Tutto quello che c’è da sapere sull’attacco all’ospedale Al Shifa

Dopo un assedio durato per molti giorni e dopo aver bombardato i dintorni per settimane, con acqua, elettricità e carburante tagliati da quaranta giorni e decine di feriti e  bambini prematuri che morivano all’interno, l’esercito israeliano fa irruzione nell’ospedale Al-Shifa

Mercoledì all’alba, l’esercito israeliano ha preso d’assalto il complesso medico Al-Shifa, il più grande ospedale della Striscia di Gaza, con dispositivo composta da 30 carri armati, due bulldozer e più di 100 soldati, nonostante la presenza di 1.500 operatori sanitari nell’area oltre a circa 700 pazienti, 39 neonati prematuri e 7.000 sfollati.

Gli israeliani avevano annunciato, all’alba del 40° giorno dell’aggressione contro Gaza, l’inizio di un’operazione militare contro il complesso medico situato a ovest della città di Gaza, sostenendo che Hamas stava usando il complesso come copertura per nascondere gli ingressi ai tunnel e al centro di Comando di Hamas.

Scene e testimonianze dell’assalto

Muhammad Zaqout, direttore generale degli ospedali di Gaza, ha riferito che le forze di occupazione israeliane hanno preso d’assalto il pronto soccorso del complesso medico Shifa e hanno iniziato a perquisire il seminterrato dell’ospedale.

Ha detto anche che l’IDF “ha sparato su coloro che stavano usando un corridoio, che loro stessi avevano indicato come una via sicura per uscire dal complesso di Al-Shifa”.

Anche il Direttore Generale della Sanità a Gaza, Dr. Munir Al-Bursh, ha confermato che l’esercito israeliano stava sparando contro il complesso Al-Shifa, e il fumo si stava diffondendo sul personale medico e sui pazienti. Le esplosioni hanno causato anche lo sfondamento delle finestre dell’ospedale.

Il portavoce del Ministero della Sanità palestinese, Ashraf Al-Qudra ha aggiunto: “L’occupazione ci ha contattato telefonicamente e ci ha chiesto di non avvicinarci alle finestre o alle porte dell’ospedale Al-Shifa”. Ha sottolineato che: “Non ha alcun senso sparare all’interno dell’ospedale perché non vi è alcuna forma di resistenza  e ciò che sta facendo l’occupazione israeliana costituisce terrorismo per coloro che si trovano nel complesso”.

Dopo l’assalto delle forze di occupazione la situazione è tragica:  molti degli sfollati presenti  sono stati portati via, bendati, spogliati dei loro vestiti verso una destinazione sconosciuta. La maggior parte dei cancelli dell’ospedale sono stati fatti saltare e le schegge hanno investito i presenti. Uno dei responsabili dell’ospedale ha detto: “Non abbiamo visto nessuna delle affermazioni dell’occupazione, pubblicate sui media, riguardo alla fornitura di latte o di nuove incubatrici per neonati prematuri”. Ha detto anche che non ci sono stati scontri “non c’è nessuna persona armata nel complesso; gli israeliani hanno anche aggredito e picchiato alcuni dei presenti prima di portarli via”.

I giornalisti presenti all’interno dell’ospedale hanno riferito che i carri armati hanno circondato da tutti i lati il complesso prima di prenderlo d’assalto, poi è stato trasformato in una caserma per i loro  soldati mentre nelle strade circostanti l’ospedale sono rimasti insepolti decine di corpi di persone uccise dai bombardamenti

Le Condanne per l’assalto all’ospedale Al-Shifa

L’Autorità Palestinese, attraverso il Ministero degli Affari Esteri, ha affermato che l’assalto da parte dell’esercito israeliano al complesso medico Al-Shifa a Gaza City è una flagrante violazione del diritto internazionale. Ha chiesto un intervento internazionale urgente per proteggere il personale medico, i pazienti e gli sfollati.

Mai Al-Kaila ministro della Sanità dell’Autorità Palestinese, ha accusato Israele di aver commesso “un nuovo crimine contro l’umanità e contro il personale medico e i pazienti”  In una dichiarazione pubblicata dall’Agenzia di stampa palestinese (Wafa), il ministro ha aggiunto: “Riteniamo le forze di occupazione pienamente responsabili della vita del personale medico, dei pazienti e degli sfollati nell’ospedale”.

Dal canto suo Hamas ritiene “l’occupazione sionista e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden pienamente responsabili delle conseguenze dell’assalto dell’esercito israeliano al complesso dell’ospedale Al-Shifa, una struttura sanitaria protetta dalla Quarta Convenzione di Ginevra, e dell’uccisione di bambini, pazienti e civili indifesi”.

Hamas ha aggiunto che: “L’adozione da parte della Casa Bianca e del Pentagono della falsa narrativa dell’occupazione, sostenendo che la resistenza sta utilizzando il Complesso medico di Shifa per scopi militari, è stato il via libera all’occupazione per commettere ulteriori massacri contro i civili e costringerli a di migrare forzatamente dal nord al sud per completare il piano di occupazione”.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a voce del suo presidente Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha espresso preoccupazione per la  la perdita di contatto con gli operatori sanitari dell’ospedale.

L‘Osservatorio euromediterraneo per i diritti umani ha fortemente criticato l’assalto al complesso Shifa a Gaza da parte delle forze di occupazione e ha affermato che Israele sta trasformando gli edifici del complesso in un centro per detenzione e tortura.

L’organizzazione ha espresso dubbi e timori riguardo alla permanenza delle forze di occupazione nel complesso per diverse ore  della notte, sottolineando che il tempo prolungato fa temere che si possa preparare un palcoscenico per una scena artificiale.

Nella prima reazione araba Il Ministero degli Affari Esteri giordano che ha affermato che: “L’assalto all’ospedale Al-Shifa è una violazione del diritto internazionale e riteniamo Israele responsabile della sicurezza di coloro che si trovano al suo interno. La continua distruzione di strutture civili a Gaza costituisce un’ulteriore violazione del diritto umanitario internazionale oltre a configurare crimini di guerra”.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che Israele sta attuando una strategia di completa distruzione della Striscia di Gaza e dei suoi abitanti, e ha aggiunto: “Dico francamente che Israele è uno Stato di terrorismo”.

Erdogan ha aggiunto che i leader mondiali si sono incontrati a Parigi per condannare l’uccisione di 22 persone nell’attentato a Charlie Hebdo, ma sono rimasti in silenzio sull’uccisione di migliaia di persone a Gaza.

L’esercito di occupazione prende di mira tutti gli ospedali di Gaza 

I bombardamenti israeliani non si sono fermati  all’ospedale Al-Shifa, i missili israeliani hanno preso di mira anche gli ospedali privati ​​più importanti, della Striscia: l’ospedale pediatrico Al-Rantisi, Al-Awda, l’ospedale Nasser, l’ospedale specializzato Al-Ayoun e l’ospedale psichiatrico. Il risultato è stato decine di vittime e feriti. 22 ospedali sono stati messi fuori servizio e decine di ambulanze.

Migliaia di palestinesi sono ancora bloccati nelle strutture sanitarie, mentre il direttore del complesso medico ha confermato che “Centosettantanove corpi sono stati sepolti in una fossa comune sul sito dell’istituto, tra cui sette bambini prematuri morti a causa dell’interruzione di corrente dovuta all’assedio”. 

Fonti locali avevano indicato che i corpi dei combattenti martiri, ai quali IDF  aveva impedito la sepoltura o l’accesso per circa una settimana, si erano decomposti nel cortile dell’ospedale ed erano stati dilaniati dai cani randagi.

Il dottor Muhammad Abu Salmiya aveva detto prima dell’assalto che i lavoratori dell’ospedale Al-Shifa stavano lottando per mantenere in vita i neonati dopo che le scorte di ossigeno erano finite. Abu Salamiya ha aggiunto: “Sono stato con loro per un po’. Ora sono esposti perché li abbiamo tolti dalle incubatrici, li abbiamo avvolti nella carta stagnola e abbiamo messo dell’acqua calda accanto a loro in modo da poterli scaldare”.

Il dottor Muhammad Abu Salamiya ha anche confermato che molti bambini sono morti mentre si trovavano nel reparto di terapia intensiva e nell’asilo nido durante l’ultimo giorno, in mezzo ai continui bombardamenti.

Le accuse israeliane, gli assalti agli ospedali, e la confutazione locale e internazionale delle affermazioni di Israele

Israele sostiene che l’attacco al complesso medico e ai suoi dintorni, e al resto degli ospedali nella Striscia di Gaza, avviene perché in essi vi sarebbero militanti palestinesi o centri di comando della resistenza nonostante che perfino funzionari dell’intelligence israeliana come Yossi Alpher, respingono la versione della propaganda israeliana.

In risposta alle accuse dell’occupazione, Human Rights Watch ha affermato di non aver trovato nulla che confermi le affermazioni dell’esercito israeliano secondo cui il quartier generale della leadership di Hamas si trova sotto un ospedale. L’organizzazione ha anche aggiunto che Israele non ha fornito alcuna prova che l’ambulanza presa di mira di recente stesse trasportando combattenti palestinesi. 

Il dottor Mads Gilbert, che è anche membro del Partito socialista norvegese ha detto di aver sentito queste accuse mentre lavorava all’ospedale Al-Shifa, sottolineando di non aver mai visto in ospedale nessuno dei leader della resistenza palestinese, sia di Hamas che della Jihad islamica, ma solo impiegati del Ministero della Sanità, personale medico e cittadini.

Ha aggiunto: “È chiaro che questa è una menzogna propagandistica da parte degli israeliani,  che lanciano queste accuse allo scopo di svuotare gli ospedali e poi bombardarli e spazzarli via, perché il loro obiettivo è che non ci siano più edifici a Gaza”.

Storia dell’ospedale Al-Shifa

Il complesso si estende su una superficie di 45.000 metri quadrati, ed è un enorme complesso di edifici e cortili situato a poche centinaia di metri da un piccolo porto di pescatori a Gaza City, stretto tra il campo profughi di Beach e il quartiere di Al-Rimal.

Attualmente il complesso comprende tre ospedali: chirurgia, medicina interna, ginecologia e ostetricia, oltre al pronto soccorso, al reparto di terapia intensiva, al reparto di radiologia, alla banca del sangue, al dipartimento di pianificazione e ad altri reparti.

Il complesso fornisce vari servizi terapeutici e sanitari e operazioni chirurgiche per un gran numero di residenti, e nel pronto soccorso vengono eseguiti numerosi interventi chirurgici, dialisi e molti altri servizi sanitari e terapeutici.

Il Complesso Medico Governativo, affiliato al Ministero della Sanità Palestinese, è la più grande istituzione sanitaria che fornisce servizi medici nella Striscia di Gaza ed è stato fondato durante il Mandato Britannico nel 1946 con l’obiettivo di fornire assistenza medica ai pazienti.

Dopo la guerra del 1967, Israele prese il controllo dell’ospedale e decise di ricostruirlo aumentando la capienza e la ricettività.

L’ospedale ha svolto un ruolo essenziale nella prima Intifada palestinese nel 1987, poiché vi ebbero luogo i primi scontri dell’Intifada quando gli studenti palestinesi lo presero d’assalto per confrontarsi con i soldati israeliani che lo consideravano un centro di raccolta dell’esercito.

Nel 1994, le forze di sicurezza controllate dal movimento Fatah salutarono la bandiera palestinese dopo che era stata issata sull’ospedale quando ai palestinesi fu concesso un limitato autogoverno a Gaza durante il processo di pace di Oslo.

Il controllo effettivo dell’ospedale è poi passato dall’Autorità Palestinese, dominata da Fatah, ad Hamas dopo la vittoria a sorpresa del movimento nelle elezioni del 2006 e l’estensione della sua influenza militare su Gaza nel 2007.

L’ospedale svolge un ruolo essenziale nel dare rifugio alle famiglie durante le guerre, ultimamente più di 40.000 persone sfollate vi si erano rifugiate sperando di mettersi al sicuro dalle incursioni che hanno preso di mira le case e interi quartieri residenziali.