Arrestati oltre 1700 palestinesi del 48, la vendetta di Israele per le manifestazioni

Venerdì 28 maggio, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato 70 cittadini palestinesi di varie città e villaggi dei territori palestinesi occupati.

Un sito di notizie israeliano ha citato un portavoce della polizia israeliana, sostenendo che gli arresti sono avvenuti nel quadro del cosiddetto processo di “legge e ordine” annunciato dalla  per arrestare centinaia di palestinesi nei palestinesi occupati (territori nel 19489, con il pretesto della loro partecipazione alle proteste che hanno avuto luogo recentemente contro l’aggressione israeliana alla Moschea di Al-Aqsa e Gaza, e gli attacchi dei coloni ai cittadini palestinesi dell’interno.

Il sito ha affermato che la polizia sionista ha deciso di prolungare la campagna per un’altra settimana per effettuare più arresti.

Le proteste si sono intensificate nelle città palestinesi locali, in seguito alla morte, a Lod, di Musa Hassouna, 31 anni, ucciso dai coloni, e al rilascio incondizionato del colono che era stata identificato dalle telecamere come il responsabile dell’omicidio.

Dopo la morte di Hassouna, la polizia israeliana ha utilizzato circa 500 coloni pesantemente armati per compiere attacchi contro gli arabi, le loro proprietà e le loro case, sicché le famiglie arabe stanno vivendo da giorni in imminente pericolo.

Di fronte alla scena delle bande di coloni nelle città costiere e nelle principali città arabe all’interno della Linea Verde, che rievoca scene della Nakba, giovani palestinesi hanno reagito e questo è stato il pretesto per l’arresto di massa e arbitrario di oltre 1.700 persone dall’inizio di questo mese