Ecco le liste di proscrizione di Belpietro: chi denuncia l’occupazione è un terrorista

Oggi La Verità mi dedica la prima pagina nell’ambito di un bel quadretto in cui accusa prima la UE di finanziare i palestinesi ed i terroristi che per Belpietro evidente sono sinonimi e poi senza alcun imbarazzo addirittura l’ONU di farsi dettare la linea da me…

Quindi Guterres come Piccardo: entrambi abbiamo cercato di far notare a questo coro isterico, che difende i crimini di guerra israeliani, che l’offensiva della resistenza palestinese non è un fulmine a ciel sereno, bensì la conseguenza di una guerra costante di Israele contro il popolo palestinese, che si tratti dell’assedio di Gaza o dell’apartheid in Cisgiordania.
Ma questo oggi non si può dire perché si è riattivato il meccanismo manicheo della guerra di civiltà dello scontro tra l’ “Occidente libero e democratico” e la”barbarie islamica”.
E quindi chi ragiona, chi argomenta basandosi su concetti come legalità internazionale o chi vuole dare un contesto storico alle cose, ma anche chi fa informazione, diventa un fiancheggiatore del terrorismo. L’intenzione è quella di farmi apparire come un estremista, un violento, in modo da screditare ogni ragionamento possa proporre senza mai entrare nel merito perché evidentemente temono di non riuscire a sostenere il dibattito. 
Eppure propri loro dovrebbero rifuggire da questa logica, sì, perché questa accusa mi viene mossa dagli stessi che si indignavano per le liste di proscrizione dei filo-russi da pubblicate sul Corriere e ora di colpo diventano i Torquemada dell’inquisizione sionista. 
L’ho detto e lo ribadisco senza timore alcuno: ritengo Hamas un movimento politico che porta avanti una resistenza legittima contro un’occupazione illegittima. L’etichetta di terrorismo è solo una definizione puramente politica da parte di chi sostiene l’occupazione e ogni giorno la giustifica assieme al terrorismo israeliano.
Ho anche detto più volte che condanno ogni violazione del diritto internazionale umanitario, non importa chi sia a compierla, la stessa affermazione non l’ho mai sentita da chi oggi mi accusa.
Questo è il contesto in cui viviamo: paesi europei che vietano le manifestazioni a favore del popolo palestinese, la Comunità ebraica di Milano che vuole vietare le manifestazioni con la vecchia trita e ritrita accusa di antisemitismo rivolta contro chiunque denunci i crimini di Israele e un’informazione a senso unico al servizio dell’apartheid che soffia sul fuoco dello scontro di civiltà rispolverando l’islamofobia.
Per questo credo che sia fondamentale sostenere il lavoro che in questi giorni sta facendo il nostro giornale, perché la mistificazione in atto è davvero imponente e chi si oppone rischia di essere criminalizzato. Non giriamoci dall’altra parte.