Altro che Piano Mattei, con il voto contro la tregua a Gaza l’Italia si infila in un vicolo cieco

La decisione del governo italiano di non votare a favore di una risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite che chiedeva un immediato cessate il fuoco a Gaza per salvaguardare i civili dalla carneficina dei bombardamenti israeliani ha portato l’Italia ad isolarsi dalla vasta maggioranza dei paesi che hanno sostenuto la risoluzione, sollevando interrogativi sulla sua indipendenza, il suo ruolo nel Mediterraneo e la sua capacità di promuovere una politica estera autonoma. 

L’Italia si è trovata in una posizione di isolamento sulla scena internazionale a causa della sua decisione di astenersi dalla votazione ONU. Circa quaranta paesi hanno votato contro la risoluzione o si sono astenuti, ma la maggior parte di essi sono considerati di scarso peso nella politica internazionale. Questo isolamento solleva interrogativi sul peso politico dell’Italia e sulla sua capacità di influenzare le decisioni globali.

La decisione della Francia di votare a favore della risoluzione a sostegno del cessate il fuoco ha messo in evidenza la debolezza del governo italiano e la sua mancanza di una chiara prospettiva di politica estera autonoma. Questo confronto con il suo principale competitor mette in luce tutta l’inadeguatezza della politica italiana che ancor più della Francia avrebbe bisogno di accreditarsi nel Mediterraneo come interlocutore affidabile.

Questo perché l’Italia, per storia e posizione geografica, è un paese con una forte vocazione mediterranea e la decisione di astenersi dalla votazione sulla risoluzione ONU sembra contraddire questa vocazione. Dopo aver compromesso le relazioni commerciali con la Russia a causa del suo sostegno incondizionato all’Ucraina, l’Italia ha bisogno più che mai di partner come l’Algeria e il Qatar per affrontare le sfide economiche ed energetiche. Questi paesi, tuttavia, sono orientati verso una posizione diversa nella questione palestinese, mettendo in discussione l’orientamento diplomatico dell’Italia.

La presentazione del piano per l’Africa intitolato ad Enrico Mattei da parte della presidente Meloni, aveva suscitato speranze di un ruolo più indipendente dell’Italia in Africa. Tuttavia, la decisione sull’astensione ha minato la credibilità dell’Italia come paese in grado di smarcarsi dalle politiche coloniali europee. L’Italia rischia ora di essere vista come un vassallo degli interessi statunitensi e un complice dei crimini coloniali di Israele.

Il nostro paese ha una lunga tradizione di mediazione e consenso nel mondo arabo, con alcuni leader italiani del passato che hanno espresso il loro sostegno al popolo palestinese. Questa tradizione è ora in pericolo a causa della debolezza e dell’incompetenza della sua leadership. La decisione di astenersi nella votazione ONU per Gaza ha portato l’Italia in un vicolo cieco, mettendo in discussione la sua capacità di svolgere un ruolo costruttivo nelle questioni regionali e globali.