Maratone annullate per maltempo, e se vi fossero stati dei terremoti?

Il maltempo delle settimane scorse ha provocato al paese ingenti danni compresivi di alcune morti e vista la stagione Greta verrebbe facile archiviare il tutto come causato dai cambiamenti climatici. Ma la verità è che l’inedita quantità di pioggia, venuta giù per un certo numero di giorni su tutta la penisola, ha soltanto evidenziato al massimo le inefficienze di un paese che non si occupa della sicurezza delle sue infrastrutture (come i ponti di Genova), della sopravvivenza delle sue città d’arte (vedi acqua alta a Venezia), ma anche della banale pulizia dei tombini delle città (un esempio su tutti, Roma). Vale a questo punto ricordare che sono migliaia i viadotti non manutenuti in Italia e che in Olanda, paese che vive sotto il livello del mare (i Paesi Bassi), hanno risolto il problema dell’acqua alta.

Causa maltempo alcuni importanti appuntamenti podistici autunnali sono stati annullati, come la Maratona di Torino (per il livello dei corsi d’acqua), la Maratona di Genova (maltempo + viabilità ridotta dalla caduta del secondo ponte), Ultra Maratona Sorrento-Positano (per le frane), ma anche altre gare meno blasonate. Poco male al cospetto dei disastri dovuti al maltempo, anche se parliamo di eventi la cui organizzazione dura un anno intero.

Ma non possiamo nasconderci dietro al dito del riscaldamento globale, perché a Genova alle piogge si è sommato il crollo del secondo ponte, e le frane sulla Costiera Amalfitana non nascono oggi (il tratto che porta dai Monti Lattari a Ravello è formalmente chiuso da tempo immemore per pericolo di frane, ma è costantemente utilizzato quando non piove).

La pioggia in sé non è un problema per le maratone, che si corrono sostanzialmente in tutte le condizioni climatiche (a Venezia l’anno scorso si è corso “in acqua”). Per annullare una maratona di un certo livello è necessario un imprevisto che sia davvero imprevedibile, come l’uragano Sandy per la Maratona di New York del 2012 o l’attentato terroristico durante la Maratona di Boston nel 2013. Quello che ha fatto annullare le maratone in Italia quest’autunno, e che ha paralizzato il paese, è stata l’inefficienza e la cialtroneria.

Questa mattina siamo stati raggiunti dalla notizia del terremoto in Toscana con epicentro nel Mugello, a nord di Firenze. Anche la Maratona di Firenze del 24 novembre aveva subito una deviazione al penultimo kilometro, rendendo la gara (di 42 Km!!!) non omologabile, ma per improvvisa fuga di gas. Pochi giorni fa c’è stato l’anniversario del terremoto in Irpinia, ed è meglio non pensare neanche ad una tragedia del genere che dovesse accadere durante una settimana di maltempo, con le città congestionate ed impossibili da evacuare, dove potrebbe capitarti di sfuggire al crollo di un palazzo e di morire poco dopo per annegamento.

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