Offensiva palestinese contro Israele: cosa sappiamo

I combattenti di Hamas hanno sferrato un attacco a sorpresa da Gaza e stanno combattendo nelle strade israeliane. MEE analizza gli ultimi eventi

Sabato mattina presto, i palestinesi hanno lanciato un assalto contro Israele dalla Striscia di Gaza, con lanci di razzi e combattenti infiltrati nelle comunità israeliane.

Ecco cosa sappiamo finora:

L’attacco

Il capo militare di Hamas, Mohammad Deif, ha dichiarato nelle prime ore di sabato che sono stati lanciati 5.000 razzi contro Israele. Le forze armate israeliane hanno indicato un numero di 2.200.

Per contestualizzare, circa 4.000 razzi erano stati lanciati dai gruppi della resistenza palestinesi in 50 giorni, durante la guerra di Gaza del 2014.

Anche i combattenti palestinesi sono passati da Gaza in Israele. Non è chiaro quanti siano riusciti ad entrare in Israele, ma si pensa che il numero sia almeno di alcune decine. Hamas ha diffuso filmati di combattenti che si dirigono verso Israele con motociclette, attraverso un buco nella barriera innalzata al confine israeliana.

I media israeliani hanno riferito che i combattenti palestinesi in parapendio hanno sorvolato la recinzione per poi aprire i cancelli per far passare gli altri. I filmati non verificati che circolano online mostrerebbero uomini col parapendio mentre attraversano Israele. Hamas ha poi diffuso un filmato dei suoi combattenti che utilizzano attrezzature per il parapendio, ma non è chiaro se si tratta di un video risalente alla giornata di sabato.

Il portavoce dell’esercito israeliano, Richard Hecht, ha confermato che si è trattato di un “raid di terra combinato che è avvenuto con l’utilizzo di parapendii, via mare e via terra”.

Le vittime

I servizi di emergenza israeliani hanno dichiarato che almeno 20 israeliani sono stati uccisi. Tra questi, una persona uccisa dal lancio di razzi a Kfar Aviv e altre quattro in villaggi nel sud di Israele.

Il sindaco di Shaar Hanegev sarebbe stato ucciso durante uno scambio a fuoco con combattenti palestinesi.

I medici israeliani affermano che almeno altre 545 persone sono ferite, molte in condizioni critiche.

Tuttavia, è probabile che il numero delle vittime sia più alto. Sulla rete circolano filmati e foto che indicano che diversi soldati e civili israeliani potrebbero essere stati uccisi dai combattenti negli insediamenti israeliani confinanti con la Striscia di Gaza.

La risposta

Israele ha dichiarato di essere in stato di guerra.

“Siamo in guerra, questa non è un’operazione”, ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu.

“Hamas ha lanciato un micidiale attacco a sorpresa contro lo Stato di Israele e i suoi cittadini. In primo luogo, ho ordinato di ripulire tutti gli insediamenti dai terroristi che si sono infiltrati e ho ordinato una mobilitazione su larga scala delle riserve militari. Il nemico pagherà un prezzo che non ha mai conosciuto”.

Israele ha iniziato a bombardare la Striscia di Gaza.

Deif, leader dell’ala militare di Hamas, le Brigate Izz al-Din al-Qassam, ha invitato tutti i palestinesi e le fazioni della resistenza a sollevarsi contro Israele.

Hezbollah, il movimento armato libanese che ha combattuto l’ultima volta una guerra con Israele nel 2006, ha accolto positivamente l’attacco.

“La resistenza è l’unica opzione di fronte all’aggressione e all’occupazione ed è un messaggio per il mondo arabo e islamico e per l’intera comunità internazionale, specialmente per coloro che cercano la normalizzazione con questo nemico, che la questione palestinese è una questione viva che non morirà fino alla vittoria e alla liberazione”, ha dichiarato.

Stati Uniti, Regno Unito e Germania hanno condannato l’attacco.

La situazione attuale

Hamas ha dichiarato di aver preso in ostaggio diversi israeliani. Si ritiene che tra questi vi siano sia soldati che civili, e i filmati pubblicati online indicano che alcuni sono stati portati a Gaza.

La polizia israeliana ha dichiarato che circa 60 combattenti palestinesi sono rimasti in Israele in circa 14 località, dopo aver detto in precedenza che vi erano 21 “luoghi di scontro attivo nel sud di Israele” con forze speciali dell’esercito presenti sulla scena.

A Gerusalemme Est occupata, i palestinesi stanno bloccando le strade e la polizia israeliana li sta affrontando sparando gas lacrimogeni.

Gli israeliani sono stati invitati a rimanere nelle loro case.

Il contesto

Si tratta dell’attacco a sorpresa più significativo contro Israele dalla guerra del 1973, lanciata dall’Egitto quasi esattamente 50 anni fa.

Hamas e Hezbollah hanno dichiarato che l’attacco è una risposta alle violazioni israeliane della Moschea di Al-Aqsa, nella Gerusalemme Est occupata.

Nelle ultime settimane, gli israeliani hanno celebrato diverse importanti festività religiose, come lo Yom Kippur. Prima delle preghiere ebraiche al Muro Occidentale, le forze israeliane hanno fatto irruzione nell’adiacente Moschea di Al-Aqsa, sgomberandola dai fedeli palestinesi.

Nel 2021, le incursioni israeliane ad Al-Aqsa hanno provocato il lancio da parte di Hamas di una raffica di razzi contro Israele. Il conflitto che ne è seguito, durato due settimane, ha visto l’uccisione di 250 palestinesi e 14 israeliani, nonché rivolte in città di Israele abitate sia da palestinesi che israeliani.

Il 2023 è stato l’anno più letale per i palestinesi della Cisgiordania occupata dalla fine della Seconda Intifada nel 2005. Finora, 172 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane in Cisgiordania quest’anno, mentre la resistenza armata palestinese è in continua crescita.

Traduzione da originale pubblicato da Middle East Eye