Medici francesi: usare gli africani come cavie per il vaccino

Una tempesta di attacchi e critiche si è scatenata sul web contro i commenti razzisti di due dottori francesi: il capo del servizio di rianimazione dell’ospedale Cochin, Jean-Paul Mira e il direttore di ricerca presso l’INSERM, Camille Locht, che hanno proposto di testare i prototipi del vaccino contro il COVID-19 sugli Africani durante una trasmissione nel canale LCI.

Fra i critici di spicco vi sono state anche alcune celebrità dal mondo dello sport come Eto’ e Drogba. “Figli di put**.a, siete solo mer*a, l’Africa non è il vostro parco giochi” ha risposto Eto’. “E’ assolutamente inconcepibile che dobbiamo continuare a sopportare. L’Africa non è un laboratorio di test, non prendete gli africani come cavie” ha invece commentato Drogba.

La proposta del dottor Mira

Il dottor Mira inizia mettendo in dubbio il fatto che uno studio scientifico sul virus applicato sugli operatori sanitari in Europa o in Australia possa funzionare visto che questi hanno a disposizione l’equipaggiamento protettivo che contribuisce a contrarre il virus. 

La proposta di Mira per bypassare questo “problema” sembra superare la fantasia. “Se posso essere provocatorio,” afferma Mira “non dovremmo fare questo studio in Africa, dove non ci sono maschere, trattamenti o rianimazione? Un po’ come è fatto altrove per alcuni studi sull’Aids. Con le prostitute, proviamo varie cose perché sappiamo che sono altamente esposte e che non si proteggono.

La soluzione di Mira contro il virus non sarebbe dunque quella di proteggere il maggior numero possibile di persone dando al più alto numero possibile di individui l’accesso all’equipaggiamento protettivo e nel frattempo lavorare su un vaccino. La soluzione di Mira è quella di usare chi non ha accesso a questi equipaggiamenti come cavie da laboratorio. 

Il direttore Locht approva la proposta e afferma di essersi mosso già in questa direzione

Il direttore Locht risponde all’assurda proposta di Mira dicendo “sì, ha ragione” e valutando la proposta come positiva ed anzi affermando che già si è mosso in questa direzione e che a breve dei bandi verranno pubblicati proprio per testare i prototipi del vaccino nella maniera proposta da Mira.

La risposta del gruppo anti-razzista SOS Racisme

Il gruppo anti-razzista SOS Racisme ha chiesto al Consiglio superiore dell’Audio-visivo,  l’agenzia francese che regola i media, di condannare formalmente i commenti dei due dottori e ha in seguito pubblicato una dichiarazione in cui ha affermato che “gli africani non sono topi da laboratorio” criticando anche l’esempio dell’AIDS e delle prostitute descrivendolo come “problematico.”

Le scuse del dottor Mira, arrivate dopo le forti critiche ricevute, sono state citate in un documento formale pubblicato dalla rete delle cliniche di Parigi. Mira si scusa dicendo “Voglio presentare tutte le mie scuse a coloro che sono rimasti feriti, scioccati e che si sono sentiti insultati dalle osservazioni che ho goffamente espresso.”

Fra l’enorme sfilza di attacchi nei confronti dei due medici vi è chi ricerca la responsabilità non solo loro, ma anche di chi gli ha dato una piattaforma in cui esprimere questi gravi commenti razzisti senza ripercussioni. Un utente afferma a questo proposito “Cattivissimo e patetico. Ancor più colpevoli sono quelli che danno a queste persone un palcoscenico da cui parlare!”

Questa critica non è certo mal posta visto che LCI il canale video che ha ospitato il programma, ha rimosso le registrazioni della trasmissione dal suo sito e dalle pagine social ma non si è espresso in merito alle reazioni suscitate.  

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