La Turchia vieta il fumo all’aperto: incide sulla gravità del virus e sulla diffusione

In Turchia, giovedì 12 novembre è entrato in vigore il divieto di fumare negli spazi affollati all’aperto, dopo che un alto funzionario della sanità ha avvertito di quanto il fumo favorisca le complicazioni da Coronavirus

Gli scienziati sostengono da tempo che fumare sia un’abitudine mortale, il quale diventa un aggravante durante questa pandemia, essendo una rilevante minaccia per la salute pubblica

Riguardo al Coronavirus, un membro del Comitato Consultivo Scientifico del Ministero della Salute avverte di come il fumo di sigaretta agevoli la diffusione delle particelle virali.

Tale avvertimento è stato espresso in seguito all’introduzione del divieto di fumo negli spazi all’aperto in tutte le province turche, nel tentativo di sedare l’aumento dei casi di COVID-19

In base alla circolare emessa dal ministero dell’Interno ed inoltrata a tutti i governatori del paese, verrà vietato di fumare in gran parte dei luoghi all’aperto, comprese le strade affollate, le fermate dei mezzi pubblici e le piazze. 

La decisione è giunta poche ore dopo che i governatorati di Istanbul e Izmir hanno annunciato, separatamente, il divieto di fumo per le rispettive città. Tale risoluzione è stata successivamente estesa dal ministero dell’Interno a livello nazionale, è prevista una sanzione di TL 900 ($ 116) per coloro che non osservano il divieto. 

Il professore associato Afşin Emre Kayıpmaz, del Comitato consultivo scientifico del Coronavirus ha ribadito come le particelle virali viaggino ben più lontane ogni volta che si parli, si tossisca, si gridi o si rida forte. 

“Allo stesso modo, le persone che fumano emettono un respiro prominente, di conseguenza il fumo messo in circolazione ha la possibilità di fungere da trasmissore di queste particelle.  

Si deve stare ancora più distanti dai fumatori. Il normale distanziamento “sociale” da quelli che non fumano dovrebbe essere di 2 metri (6,6 piedi), mentre da persone che fumano questo distanziamento dovrebbe essere di almeno 4 metri “, ha riferito Kayıpmaz alla Demirören News Agency (DHA) giovedì. 

Ha inoltre fatto notare come le persone tendano a fumare in gruppo durante le pause sul posto di lavoro. “Mentre si fuma ci si toglie la mascherina e quando lo si fa insieme ad altri, la probabilità di contagiarsu aumenta. Dunque il divieto di fumo diventa necessario anche per questa ragione”.

Oltre al rischio di diffondere particelle attraverso il fumo, le sigarette rappresentano un rischio per i fumatori in termini di salute. “Il fumo può danneggiare il sistema respiratorio e in particolar modo i polmoni, causando spesso tumori, e incide sulla comparsa di malattie vascolari. Gli studi dimostrano, difatti, che il coronavirus diventa più nocivo per coloro che fumano.

Pertanto, ha un impatto sia diretto che indiretto sulla pandemia.

Se si ha necessità di fumare, si dovrebbe almeno farlo da soli e mantenendo le distanze dagli altri più di quanto si faccia normalmente “, ha avvertito. 

Martedì, i governatorati di Istanbul e Ankara hanno annunciato il coprifuoco per i cittadini di età pari o superiore a 65 anni, consentendo loro di uscire solo dalle 10:00 alle 16:00. 

Il numero totale dei pazienti COVID-19 dall’inizio dell’epidemia ad oggi ha superato la soglia di 400.000 casi, tra cui 11.145 mortali, con un totale di 344.613 ricoverati. 

“I nostri operatori sanitari stanno facendo tutto il possibile, affinché si mantenga il carico dei pazienti nei nostri ospedali a un livello gestibile. Possiamo sconfiggere questo focolaio solo lavorando insieme “, ha scritto il ministro della Salute Fahrettin Koca, poco dopo l’annuncio dei dati quotidiani mercoledì. 

Il paese ha introdotto a livello nazionale nel 2009 un divieto di fumo al chiuso, in ristoranti bar e strutture simili, che ha gradualmente esteso ad altri spazi chiusi nel corso degli anni. Inoltre vige la proibizione totale di fumare nei cortili delle scuole e quella di vendere i prodotti di tabacco nelle strutture educative.

I tassi di fumo sono in calo in tutta la Turchia, tuttavia la dipendenza da sigarette porta ancora a pesanti conseguenze. Il paese spende annualmente l’enorme cifra di 25 miliardi di dollari nel fumo, sia in termini di tabacco stesso che per curare le malattie che esso provoca. Secondo la Fight Against Smoking Association, la popolazione spende $ 15 miliardi all’anno in acquisto di sigarette, mentre lo Stato spende $ 10 miliardi del governo per curare tutte le patologie legate al fumo. 

Solitamente il governo turco evita i divieti generali o le restrizioni a livello nazionale e piuttosto agisce su base provinciale, lasciando ciascuna delle sue 81 province la responsabilità di attuare le proprie misure basate sulle tendenze locali. Tuttavia si vede costretta ad incrementare tali restrizioni, che stanno aiutando a ridurre il numero dei pazienti,  la Turchia ambisce ad eliminare completamente il virus.  

Il vaccino diventa uno dei nuovi sviluppi che rappresenta la speranza per questo stato. Tanto che la Turchia è attiva su questo fronte: la scorsa settimana ha iniziato le sperimentazioni sull’uomo per il vaccino  CoronaVac, sviluppato dalla cinese Sinovac.

Continua anche a sperimentare  il vaccino creato congiuntamente dalla Pfizer con sede negli Stati Uniti e dalla tedesca BioNtech.