“Questo ed altro per la resistenza”. Nelle braccia di un padre: Il prezzo incommensurabile della Resistenza palestinese

L’immagine di un padre palestinese che tiene tra le braccia il corpo senza vita del suo giovane figlio, vittima dei raid israeliani, diventa simbolo del conflitto in corso. La sua espressione è carica di dolore e disperazione mentre ripete con forza: “Questo ed altro per la resistenza”. Una testimonianza potentissima del prezzo che la popolazione di Gaza è pronta a pagare in questo conflitto senza fine.

Gaza City – Sabato sera, mentre Israele iniziava a bombardare la Striscia di Gaza assediata, la moglie incinta di Amer Ashour ha iniziato a sentire le doglie. Dopo la nascita del loro bambino in ospedale, sono tornati a casa solo per scoprire che il loro edificio di 11 piani era stato distrutto dai bombardamenti israeliani, in risposta a un attacco senza precedenti lanciato da Hamas.

Israele ha dichiarato domenica uno “stato di guerra”, dando seguito all’attacco sorpresa di Hamas. Le intense battaglie che ne sono seguite hanno causato oltre 1.000 vittime – di cui almeno 400 a Gaza – e ferito migliaia tra entrambi gli schieramenti.

Shadi Al-Hassi e suo fratello maggiore, dopo aver evacuato la loro casa danneggiata da un attacco aereo, si sono rifugiati nell’appartamento dei loro genitori a Gaza City. Poco dopo, sono stati avvisati di evacuare anche quella torre, che sarebbe stata successivamente bombardata. Al-Hassi ha espresso shock e incredulità per il bombardamento di una struttura prevalentemente civile e residenziale.

Youssef Al-Bawab, residente in un edificio vicino, ha dichiarato di aver ricevuto un avviso di evacuazione dalle forze israeliane e ha sottolineato che non aveva notato alcuna attività militare nella torre come sostenuto da Israele.

Molti edifici e abitazioni circostanti sono stati gravemente danneggiati a seguito dei bombardamenti. “Israele dice di mirare ai combattenti della resistenza e agli edifici appartenenti a Hamas, ma la verità è diversa. Credo che Israele stia deliberatamente prendendo di mira i civili”, ha affermato Al-Bawab.

Mohammed Salah ha spiegato come avesse cercato rifugio in una scuola gestita dalle Nazioni Unite insieme ad altre famiglie. Ha sottolineato come i bombardamenti israeliani non facciano distinzioni tra civili e combattenti e ha espresso frustrazione per l’assenza di difesa per i civili di Gaza.