La UE sulla Grecia: giustificabile sparare sui migranti

La decisione della Turchia di aprire i confini e permettere a migliaia di rifugiati siriani il passaggio verso la Grecia ha suscitato aspre critiche. Anche la presidente della Commissione Europea Von der Leyen si è attirata molte critiche per aver utilizzato una retorica minacciosa e guerrafondaia riferendosi ai disperati al confine  e aver lodato la Grecia definendola lo “scudo” dell’Europa.

In seguito alle critiche, sollevate principalmente da giornalisti ed attivisti per i diritti umani, la Commissione Europea ha indetto una conferenza stampa in questi giorni che non ha fatto che peggiorare la situazione. In seguito alle domande insistenti da parte dei giornalisti, il portavoce della Commissione Eric Mamer ha tentato di evitare di dare una risposta diretta.

Alla domanda da parte di una delle giornaliste che ha chiesto se sia giustificabile per la legge europea sparare sui rifugiati come accaduto in Grecia Mamer ha risposto che “dipende dalle circostanze.”

Guarda il video della risposta del portavoce UE 

La Commissione Europea è il garante del rispetto dei trattati europei da parte degli Stati Membri, inclusa la carta europea dei diritti umani. Se lo stesso garante di questi diritti è pronto a negarli alla prima crisi cosa ci si può aspettare dagli Stati Membri nei giorni a venire?

Il fatto che si considerino una minaccia i rifugiati siriani e non il regime sanguinario che li ha portati a fuggire mostra ancora una volta la debolezza politica dell’UE. Nel decidere di schierarsi contro degli innocenti e di stare in silenzio invece contro Assad, causa primaria della crisi, l’Europa diventa complice.

Un Europa pronta a negare i diritti umani alla prima difficoltà e ad attaccare i deboli non può che gettare un’ombra di dubbio sul reale valore che hanno i diritti umani in Europa e porta a chiedersi se questi diritti non siano diventati altro che uno slogan politico atto a guadagnare consenso.

Ciò che è certo è che il comportamento dell’UE contro i rifugiati siriani non può che essere definito bullismo istituzionale.

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