Bruciati vivi e fatti a pezzi: raid israeliano incenerisce 45 civili palestinesi nella zona ”sicura” di Rafah, suscitando indignazione globale

In uno scioccante atto di aggressione in violazione dell’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia, le forze israeliane hanno bombardato una tendopoli a Rafah, designata come zona sicura, uccidendo 45 palestinesi, la maggior parte dei quali erano donne e bambini. Questa atrocità ha acceso una protesta globale e rafforzato le richieste di un cessate il fuoco immediato per fermare la brutale campagna di Israele contro il popolo di Gaza.

Dettagli terribili dell’attacco

L’attacco aereo su Tal as-Sultan fa parte di una serie di incessanti attacchi da parte di Israele contro i rifugi che ospitano i palestinesi sfollati. Altre aree prese di mira includono Jabalia, Nuseirat e Gaza City, dove secondo i funzionari locali sono stati uccisi un totale di almeno 160 palestinesi nelle ultime ore.

Funzionari sanitari di Gaza hanno rivelato le raccapriccianti conseguenze dell’attacco di Rafah, dove le vittime, comprese le famiglie sfollate che vivevano nelle tende, sono state bruciate vive. Questo attacco deliberato ai civili costituisce una grave violazione delle leggi umanitarie internazionali.

Condanna internazionale e testimonianze dal luogo dell’accaduto

La comunità internazionale, compresi alcuni dei più stretti alleati di Israele, ha condannato questo atto . Anche gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per l’escalation delle morti civili. Gli organi giudiziari globali stanno esaminando le azioni di Israele, mentre le richieste di cessare l’offensiva a Rafah vengono ignorate. Il massacro di domenica è uno dei più sanguinosi dall’inizio del conflitto, portando il bilancio delle vittime palestinesi a oltre 36.000. i

Testimoni come Mohammed Abuassa, che era presente sulla scena a Tel al-Sultan, hanno descritto le scene orribili a cui hanno assistito. “Abbiamo tirato fuori i bambini che erano a pezzi. L’incendio nel campo era irreale”, ha detto, catturando l’orrore inflitto a civili innocenti.

Il Ministero della Sanità ha riferito che la metà delle vittime erano donne, bambini e anziani. Il giorno successivo, i sopravvissuti e i soccorritori hanno continuato a frugare tra i rottami fumanti, alla ricerca dei resti delle vite distrutte dalle bombe israeliane.

I leader mondiali stanno reagendo con crescente allarme. Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la sua indignazione sui social media, chiedendo la fine immediata delle violenze. “Queste operazioni devono cessare. Non ci sono aree sicure a Rafah per i civili palestinesi. Chiedo il pieno rispetto del diritto internazionale e un cessate il fuoco immediato”, ha scritto su X.

Rafah, la città più meridionale di Gaza, al confine con l’Egitto, è diventata un rifugio temporaneo per oltre un milione di palestinesi sfollati a causa delle azioni militari israeliane. La recente incursione ha costretto centinaia di migliaia di persone a fuggire ancora una volta, affollandosi in tendopoli antigeniche in condizioni terribili.

Crediti immagini copertina: Bashar Taleb, AFP