Orrore Israeliano: Euro-Med Human Rights Monitor denuncia il furto di organi dei morti di Gaza chiedendo un’urgente indagine internazionale

In una rivelazione choc, Euro-Med Human Rights Monitor ha accusato l’esercito israeliano di aver rubato organi dai corpi dei palestinesi uccisi – circa 100 corpi – durante l’operazione militare nella Striscia di Gaza iniziata il 7 ottobre. L’organizzazione per i diritti umani, come ha riportato anche Euronews, ha chiesto un intervento urgente e un’indagine internazionale indipendente sulle inquietanti accuse, secondo cui le dozzine di cadaveri sarebbero stati confiscati e trattenuti dalle forze israeliane, sollevando il sospetto di furto di organi. Il rapporto esaustivo che segue approfondirà i dettagli che circondano queste accuse e la necessità di un’indagine approfondita oltre a riportare le testimonianze video in cui “addetti ai lavori” israeliani confessano la pratica dei furti di organi palestinesi che Israele ha cercato di insabbiare.

Le accuse di furto di organi
Euro-Med Monitor ha documentato casi in cui l’esercito israeliano ha confiscato cadaveri dal complesso medico Al-Shifa, dall’ospedale indonesiano nel nord di Gaza e nelle vicinanze del “corridoio sicuro” designato per gli sfollati. Inoltre, l’organizzazione sostiene che l’esercito israeliano ha anche sotterrato e confiscato i corpi da una fossa comune allestita più di 10 giorni fa in uno dei cortili del complesso medico Al-Shifa.

Secondo Euro-Med Monitor, le preoccupazioni sul furto di organi sono emerse quando i professionisti medici a Gaza hanno esaminato i corpi rilasciati e hanno trovato prove, tra cui coclee e cornee mancanti, nonché organi vitali come fegati, reni e cuori. Pur riconoscendo le sfide poste dagli esami medici forensi a causa delle procedure chirurgiche e della caotica situazione a Gaza, il gruppo per i diritti umani insiste sul fatto che sono stati rilevati segni di un possibile furto di organi da parte dell’esercito israeliano.

La storia degli organismi di ritenuta in Israele
Euro-Med Monitor ha anche sottolineato il fatto che Israele ha una storia di trattenimento dei corpi dei palestinesi morti. Attualmente ne tiene almeno 145 nei suoi obitori e circa 255 nel “Cimitero dei Numeri” vicino al confine giordano. L’organizzazione sostiene che Israele utilizza fosse comuni nascoste, denominate “tombe di combattenti nemici”, in zone militari chiuse per sepolture e sepolture segrete, contrassegnate solo con targhe metalliche.

Incidenti passati e quadro giuridico
Le accuse di furto di organi non sono nuove, poiché i rapporti degli ultimi anni hanno suggerito l’uso illegale di cadaveri palestinesi da parte di Israele, compreso il furto di organi e documentato anche da interviste agli stessi “addetti ai lavori”. La dottoressa israeliana Meira Weiss, nel suo libro “Over Their Dead Bodies”, ha rivelato ad esempio il gravissimo fatto dell’utilizzo senza consenso di organi di palestinesi morti senza nella ricerca medica presso le facoltà di medicina delle università israeliane e il trapianto nei corpi di pazienti ebrei-israeliani.

Euro-Med Monitor afferma che Israele ha reso legale detenere i corpi dei palestinesi morti e rubare i loro organi, facendo riferimento a una sentenza della Corte Suprema israeliana del 2019 e alle successive leggi approvate dalla Knesset israeliana. La sentenza del 2019 consente alla gerarchia militare di seppellire temporaneamente i corpi in quello che è noto come il “Cimitero dei Numeri”. Quanto alle leggi successive, nel 2021 la Knesset israeliana aveva approvato leggi che consentivano all’esercito e alla polizia di trattenere i corpi dei palestinesi morti. Il gruppo per i diritti umani sottolinea che le azioni di Israele violano le carte e gli accordi internazionali, rendendolo l’unico paese a detenere sistematicamente i corpi di coloro che uccide.

La richiesta urgente di indagini internazionali
Considerata la gravità delle accuse e il contesto storico delle azioni di Israele, Euro-Med Human Rights Monitor chiede urgentemente la creazione di un comitato investigativo internazionale indipendente. L’organizzazione insiste sul fatto che Israele deve rispettare le norme del diritto internazionale, sottolineando il divieto della Quarta Convenzione di Ginevra contro la spoliazione e la mutilazione dei cadaveri durante i conflitti armati.

Le accuse di furto di organi dai corpi dei palestinesi morti a Gaza da parte dell’esercito israeliano sono profondamente preoccupanti e richiedono l’attenzione immediata da parte della comunità internazionale. La richiesta di Euro-Med Human Rights Monitor per un’indagine indipendente sottolinea la gravità della situazione e la necessità di sostenere i principi del diritto internazionale. Mentre il mondo attende ulteriori sviluppi, i riflettori restano puntati sulle azioni di Israele e sulle loro implicazioni sui diritti umani e sulla condotta etica durante i conflitti armati.