In Iran dal 16 maggio riaprono scuole e moschee

Dopo aver aperto moschee e siti religiosi in diverse città con bassi tassi di infezione da Coronavirus, questa settimana il presidente iraniano Hassan Rouhani ha annunciato il 3 maggio che le scuole riapriranno a partire dal 16 maggio.

In Iran riaprono scuole e moschee

Mohsen Haji Mirzaei, ministro iraniano dell’istruzione, ha dichiarato oggi presso la sede nazionale per la lotta contro il Coronavirus la decisione di aprire le scuole nelle città che si trovano nelle cosìddette regioni a “basso rischio” o “bianche”.

Il sistema di colori per identificare le città con alti tassi di infezione

L’Iran ha adottato un sistema di colori per identificare le città con alti tassi di infezione (rosso) e bassi (bianchi). Secondo Mirzaei, al momento ci sono 130 città che sono etichettate a basso rischio e per questo le scuole possono riaprire secondo le linee guida sanitarie designate dal Ministero della Salute. 

Un mese di tempo per rimettere gli studenti al passo con il programma

Il viceministro dell’istruzione Razvan Hakimzadeh ha affermato che la riapertura delle scuole darà agli insegnanti un mese di tempo per rimettere gli studenti al passo con il programma e gestire gli esami. Il Ministero dell’Educazione vuole assicurarsi che tutti gli studenti siano al passo entro la fine dell’anno scolastico recuperando il gap dovuto alle differenze di accesso alle tecnologie e internet accumulato in questo periodo.

Riaperti anche moschee e siti religiosi

A partire da questa settimana, l’Iran ha anche aperto moschee e siti religiosi in città con bassi tassi di infezione. Una dichiarazione rilasciata dal ministero della salute ha chiesto alle moschee che riaprono di mantenere le distanze sociali, condurre un monitoraggio quotidiano, richiedere a tutti i partecipanti di indossare mascherine e guanti, utilizzare sacchetti di plastica monouso per tenere le scarpe all’interno della moschea, astenersi dal servire tè o cibo e fornire disinfettanti per le mani all’ingresso.

Le marce del Quds Day

Secondo Nasrallah Lotfi, deputato del Consiglio di coordinamento della propaganda islamica, le marce del Quds Day di quest’anno si terranno in città con bassi tassi di infezione. Il Quds Day – dalla parola per Gerusalemme in arabo – si tiene l’ultimo venerdì del Ramadan a sostegno dei palestinesi. Lotfi ha affermato che le marce del Quds Day di quest’anno sono importanti, visto quello che ha descritto come il ruolo di Israele nell’assassinio dell’ex comandante della Forza Quds Qassem Soleimani e il cosiddetto “Deal of the Century” proposto dalla Casa Bianca.

Oltre 500.000 test condotti

Il portavoce del ministero della Sanità iraniano Kianoush Jahanpour ha dichiarato oggi che nelle ultime 24 ore ci sono stati 1.223 nuovi casi di coronavirus, portando i casi confermati totali a 98.647. Ci sono stati anche 76 decessi nelle ultime 24 ore, portando i decessi totali a 6.277. Jahanpour ha dichiarato che 79.379 si sono ripresi completamente. Ha anche aggiunto che oltre 500.000 test sono stati condotti

Rimane alta l’attenzione a seguire gli standard sanitari

Nonostante la classificazione delle aree in questione come “bianche” o “a basso rischio” e le dichiarazioni sull’apertura di scuole e moschee, Jahanpour ha avvertito: “Siamo ancora nella fase di gestione di questo virus e in nessuna area del paese possiamo dire di essere in condizioni di reale normalità. ” Ha aggiunto: “La nostra raccomandazione è quella di seguire gli standard sanitari, le distanze sociali e l’uso di mascherine in aree affollate o ad alto traffico”.

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