Erdogan: il destino di 1.7 miliardi di musulmani non sarà più nella mani di 5 paesi

Il destino di 1,7 miliardi di musulmani nel mondo non sarà più nelle mani dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha detto giovedì il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al summit dei paesi islamici di Kuala Lumpur. 

Parlando alla cerimonia di apertura del vertice di Kuala Lumpur nella capitale della Malesia, Erdogan ha ribadito che il mondo è più grande di cinque, riferendosi ai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il cui potere di veto potrebbe rivelarsi catastrofico per le nazioni più piccole.

“Il mondo è più grande di cinque” è un famoso slogan usato ripetutamente da Erdogan per criticare i membri permanenti del Consiglio: Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti.

Il presidente turco ha dichiarato: “È indispensabile aggiornare le istituzioni che riuniscono i paesi islamici, come l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica, per aumentarne l’efficacia”.

Ha continuato dicendo: “Purtroppo, noi (musulmani) stiamo sprecando la nostra energia in controversie interne in un momento in cui si discutono l’intelligenza artificiale, i computer quantistici, le tecnologie robotiche.”

So che nessuno di noi, in quanto leader che si assumono la responsabilità di centinaia di milioni di musulmani, è soddisfatto dell’ immagine che stiamo dando al mondo.

Erdogan ha sottolineato l’importanza di concentrarsi su potenziali soluzioni piuttosto che soffermarsi costantemente sui problemi.

“Dovremmo concentrarci su progetti che stimoleranno il nostro potenziale e annulleranno le reciproche carenze”, ha consigliato.

Erdogan ha poi sottolineato come la Turchia non ha ceduto alle pressioni interne ed esterne per farla tacere, che si sono trasformate perfino in un tentativo di colpo di Stato, terrorismo economico e campagne di diffamazione internazionale contro il Paese. 

“Mentre cercano di mettere a tacere la Turchia, insistiamo nel richiamare l’attenzione su Palestina, Rohingya, Libia, Somalia e Siria“, ha sottolineato.

Alla cerimonia di apertura hanno parlato, l’emiro Tamim bin Hamad Al Thani del Qatar, il presidente iraniano Hassan Rouhani e l’ospite, il primo ministro malese Mahathir Mohamad. 

Centinaia di funzionari governativi, uomini d’affari, rappresentanti di società civili ed esperti di diversi settori del mondo musulmano partecipano al vertice.

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