La partita degli aiuti la vincono “gli Stati canaglia”, NATO in soffitta

La Cina è stata la prima a rendersi disponibile, mettendo a disposizione attrezzature e personale medico. È già da qualche giorno infatti che gli esperti cinesi stanno studiando l’evoluzione dell’epidemia nella penisola con i medici e gli esperti italiani. Poi la Russia, con Putin che qualche giorno fa ha rassicurato il premier Giuseppe Conte circa il sostegno che verrà fornito. Non solo: anche Cuba invia medici per fronteggiare al fianco dei medici italiani il Covid-19.

Dalla Russia alla Cina, passando per Cuba: gli aiuti all’Italia

La Cina si è prodigata sin da subito, tendendo una mano all’Italia. Così sta cercando di fare anche la Russia. Sabato scorso, il presidente russo Vladimir Putin e il premier Giuseppe Conte si sono confrontati telefonicamente, secondo quanto riporta l’agenzia russa TASS, sull’emergenza Coronavirus in Italia e durante la telefonata, Putin ha rassicurato Conte circa la disponibilità di Mosca a fornire il proprio aiuto. Aiuto arrivato in Italia prontamente: il Cremlino ha inviato infatti nove aerei con otto brigate di medici, veicoli speciali, attrezzature e dispositivi per la disinfezione di materiale e ambienti.

Non sono mancate le polemiche su quelli che alcuni chiamano aiuto con secondi fini del Cremlino verso Roma o altri che hanno accusato Conte di permettere “l’invasione di militari russi”. Ma questa sembra più una retorica della finita guerra fredda che altro. Da Cuba medici e infermieri hanno raggiunto il nostro paese per sostenere le strutture sanitarie nazionali.

Gli aiuti, con condizioni, della Ue all’Italia

In questo senso, il ritardo della Ue cosi come gli Usa, non è passato inosservato: ok, l’Ecofin di Bruxelles ha sbloccato aiuti e finanziamenti all’Italia ma non sono mancati i malumori di Germania, Olanda e paesi del Nord che vorrebbero aiuti sì ma con condizioni, mentre Roma chiede aiuti senza vincoli in questa che è un’emergenza senza precedenti. Dagli Usa invece timidi segnali di aiuto, forse dovuti anche al fatto che hanno raggiunto il terzo posto per numero di contagi, con una velocità del virus che è secondo solo alla Spagna.

Di fatto sembra che l’asse rosso, Cina-Russia-Cuba sia quello che di fatto sta fornendo assistenza reale e concreta, anche se i critici ricordano che il fine ultimo è mostrare all’Italia la loro soft power cioè la presenza forte ma generosa dell’asse anti-americano. C’è da immaginarsi che quando l’emergenza sarà finita il nostro paese sarà loro riconoscente e chissà che l’equilibrio politico e commerciale italiano tenda più verso la Cina e la Russia che sembrano potenze mostrare ogni giorno di più di essere validi sostituti degli yankee.

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