva fatto la sua prova generale di guerra antibatteriologica durante l’epidemia di Sars del 2015 che aveva fatto una ventina di morti e duecento contagiati.

La popolazione in isolamento volontario

Dalla fine di febbraio quando, è iniziata l’epidemia, ha innanzitutto isolato in quarantena gli studenti cinesi che affollano le Università coreane, quindi ha chiuso scuole ed Università ma ha lasciato aperti negozi. La popolazione si è messa per due settimane in isolamento volontario a casa e successivamente sono stati fatti circa 300 mila tamponi su una popolazione di 50 milioni con circa ottomila contagiati e solo 83 morti (dati di poche ore fa).

L’app Corona100mt diffusa dal governo

Questo perché la strategia è stata da subito isolare i malati e tutti coloro che avevano avuto contatti con loro. Per controllare che questa parte di popolazione rispettasse la quarantena il Governo ha diffuso alcune App come Corona100mt che le persone si scaricavano sullo smartphone. Inoltre banchetti per tamponi a random ed una campagna di informazione battente è stata messa in piedi potendo contare su una popolazione molto disciplinata.

Provvedimenti del Governo Conte “coercitivi, rigidi e ottusi”

Nelle città coreane già ci sono telecamere dappertutto che hanno quasi azzerato la criminalità di strada. Per quanto riguarda la politica italiana di contrasto al Covid19 il Ministro coreano della salute aveva definito i provvedimenti del Governo Conte come “coercitivi, rigidi e ottusi”.

Anche loro hanno avuto diversi focolai, come quello derivato da una riunione religiosa di una setta cristiana alla fine di febbraio che aveva portato a quasi mille contagi.

La curva sta iniziando a scendere

Ma adesso sembra che dopo quasi un mese dall’inizio del contagio la curva stia iniziando a scendere e soprattutto sia presente una mappa realistica del numero dei contagiati a differenza del nostro Paese che presenta una più alta percentuale di mortalità a fronte di un numero incognito di contagiati.

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