Buttafuoco: ecco cos’hanno in comune Silvia Aisha e i 18 pescatori siciliani rapiti in Libia

Dalle pagine de Il Quotidiano del Sud Pietrangelo Buttafuoco interviene sulla vicenda dei 18 pescatori sequestrati in Libia dalle forze fedeli al generale Haftar. 

Lo fa tracciando un parallelismo tra le vicende di Silvia Aisha Romano e quella dei siciliani prigionieri in Libia:  C’è chi strilla una squillante boiata: “Abbiamo pagato dieci milioni di euro per liberare una convertita all’Islam e non facciamo niente per diciotto pescatori detenuti in Libia”.

Secondo lo scrittore siciliano: “La boiata, appunto, è nel dettaglio. Nella sostanza dice il vero: non si fa nulla per liberare i diciotto padri di famiglia di Mazara del Vallo”, mettendo così il dito nella piaga del silenzio del governo italiano sul dramma vissuto dai nostri prescatori e dalle loro famiglie. 

Buttafuoco infine fa notare che le due vicende hanno un rilevante trait d’union : “Chi si bea della boiata, si perde la magnifica verità: dei diciotto – ed è il vanto della Sicilia universale – almeno dieci sono musulmani. Tutti quanti, comunque, siciliani.