Per Mattarella la guerra è brutta ma quella di Gaza non tanto

Il tradizionale discorso di capodanno del Presidente della Repubblica ha rappresentato l’ennesima dimostrazione di quanto l’ipocrisia sia la principale cifra del quadro politico ed istituzionale occidentale.

Il Presidente Mattarella, che dovrebbe rappresentare l’istanza più alta di garanzia dei principi enunciati nella nostra Carta costituzionale, ha perso ieri un’importante occasione per dare prova di decenza e coerenza. Infatti nella parte del suo discorso dedicata al contesto internazionale, ha affrontato la questione della guerra mondiale a pezzi che ci affligge con la stessa profondità analitica che impiegherebbe uno scolaro di quarta elementare, con l’aggravante di non avere la lineare coerenza che invece un bambino quell’età senz’altro avrebbe.

Mattarella infatti ha prima espresso una ferma condanna nei confronti della Russia, la cui azione viene definita come invasione dell’Ucraina “per sottometterla e annetterla” , ribadendo qui implicitamente quel mantra tanto caro ai paladini della NATO sull’aggressore e l’aggredito caduto poi in disgrazia una volta riesplosa la questione palestinese.  

Se per la Russia era scontata una condanna, la scure presidenziale si abbatte soprattutto su Hamas la cui azione viene definita “orribile ferocia terroristica”… “contro centinaia di inermi bambini, donne, uomini, anziani d’Israele. Ignobile oltre ogni termine, nella sua disumanità.

Possiamo apprezzare la dovizia di particolari utilizzata, la generosità del presidente nella profusione di aggettivi, tanto generoso da non averne risparmiato nemmeno uno da impiegare nella descrizione dell’operato di Israele, che invece secondo Mattarella è  una “reazione”  ed “un’azione militare che provoca anche migliaia di vittime civili…”

Dovremmo apprezzare questa presa di coscienza? No. Intanto perché ci sono voluti 21.000 morti ed un genocidio che il Sudafrica ha portato di fronte alla Corte Penale Internazionale per svegliare l’inquilino del Quirinale, ma poi perché qui la dinamica aggredito-aggressore non viene semplicemente bypassata, ma viene addirittura stravolta da un Mattarella totalmente incurante della Storia da sentirsi in diritto di propinarci ancora la spudorata mistificazione di un Israele che si difende mentre gli altri, gli occupati, fanno terrorismo. 

L’accostamento con l’Ucraina è così esemplificativo delle enormi contraddizioni della posizione italiana ed occidentale in generale, che solo chi è abituato ad una stampa mainstream completamente asservita può avere l’ardire di proporla in discorso a reti unificate. 

Ma perchè abbiamo parlato di ipocrisia? Il sistema e le sue élite sono impregnati di suprematismo occidentalista, solo che nel gioco delle parti, ci sono quelli per i quali la supremazia, da perseguire anche attraverso il dominio violento degli altri popoli, è un obiettivo legittimo  e quelli che invece predicano pace, amore e progressismo, salvo che per benedire guerre coloniali qua e là, sono costretti a violentare la logica e a perdere ogni credibilità.

Tra questi il nostro presidente, sulla carta grande difensore delle istituzioni multilaterali e di conseguenza della legalità internazionale, ma nei fatti sostenitore delle imprese coloniali e genocide di Israele, tanto che a fronte del suo accorato j’accuse contro la malvagità della guerra, non è stato capace di esprimersi per un cessate il fuoco a Gaza che salverebbe la vita a migliaia di inermi civili palestinesi.