Israele in crisi vuole una tregua ma la resistenza alza il tiro: nessuna trattativa senza cessate il fuoco

Le ultime notizie dal fronte israelo-palestinese delineano un quadro complesso e precario, dove la ricerca di una tregua duratura si scontra con la dura realtà della guerra sul campo.

Israele ha presentato una proposta di accordo che prevede la proroga dei giorni di tregua e il rilascio di detenuti ritenuti di primo piano della resistenza. La proposta include il rilascio di 30-40 detenuti in cambio di prigionieri palestinesi di spicco e prevede un ritiro parziale da alcune aree, con una tregua da due settimane a un mese.

Le trattative sono in uno stato di stallo: Hamas rifiuta di discutere il rilascio degli ostaggi senza un cessate il fuoco completo. Inoltre, il Ministro degli Affari Esteri israeliano ha rilasciato dichiarazioni aggressive, minacciando di assassinare i leader di Hamas, Haniyeh e Meshaal, fuori dal quadro di una morte naturale, Izzat Al-Rishq, membro dell’Ufficio Politico di Hamas, ha definito le minacce israeliane come manifestazione di disfatta totale.

Dall’altra parte, il leader di Hamas Muhammad Nazzal ha affermato che Israele implora il Qatar e l’Egitto di fermare la guerra ma che Hamas insiste che ogni futuro accordo con Israele includa il rilascio di figure chiave come Marwan Barghouti, Abdullah Barghouti e Ahmed Saadat.

Questa situazione ha determinato, secondo la stampa israeliana, una crisi di fiducia dei cittadini nell’esercito e nella politica. I fallimenti di ottobre hanno portato a un confronto diretto con la possibilità di un cambio di potere e il riferimento storico a Golda Meir che dopo la guerra del 1973 ha dovuto lasciare il potere., è sempre più presente.

L’esercito israeliano ha valutato la chiusura di tutti gli insediamenti e delle strade adiacenti nell’Alta Galilea, preparandosi per una possibile escalation nel nord, temendo che Hezbollah possa ampliare la portata dei suoi lanci di razzi.

Israele, nel tentativo di stabilizzare la situazione, offre un sussidio finanziario fino a 5.600 dollari al mese ai suoi cittadini che ritornano alle loro case vicino al confine di Gaza.

Nel frattempo, le Brigate Al-Qassam hanno bombardato Tel Aviv con un attacco missilistico in risposta ai massacri contro i civili. Questi attacchi hanno provocato incendi e danni in varie città israeliane e hanno interrotto un incontro tra il presidente del Senato francese e il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid.

L’ex direttore del servizio di sicurezza generale israeliano ha sottolineato che il popolo palestinese non alzerà bandiera bianca e che non ci sarà vittoria in questa battaglia. L’analista del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth Nahum Barnea, ha suggerito che l’esercito israeliano potrebbe ridurre la sua attività nella Striscia di Gaza, cercando di ottenere ulteriori risultati prima di un cessate il fuoco.

La crisi attuale mette in luce la difficoltà di raggiungere una pace duratura in una regione segnata da decenni di conflitti. Le trattative per il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri rimangono un campo minato di tensioni politiche e militari, dove ogni mossa è carica di significati e conseguenze.