L’alcol è la droga più letale in circolazione: violenze, stragi e malattie ma si continua a sottovalutare il rischio

Una ragazza di 19 anni è morta questa notte in una discoteca a Sovigliana, una frazione di Firenze. L’ipotesi più probabile è che il malore sia stato causato dall’abuso di droghe e di alcol ma gli inquirenti stanno ancora indagando e il locale è stato messo sotto sequestro. 

Essendo madre di due figlie, questo ennesimo fatto di cronaca mi spinge ad una doverosa riflessione sulla piaga dell’alcol, problema endemico che non viene mai considerato con la giusta attenzione ma che miete moltissime vittime.

L alcol è secondo tutti gli standard internazionali una sostanza psicotropa che modifica le nostre percezioni agisce su ogni organo del nostro corpo e uccide.

Nel 2016 le vittime attribuite all’alcol sono state 3 milioni in tutto il mondo (dati OMS)e  “non c’è una quantità sicura che si possa bere senza rischi“.  Questo è quanto ha stabilito un nuovo studio dell’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington pubblicato su The Lancet (di cui trovate traccia sulla stampa specializzata ad esempio qui https://www.paginemediche.it/news-ed-eventi/alcol-lancet-3-mln-di-morti-nel-2016-non-c-e-una-quantita-sicura).

Le statistiche OMS relative alle percentuali di alcolismo  pongono alcuni paesi dell Europa dell Est, la Russia il Canada e Stati Uniti tra i primi 10 paesi per abuso di questa sostanza, mentre i danni sono minimi nei paesi musulmani con la sola eccezione del Kazakistan.

Sui dieci paesi in cui la mortalità’ dovuta agli alcoolici è più bassa otto sono paesi musulmani  Kuwait, Iran, Palestina, Libia, Arabia Saudita, Yemen, Giordania e Siria. Gli altri due sono Maldive e Singapore.

“I pericoli per la salute associati al consumo di alcolici sono enormi” afferma Emmanuela Gakidou, autrice senior della ricerca pubblicata da Lancet  “Le nostre scoperte, coerenti con altri recenti lavori, hanno trovato correlazioni chiare e convincenti tra il consumo di alcol e le morti premature, il cancro e le patologie cardiovascolari. Solo non consumarlo riduce a zero il rischio. Questo studio frantuma il mito che uno o due bicchieri di vino al giorno facciano bene“.

La ricerca ha utilizzato i dati di lavori scientifici sui decessi correlati all’alcol e quelli sugli esiti delle patologie legate al consumo. “A livello globale nel 2016 più di 2 miliardi di persone potevano essere definite ‘bevitori’ – sottolinea lo studio – il 63% uomini“. L’analisi ha considerato come ‘consumo medio’ 10 grammi di alcol puro al giorno. Ovvero, un bicchiere piccolo di vino rosso, una lattina di birra, un bicchierino di whisky o di un altro superalcolico.

“C’è bisogno urgente di rivedere le politiche sanitarie sull’alcol e incoraggiare scelte che prevedano di limitare i livelli di consumo“, afferma il ricercatore durante un’intervista .
Secondo tutte le ricerche di OMS ed Università di tutto il mondo l’alcool è correlato alle seguenti malattie: fibrillazione atriale, ictus emorragico, ictus ischemico, cardiopatia ipertensiva, cardiopatia ischemica e cardiomiopatia alcolica, ma anche a diverse tipologie di tumori come seno, colon-retto, fegato, esofago, laringe, labbra e cavità orale e nasale.

Fra le conseguenza dell’abuso anche incidenti, incendi, avvelenamenti, lesioni. In Italia il fenomeno e’ sommerso ma molto preoccupante.

Dal Rapporto “Indagine sull’alcolismo in Italia, tre percorsi di ricerca“, di cui trovate eco sulla stampa qui  https://www.notizie.it/salute-benessere/2018/10/17/rapporto-alcolismo-italia-435-mila-vittime-10-anni/   elaborato nell’ambito delle attività previste dall’Osservatorio permanente Eurispes/Enpam e patrocinata dall’ Enpam parte del Progetto  su “Salute, Previdenza e Legalità”, è emerso che in Italia dal 2008 al 2017 si sono verificate 435mila morti  per patologie alcol-correlate, incidenti, omicidi e suicidi.

L’indagine, che ha coinvolto giovani studenti, adolescenti, cittadini e medici, ha rilevato che l’alcol è la sostanza psicotropa che miete più vittime in termini di dipendenza, rispetto a fumo, droghe sintetiche e cocaina.

6 italiani su 10 vivono l’alcol come sostanza che facilita la convivialità’ e lo stare insieme a tavola tra familiari, in alcune regioni del Nord Italia si comincia a bere a partire dagli 11 anni con effetti deleteri sulla salute.

Secondo l Istituto Superiore di Sanità una valutazione complessiva riconosce nell’alcol la prima causa di morte tra i giovani sino all’età di 24 anni, i cui decessi sono prevalentemente legati al problema di uso e abuso di alcol alla guida.

Per capire la dimensione del problema si pensi che secondo dati Istat , nel corso del 2017, ha consumato almeno una bevanda alcolica il 65,4% degli italiani di 11 anni e più (pari a 35 milioni e 534 mila persone), con prevalenza notevolmente maggiore tra i maschi (78,1%) rispetto alle femmine (53,5%).

Secondo l OMS ogni dieci secondi qualcuno muore a causa dell alcol nonostante che negli ultimi anni i consumi in Europa ed in Italia tendano a calare. Ciò significa che l’alcol uccide più di tubercolosi AIDS e violenza messi insieme.

Per quanto riguarda la vita sociale uno degli ambiti più colpiti e’ il lavoro, secondo stime INAIL un licenziamento su sei e’ dovuto all’alcoolismo ed il tasso di assenteismo degli alcoolisti e’ due volte e mezzo quello medio.

Secondo dati diffusi dal governo americano e ripresi dall ass.Narconon su questo sito:        l’alcol causa l 86 % degli omicidi, il 36% delle risse il 60% delle aggressioni a sfondo sessuale e per quanto riguarda queste ultime l’uso di alcool aumenta l’ aggressività maschi e aumenta il rischio di aggressione per le donne. Nel Regno Unito non si contano gli stupri del sabato sera che avvengono tra adolescenti ubriachi durante feste di giovani in casa con amici causa di migliaia di gravidanze e aborti  ogni anno. 

“Ora capiamo che l’alcol è oggi una delle principali cause di morte nel mondo“, avverte il direttore di ‘The Lancet’, Richard Horton, che aggiunge: “Dobbiamo agire ora, con urgenza, per prevenire questi milioni di decessi e possiamo farlo“.

Una società migliore e’ una società senza alcool perché l’essere umano nasce libero e pulito interiormente ed esteriormente. Non ha senso che oltre ai numerosi problemi dell’esistenza si vada a cacciare nelle dipendenze di cui quella da alcol e’ una delle più insidiose perché’ mentre nel caso delle droghe c’e’ uno stigma fortissimo, l’uso di  alcol rientra nella normalità. Le vittime arrivano alla dipendenza quasi inconsapevolmente e si nascondono quando essa è eclatante e rovina la loro vita e quella dei familiari.

Per questo è importante l’informazione ai giovani ed ai meno giovani perché non si avvicinino nemmeno a questo pericolosissimo vizio.

 

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