In una sviluppo senza precedenti, oltre 800 funzionari degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell’Unione Europea hanno firmato una lettera pubblica di opposizione contro il sostegno dei loro governi alla guerra di Israele a Gaza. Il New York Times ha riportato che questi funzionari ritengono che le politiche dei loro governi stiano contribuendo a gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, crimini di guerra e persino genocidio.
La lettera, scritta da attuali ed ex funzionari, è la prima del suo genere a unire funzionari dei paesi alleati per criticare apertamente le politiche dei loro governi sulla guerra. La mancanza di trasparenza nei nomi dei firmatari è giustificata dalla paura di ritorsioni.
Il Times sottolinea come le politiche filo-israeliane dei leader occidentali abbiano generato tensioni senza precedenti tra il personale di servizio, incluso chi implementa le politiche estere. Josh Paul, ex funzionario del Dipartimento di Stato, ha sottolineato che il sostegno unilaterale alle azioni israeliane è un “fallimento morale” e un “fallimento politico” per gli interessi occidentali nel mondo.
Già lo scorso autunno, funzionari statunitensi avevano inviato lettere critiche alle politiche di guerra, senza rivelare i loro nomi. Quest’ultima lettera si inserisce in un contesto più ampio di opposizione interna tra i dipendenti governativi.
Il giornale evidenzia che, nonostante la diversità di posizioni all’interno dell’Unione Europea sulla guerra, la posizione dei governi rimane favorevole a Israele. Solo pochi paesi, tra cui Irlanda, Spagna e Belgio, hanno costantemente chiesto apertamente di ridurre il sostegno a Israele e di concentrarsi sul cessate il fuoco e sulle sofferenze a Gaza.
L’ex diplomatico olandese Van der Wood, uno degli organizzatori dell’iniziativa della lettera, ha dichiarato di rappresentare funzionari che temono ritorsioni per il loro dissenso e ha giustificato l’opposizione interna in caso di politiche dannose.
Si intensifica così la crisi morale e politica in Occidente derivante dal supporto ad Israele nonostante il massacro compiuto a Gaza , con funzionari pubblici che si rifiutano di tacere di fronte a decisioni percepite come devianti e dannose. Come ha affermato Van der Wood, essere dipendenti pubblici non esonera dalla responsabilità di pensare criticamente e intervenire quando necessario, specialmente in situazioni come il conflitto tra Israele e Palestina.