Destra o sinistra? Sulla Palestina abbiamo scelto un dialogo trasversale-Intervista a Brahim Baya

Partecipazione e Spiritualità Musulmana (PSM) sta preparando un importante evento: sabato 3 febbraio a partire dalle ore 15, presso il Centro Culturale Islamico di Saronno (via Grieg 44), si terrà una tavola rotonda intitolata: “La Palestina e i valori traditi dell’Occidente”

Parteciperanno il giornalista Francesco Borgonovo, il filosofo Andrea Zhok, la sociologa Chiara Sebastiani, Hmed Rahmani, Direttore del Centro Studi sulla Modernità a Parigi ed il direttore di questo giornale Davide Piccardo. 

La discussione verrà moderata dal segretario nazionale di PSM Brahim Baya che abbiamo intervistato.

Perché avete deciso di organizzare questo evento?

Ogni anno promuoviamo un incontro di dibattito sui temi rilevanti in occasione dell’anniversario della dipartita dell’Imam Abdessalam Yassine, quindi l’abbiamo fatto nel corso di questi 11 anni, da quando l’imam non è più tra noi. Per noi è un’occasione per dibattere e approfondire il suo pensiero e confrontarlo con il pensiero di altri, coi nostri alleati e i nostri partner sul territorio, ed è anche l’occasione per presentare libri tradotti e così via.

Quest’anno non potevamo non dedicarlo alla Palestina. Da più di 3 mesi assistiamo a una carneficina, a un massacro, al primo genocidio della storia in diretta, di fronte a un silenzio, a un’apatia del mondo intero, in particolare delle cancellerie occidentali che sono colluse, che collaborano in qualche maniera e hanno le mani che grondano sangue in questo genocidio. Quindi non potevamo stare silenti vedendo che i nostri governi stanno, in nostro nome, finanziando, armando un esercito che sta compiendo il peggior massacro della storia degli ultimi decenni. E’ stato pertanto un senso di responsabilità che abbiamo sentito nei confronti della nostra umanità. Lo vogliamo fare in modo diverso rispetto alle manifestazioni, alle quali abbiamo sempre partecipato, ne abbiamo anche promosso alcune a livello locale e nazionale. Però è importante anche trovare un momento per riflettere più in profondità, per capire quali sono le origini di tutto quello che sta accadendo attorno a noi. Per capire soprattutto come poterci impegnare in maniera efficace per superare tutto questo.

Dall’inizio dell’evento si sono tenute molte iniziative a tema Palestina. Cos’ha di diverso la vostra?

Quel che ha di diverso è che vuole andare in profondità, andare oltre la situazione emotiva, la solidarietà, la condanna doverosa che devono continuare, così come le manifestazioni che sono utilissime per tenere accesi i riflettori su quello che sta succedendo a Gaza e in Palestina. Importante però anche trovare il tempo, non solo dopo che sarà finita questa carneficina, ma già da ora, per capire cosa ha determinato tutto ciò e cosa ciò determinerà per noi come occidentali, come musulmani in occidente, come musulmani italiani e come possiamo contribuire noi come musulmani su questo punto nelle nostre società, nel dibattito dell’opinione pubblica del nostro paese.

Si tratta di un evento che è stato costruito grazie anche al supporto di altre realtà e persone della comunità. PSM è solo il capofila, ma ci sono intellettuali che abbiamo coinvolto anche nel pensare insieme questa tavola rotonda, ringraziamo quindi alcuni partner come La Luce e Davide Piccardo e la Moschea di Saronno che si è generosamente messa a disposizione per ospitare questo evento.

Avete scelto di invitare alcuni ospiti, penso a Borgonovo o a Zhok, del tutto inediti rispetto ad iniziative comunitarie e al contempo mai coinvolti sino ad ora da chi si occupa di Palestina. Come mai questa scelta?

Perché abbiamo scelto Borgonovo e Zhok rispetto ad altri? Perché riteniamo fosse utile coinvolgere tutto l’arco intellettuale, culturale italiano: dalla cultura di destra alla cultura di sinistra, non per forza la destra e la sinistra di governo, ma piuttosto quella sinistra e quella destra che culturalmente e ideologicamente sono ancora coerenti coi loro principi perché riteniamo che si possa andare oltre queste diversità che non sono per forza escludenti, ma possono essere complementari. Una destra e una sinistra che possono ancora dialogare e costruire insieme un’alternativa rispetto ad un pensiero unico dominante, che non è né di destra né di sinistra, ma che è soltanto ultra-liberale, ultra-liberista, capitalista e militarista. Quindi con questi rappresentanti di diverse scuole di pensiero presenti all’interno della società si può costruire un’alternativa.

Crediamo che noi musulmani possiamo essere parte di questa alleanza trasversale unita oggi dalla necessità di andare al di là di questo sistema che ha dimostrato il suo fallimento, che è giunto al suo termine e rischia di farci affondare tutti.

Avete scelto ospiti di orientamento politico diverso ma anche nella comunità c’è chi ha contestato la presenza di Borgonovo per la sua vicinanza alla destra e per le posizioni che nel passato ha espresso sull’Islam. Come rispondete?

Alcuni ci hanno accusato di essere collusi con la destra islamofoba e fascista. Ma si tratta di accuse che non meritano commenti e che non hanno ragione di esistere, e a cui non vorremmo dedicare troppo tempo perché riteniamo che chi le formuli non abbia ben chiaro il concetto di pluralismo e di cosa sia un dibattito . Vorremmo solo chiarire che siamo aperti al dibattito con chiunque. Il Profeta ha dialogato con i suoi nemici, coloro che lo perseguitavano, con tutti questi ha dibattuto e ha stretto anche un accordo di pace. Quindi, da parte nostra non vi è preclusione al dialogo con nessuno, ma l’importante è che sia rispettoso, aperto, che consenta a tutti di dire la propria opinione e di argomentare.

Credo che questo dibattito concederà a tutti la possibilità di esprimersi liberamente e consideriamo inoltre che oggi Borgonovo abbia manifestato un atteggiamento di apertura e rispetto nei nei confronti dell’Islam e dei musulmani. Credo che sia una cosa positiva per il futuro, al di là delle nostre idee politiche, avere una destra e una sinistra che comprendano bene chi sono questi cittadini musulmani e cercare quindi la loro collaborazione. Credo che ciò sia un vantaggio per la nostra comunità, e per la società italiana in genere.

L’iniziativa si terrà al Centro Culturale Islamico di Saronno ma inizialmente era prevista al Centro Pastorale Ambrosiano. Come mai questo cambio di programma?

Una settimana fa avevamo annunciato che l’incontro si sarebbe tenuto presso il Centro di Documentazione Ambrosiana casa Schuster, in centro a Milano, dopo aver ricevuto conferma da parte di chi gestisce questo luogo. Tuttavia, quando siamo andati a fare il sopralluogo ci è stato chiesto, forse a causa della nostra nazionalità di origine e religione, quale fosse il tema della tavola rotonda. Quando li abbiamo informati sul tema, abbiamo notato che l’atteggiamento è cambiato e ci è stato detto che avrebbero dovuto ottenere un’autorizzazione da parte della diocesi perché lo spazio era gestito dalla diocesi. In seguito ci hanno risposto che lo spazio non era più disponibile, dopo che lo avevano confermato più volte.

Riteniamo che ciò sia un segno di questa crisi della quale vorremmo dibattere. Il fatto che si limiti la libertà di espressione, la libertà di dibattito, la libertà di dialogo all’interno di uno spazio pubblico che viene concesso a chiunque, ma che invece è precluso quando si tratta di parlare di Palestina, di un genocidio in corso e credo che questo sia molto grave. 

Ci siamo quindi spostati al centro culturale islamico di Saronno che ringraziamo per l’ospitalità che ci ha offerto fin da subito, per la grande disponibilità che sta dimostrando. Ci sta accompagnando nell’organizzazione di questo evento, gliene siamo molto grati, e crediamo che gli obiettivi di questa tavola rotonda possono essere maggiormente allargati e anche realizzati grazie a questa collaborazione.

Sarà un’opportunità per realizzare insieme questo dibattito tra soggetti diversi (un’organizzazione nazionale come il PSM e una realtà locale molto attiva come il centro islamico di Saronno) pur senza legami organici, ma avendo questa comune appartenenza alla comunità islamica che ci unisce.  Con questa collaborazione, sicuramente daremo anche un esempio a tutte le altre realtà islamiche che è possibile dialogare come musulmani, tra musulmani, col dialogo intra-religioso, e che è possibile anche fare delle attività insieme.

Le sorprese di questo evento sono tante. Tra le altre, presso il centro di Saronno sarà possibile visitare la mostra sul Profeta, che è unica in Italia, e si potrà anche condividere la cena alla fine dell’evento. Quindi sicuramente l’evento si è arricchito, grazie a questa collaborazione col centro di cultura islamico, però ci dispiace che purtroppo gli spazi di dibattito si stiano sempre più riducendo all’interno della nostra società.