Islam e Natale tra fede, storia, e rispetto

Se da un lato il Natale non è una festa islamica non dimentichiamo che la reverenza nei confronti di Gesù figlio di Maria è parte integrante dell’Islam. Questa devozione è un cardine dell’Islam e trova il suo fondamento nelle varie prescrizioni coraniche e nella tradizione del Profeta Muhammad (pbsl) che onorano non solo Gesù e Maria, ma anche Giovanni Battista e suo padre Zaccaria.

Il cristianesimo, della sua officialità, ha stabilito che Gesù sia nato il 25 Dicembre ma invero gli stessi dotti cristiani sanno che la data è convenzionale. Le prime chiese, ad esempio, festeggiavano il Natale durante il mese di Aprile, Maggio o anche nel Gennaio inoltrato.

I Romani consideravano il 25 Dicembre un giorno sacro festeggiando la nascita del dio Sole (originariamente Mitra poi latinizzato come Natalis Solis Invicti)* con pratiche molto simili al Natale di oggi con addobbi, scambi di regali, e festività generale.

Quella influenza culturale e consuetudinaria avrebbe avuto un ruolo durante il concilio di Nicea nel 325 che portò al riconoscimento della Trinità cristiana e alla fissazione del 25 Dicembre come data “ufficiosa” della nascita di Cristo.

Lo storico Gibbon ricorda nel suo testo ‘Storia della decadenza e caduta dell’Impero romano’ come “I cristiani romani, ignari della sua nascita (di Cristo), fissarono la festa solenne al 25 dicembre, la Brumalia, o solstizio d’inverno, quando i pagani celebravano annualmente la nascita di Sol.”

Storicamente vari gruppi Cristiani come i Puritani si opposero al Natale prendendo il versetto di Geremia 10:2-4 come fondamento per rifiutarlo. Il versetto recita infatti:

“Non imitate la condotta delle genti e non abbiate paura dei segni del cielo, perché le genti hanno paura di essi. Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla, non è che un legno tagliato nel bosco, opera delle mani di chi lavora con l’ascia. E’ ornato di argento e di oro, è fissato con chiodi e con martelli, perché non si muova.”

È chiaro che l’albero di Natale non è un idolo che viene adorato durante le feste dai Cristiani ma i versetti in questione hanno portato ad un accostamento con le pratiche natalizie fino a considerarle dottrinalmente sconvenienti.

A prescindere da questi fatti storici ben noti, l’Islam riconosce il rispetto dovuto alle altre religioni vietando di insultare i simboli sacri delle altre fedi e dando un risalto speciale ad Ebrei e Cristiani come “Genti del Libro”, Ahlul Kitab.

Se da un lato gli amici cristiani non devono stupirsi se l’amico musulmano non abbia l’albero di Natale in casa o non faccia gli auguri, dall’altro possono trovare conforto nel sapere che il Cristo è caro nei loro cuori ogni giorno dell’anno.

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*Nell’antica Roma, infine, il 25 dicembre veniva festeggiato Mitra, il dio del sole invincibile (sol invictus). Quando però l’imperatore Costantino nel 330 d.C. si convertì al cristianesimo, il 25 dicembre si incominciò a festeggiare non più il “Natalis solis” ma il “Natalis Christi”.