Laylat Al-Qadr: una notte che vale una vita

Tra le notti sacre del mese del Ramadan c’è n’è una particolare, una notte benedetta che vale più di mille mesi.

Mille mesi sono quanto in media una vita terrena, ossia 83 anni e 4 mesi, questa notte è Laylat Al-Qadr, la Notte del Destino.

Il mese del Ramadan è conosciuto come il mese in cui il Sacro Corano è stato rivelato per la prima volta all’umanità, la Notte del Destino è la notte esatta nella quale il Corano è stato rivelato.

Nel Sacro Corano troviamo una surah dedicata e in essa Dio l’Altissimo ne rivela lo scopo, la ricompensa e i segni:

“Invero lo abbiamo fatto scendere nella Notte del Destino. E chi potrà farti comprendere cos’è la Notte del Destino? La Notte del Destino è migliore di Mille Mesi. In essa discendono gli angeli e lo Spirito, con il permesso del loro Signore, per fissare ogni decreto. E’ pace fino al levarsi dell’alba.” (Corano 97:1-5).

È la notte della rilevazione al Profeta Muhammad (pbsl) da parte dell’Arcangelo Gabriele. 

Da quanto ci giunge dal Profeta Muhammad la Notte del Destino potrebbe essere fra queste ultime notti: “Cercala nelle notti dispari delle ultime dieci notti del mese di Ramadan”.

Secondo la tradizione la notte cade in una delle notti dispari degli ultimi dieci giorni del mese di Ramadan: quelle del 21, 23, 25, 27 e 29.

È la notte più pacifica, è la notte della fede, delle possibilità, la notte in cui sarà scritto il nostro destino, la notte in cui gli angeli scendono per donare pace e salvezza fino all’alba. 

La notte del destino si chiama così proprio perché è in questa occasione che viene decretato il destino di ognuno di noi fino all’anno successivo.

Ma come è possibile? Dio ci conosce meglio di noi stessi, ci offre la possibilità del libero arbitrio e in base alla fede che poniamo in Lui, in base alle nostre azioni, alle nostre intenzioni contribuiamo come co-registi del nostro stesso destino.

Laylat in arabo significa notte mentre Al-Qadr in arabo può assumere diversi significati.  A seconda del contesto può voler dire destino ma anche potere e quantità.

Un tris di termini che stanno ad indicare che è la quantità delle nostre azioni, buone o cattive che siano, a conferire il potere di definire il nostro destino.

La Notte del Destino invita ogni credente, alla meditazione più profonda, alla preghiera più sincera, all’introspezione più ricercata, alla condizione di umiltà, del pentimento (Tawbah), richiesta di perdono più amata da Dio.

È la notte della lettura del Corano, della compassione, della carità (Sadaqa), è la notte delle indicazioni, è la notte in cui il Misericordioso ci è ancora più vicino.

“Chiedimi sostegno e ti sosterrò, chiedimi di cancellare tutti i tuoi peccati e li cancellerò, invocami ed esaudirò tutti i tuoi desideri”, troviamo il uno degli hadit autentici.

Ubay ibn Ka’ab, un compagno del Profeta, riporta che fra i segni della notte del destino c’è che “la mattina dopo Laylat al-Qadr, il sole sorge senza raggi, come se fosse un piatto di ottone, finché non sorge”.

Ibn ‘Abbaas, disse: “Il Messaggero di Dio disse: “Laylatul-Qadr è calma e piacevole, né calda né fredda, il sole sorge al mattino debole e rosso”.

C’è un’invocazione che raccomandava il Profeta: secondoun hadit, Aisha chiese al Profeta Muhammad: “O Messaggero di Dio, se sapessi che è Laylat-Al-Qadr, cosa dovrei dire questa notte? Il Profeta allora gli chiese di ripetere: “Signore, Tu sei certo il Perdonatore e ami il perdono, quindi perdonami.”

Abbiamo tutti bisogno di ritornare al nostro Signore, di chiedere perdono, aiuto e sostegno, abbiamo tutti necessità di tirare le somme. Fare il punto della situazione, avere una sorta di punto zero.

Che Ramadan stiamo vivendo? Che vita stiamo vivendo?

Ecco in queste notti c’è questa possibilità, esiste fra queste ultime notti sacre la possibilità di rinascere grazie alla profonda ricerca della Sua vicinanza.

Le continue invocazioni e dkhir ( ricordo di Dio) in quese notti sono una via per trovare la Sua Luce, la Sua vicinanza.

Il Profeta ci ha invitati a passare la notte di Laylat-Qadr nella preghiera di fede e nella speranza di ricompensa: “Chi passa la notte di Laylat-Qadr nella preghiera di fede e nella speranza di una ricompensa , sarà perdonato i suoi peccati precedenti”.

Che Dio ci perdoni, possa ricompensare i nostri sforzi in questi ultimi giorni benedetti, possa la Ummah essere la degna Ummah del nostro amato Profeta Muhammad.