Da accusatore a colpevole: l’inchiesta sugli stupri usati dal regime israeliano come arma contro i Palestinesi

In questa inchiesta , approfondiamo le recenti accuse riguardanti l’utilizzo della violenza sessuale da parte delle forze israeliane contro i palestinesi e la falsificazione di narrazioni da parte del governo israeliano per giustificare azioni militari. Questa analisi ha l’obiettivo è quello di presentare una panoramica di queste questioni ed è basata su varie fonti, tra cui giornalismo investigativo, rapporti sui diritti umani e testimonianze.

Falsità da parte di Israele
Un’indagine fondamentale dell’Associated Press ha confutato la veridicità della narrazione israeliana sugli eventi del 7 ottobre. Il rapporto ha esaminato meticolosamente le affermazioni di Israele secondo cui Hamas avrebbe orchestrato stupri di massa di donne israeliane, rivelando una mancanza di prove sostanziali a sostegno di queste accuse. Nonostante ciò, queste affermazioni sono state amplificate a livello globale dai principali media, galvanizzando di fatto il sostegno politico alle successive offensive militari di Israele a Gaza e in Cisgiordania. L’indagine dimostra che queste narrazioni attentamente costruite siano state strategicamente utilizzate per giustificare una campagna militare prolungata e per deviare lo scrutinio internazionale e la condanna delle azioni militari di Israele a Gaza.

Il ruolo dei media nell’amplificare queste affermazioni non verificate è rilevante. Le principali istituzioni giornalistiche come il New York Times, la BBC e la CNN hanno dovuto affrontare critiche per i loro processi di verifica inadeguati nel contesto dei loro exposé. L’ampia diffusione di informazioni non verificate da parte di questi influenti organi di informazione ha avuto conseguenze di vasta portata. Non solo ha modellato la percezione pubblica, ma ha anche influenzato il processo decisionale politico negli Stati Uniti e in Europa. Inoltre, questa copertura mediatica ha indirettamente giustificato l’elevatissimo numero di perdite civili e ingenti danni alle infrastrutture a Gaza e in Cisgiordania.

La violenza sessuale di Israele

Varie analisi dettagliate delle statistiche sulla violenza sessuale in Israele rivelano un quadro profondamente inquietante e complesso. Secondo i dati delle forze dell’ordine israeliane, ad esempio, circa 230 stupri sono denunciati ogni giorno, corrispondenti a circa 84.000 casi all’anno. Questo tasso è estremamente preoccupante se consideriamo la dimensione della popolazione israeliana, che è di meno di 9 milioni di abitanti. Tale frequenza posiziona Israele tra i paesi con i più alti tassi di stupri denunciati nel Medio Oriente, sollevando gravi preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle donne e dei minori nel paese.

Particolarmente allarmante è il coinvolgimento di ragazze minorenni nei casi di abusi sessuali denunciati, con quasi il 50% dei casi che riguardano questo gruppo demografico vulnerabile. Questo dato mette in luce una vulnerabilità significativa tra le giovani donne israeliane, esponendole a rischi e traumi che possono avere conseguenze a lungo termine sulla loro salute fisica e mentale.

Ancora più preoccupante è il tasso elevato di chiusura delle indagini sullo stupro senza l’avvio di procedimenti penali. Circa il 92% delle indagini su questi crimini viene archiviato senza che vengano presentate accuse formali, sollevando serie domande sulle capacità investigative e sulla giustizia per le vittime. In aggiunta, il 75% dei condannati per reati sessuali viene rilasciato anticipatamente dal carcere, sollevando interrogativi sulla severità delle pene e sulla protezione della società dalle recidive.

Le denunce di organizzazioni per i diritti umani e di organismi internazionali documentano numerosi casi di violenza sessuale perpetrata da soldati israeliani contro le donne palestinesi, rivelando un quadro di abusi e brutalità estreme. I principali rapporti e testimonianze individuano una serie di casi documentati attraverso testimonianze dettagliate e rapporti tecnici. Questi resoconti non solo mettono in luce la gravità degli abusi, ma anche le difficoltà che le donne palestinesi affrontano nel denunciare tali crimini e nel cercare giustizia.

A Febbraio, gli esperti denunciavano: “Siamo particolarmente angosciati dalle notizie secondo cui le donne e le ragazze palestinesi in detenzione sono state anche sottoposte a molteplici forme di violenza sessuale, come essere state spogliate nude e perquisite da ufficiali maschi dell’esercito israeliano. Secondo quanto riferito, almeno due detenute palestinesi sono state violentate, mentre altre sarebbero state minacciate di stupro e violenza sessuale”, hanno detto gli esperti. Hanno inoltre notato che, secondo quanto riferito, anche foto di donne detenute in circostanze degradanti sarebbero state scattate dall’esercito israeliano e caricate online.

Un esempio eloquente di questi abusi è rappresentato da Amena Hussein, una donna palestinese la cui testimonianza ha suscitato un’ampia attenzione internazionale. Amena ha raccontato di essere stata rapita dai soldati israeliani e tenuta in ostaggio per sei settimane, durante le quali ha subito spogliarelli forzati, violenza sessuale e altre forme di brutalizzazione. La sua testimonianza dettagliata fornisce un quadro angosciante delle atrocità subite dalle donne palestinesi in contesti di conflitto militare.

Questi resoconti evidenziano la vulnerabilità estrema delle donne palestinesi durante operazioni militari israeliane, dove la violenza sessuale è stata utilizzata come strumento per intimidire, umiliare e destabilizzare le comunità palestinesi. Questi atti non solo violano gravemente i diritti umani fondamentali, ma anche indeboliscono ogni sforzo di costruzione di pace tra le due popolazioni coinvolte nel conflitto israelo-palestinese.

D’altro canto, le accuse delle Nazioni Unite nei confronti delle forze israeliane riguardo lo stupro e le aggressioni sessuali perpetrate contro le donne palestinesi durante le operazioni militari rappresentano una grave violazione dei diritti umani internazionali. Queste accuse sono supportate da testimonianze dirette di vittime e testimoni oculari, che descrivono abusi sistematici durante i raid domestici e le incursioni militari condotte dalle forze israeliane in territori palestinesi.

I rapporti dettagliati da gruppi israeliani per i diritti umani confermano queste denunce, evidenziando che una percentuale significativa dei bambini palestinesi detenuti subisce gravi violazioni dei loro diritti, inclusi episodi di denudamento forzato e violenza sessuale. Secondo le interviste condotte con ex detenuti e le indagini effettuate da gruppi di difesa per i diritti, il 69% dei bambini palestinesi detenuti è stato soggetto a procedure umilianti come il denudamento, mentre oltre il 40% ha riferito di essere stato vittima di violenza sessuale.

Questi risultati sottolineano la necessità urgente di affrontare la sistematica violenza sessuale e gli abusi perpetrati dalle forze israeliane contro la popolazione palestinese. Le testimonianze e i rapporti documentati mettono in luce l’ampia scala di violazioni dei diritti umani e sottolineano la necessità di un’azione immediata da parte della comunità internazionale per porre fine a tali crimini e garantire giustizia per le vittime. È essenziale che queste denunce siano oggetto di indagini esterne al sistema giudiziario israeliano che fin ora si è dimostrato non solo incapace di risolvere il problema ma parte del problema stesso. 

Alla radice: razzismo sionista e la violenza sessuale come arma di guerra

L’ideologia del sionismo è stata ampiamente criticata per aver promosso un quadro etnonazionalista e discriminatorio che ha aggravato le violenze e gli abusi citati in precedenza perpetrati dalle autorità israeliane. Questa critica è solidamente supportata da esempi storici e contemporanei che illustrano le profonde disuguaglianze e discriminazioni all’interno della società israeliana. Un esempio significativo è il trattamento riservato agli ebrei etiopi, che ha suscitato grande preoccupazione internazionale.

Il governo israeliano implementò sterilizzazioni forzate su donne ebree etiopi come misura per controllare la crescita della popolazione degli ebrei non europei. Questa politica ha immediatamente suscitato paragoni con le pratiche discriminatorie dell’era nazista e con le attuali politiche cinesi contro gli uiguri, evidenziando gravi violazioni dei diritti umani e un’ideologia di esclusione etnica.

La discriminazione contro ebrei e palestinesi non bianchi da parte delle autorità israeliane riflette questioni profonde di razzismo strutturale e xenofobia nella società israeliana. Questa discriminazione si manifesta attraverso politiche discriminatorie nel sistema giudiziario – già denunciate in vari rapporti tecnici sull’apartheid israeliano –  che impedisce un trattamento equo e imparziale, e attraverso atti di violenza e abuso perpetrati sia dal personale militare che non.

L’uso della violenza sessuale come arma di guerra, inoltre, ha un impatto profondo e duraturo sulle vittime. Nel contesto del conflitto israelo-palestinese è comune il trauma psicologico. Le vittime di violenza sessuale spesso soffrono di gravi traumi psicologici, tra cui disturbo da stress post-traumatico, depressione e ansia. Questo trauma è aggravato dal conflitto in corso a Gaza e dalla mancanza di servizi di salute mentale accessibili. Vi è poi lo stigma sociale. Le sopravvissute alla violenza sessuale sono a rischio di affrontare un significativo stigma sociale all’interno delle loro comunità, che può portare all’isolamento e a ulteriore vittimizzazione. Inoltre, il trauma della violenza sessuale può avere effetti intergenerazionali, colpendo non solo le vittime immediate ma anche le loro famiglie e le generazioni future.

Nel contesto attuale di Gaza, un ostaggio palestinese detenuto da Israele ha denunciato all’UNRWA: “Mi hanno fatto sedere su qualcosa di simile a un bastone di metallo ardente e sentivo come se fosse fuoco – ho delle ustioni [nell’ano]. I soldati mi hanno colpito con le loro scarpe sul petto e hanno usato qualcosa come un bastone di metallo che aveva un piccolo chiodo su un lato”, ha detto.

“Ci hanno chiesto di bere dalla toilette e ci hanno fatto aggredire dai cani”, ha ricordato, prima di descrivere come aveva visto i corpi di “forse nove” persone che erano state arrestate e uccise, compreso uno che era morto dopo che i soldati israeliani avevano “messo il bastone elettrico nel suo [ano]. E’ stato così tanto male che abbiamo visto dei vermi uscire dal suo corpo e poi è morto”, ha detto.

L’indagine sulle accuse di violenza sessuale da parte delle forze israeliane contro i palestinesi rivela modelli inquietanti di disinformazione e fallimenti sistemici. Le narrazioni sfatate utilizzate per giustificare le azioni militari evidenziano le responsabilità etiche dei media nel plasmare la percezione pubblica e le decisioni politiche. Gli alti tassi di aggressioni sessuali denunciate in Israele, insieme ai bassissimi tassi di procedimenti giudiziari, sottolineano problemi sistemici nelle forze dell’ordine e nella magistratura. Le testimonianze di abusi contro le donne palestinesi sottolineano ulteriormente l’urgente bisogno di responsabilità e giustizia nelle zone di conflitto. Queste questioni si intersecano con sfide sociali più ampie di nazionalismo etnico e discriminazione apartheidista, che richiedono attenzione internazionale, giornalismo etico e solidi meccanismi di responsabilità e trasparenza affrontare e mitigare gli impatti profondi della violenza sessuale praticata da Israele come strumento di oppressione, terrore e controllo.

Fonti:
– Al Jazeera: https://www.aljazeera.com/news/2024/2/19/un-experts-warn-of-israeli-violations-against-palestinian-women-girls#:~:text=The%20UN%20experts%20expressed%20alarm,Gaza%20and%20the%20West%20Bank ; https://www.aljazeera.com/news/2024/3/13/after-the-unrwa-report-more-accounts-of-israels-torture-in-gaza
– Associated Press: https://apnews.com/article/israel-hamas-war-sexual-violence-zaka-ca7905bf9520b1e646f86d72cdf03244
– CNN: https://edition.cnn.com/2024/02/20/middleeast/israel-hamas-un-investigation-sexual-abuse-intl/index.html
– Forbes: https://www.forbes.com/sites/eliseknutsen/2013/01/28/israel-foribly-injected-african-immigrant-women-with-birth-control/
– France24: https://www.france24.com/en/20200828-more-than-30-rapists-israel-s-metoo-campaign
– Haaretz: https://www.haaretz.com/israel-news/2020-11-24/ty-article/.premium/92-percent-of-rape-investigations-in-israel-are-closed-without-charges/0000017f-e1d0-d9aa-afff-f9d8c3450000
– Independent: https://www.independent.co.uk/news/world/israel-safe-haven-paedophiles-jerusalem-sex-abuse-jewish-community-watch-a7445246.html
– i24 News: Orit Sulitzeanu, Direttore Esecutivo dell’Associzione dei centri di emergenza stupri in Israele
– Middle East Eye: https://www.middleeasteye.net/opinion/gaza-war-israel-not-held-accountable-sexual-violence-why ; https://www.middleeasteye.net/news/sexual-abuse-and-beatings-palestinian-mothers-ordeal-israeli-custody
– Middle East Monitor: https://www.middleeastmonitor.com/20211122-israel-nearly-half-of-reported-sexual-abuse-cases-in-2019-20-involved-underage-girls/

– OHCHR: https://www.ohchr.org/en/press-releases/2024/02/israelopt-un-experts-appalled-reported-human-rights-violations-against
– Pubmed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26718999/
– Save The Children: https://www.savethechildren.net/news/stripped-beaten-and-blindfolded-new-research-reveals-ongoing-violence-and-abuse-palestinian
– The CJWS: https://www.youtube.com/watch?v=e-XtLKMu0wI
– The Guardian: https://www.theguardian.com/world/2024/feb/22/claims-of-israeli-sexual-assault-of-palestinian-women-are-credible-un-panel-says ; https://www.theguardian.com/media/2024/feb/04/cnn-staff-pro-israel-bias#:~:text=4%20months%20old-,CNN%20staff%20say%20network’s%20pro,slant%20amounts%20to%20’journalistic%20malpractice’&text=CNN%20is%20facing%20a%20backlash,of%20the%20war%20in%20Gaza.
– The Jerusalem Post: https://www.jpost.com/opinion/article-712631 ; https://www.jpost.com/israel-news/article-723018
– TRT World: https://www.youtube.com/watch?v=9Owa90I77sE
– YNet: https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3952077,00.html