L’ateismo militante di Adonis: una fede bigotta e senza etica

Adonis_poeta ateo
Adonis_poeta ateo

In questi giorni il poeta ed ateo militante Ali Ahmad Said Esber, conosciuto con lo pseudonimo Adonis, ha fatto parlare di sé per aver tacciato le religioni di essere promotrici di guerra. Se da un lato è vero che alcuni individui appartenenti a vari gruppi religiosi hanno commesso atrocità, il legame causale fra la religione e le morti è una mistificazione.

In un interessante libro chiamato “guerra e pace nell’Islam” gli autori hanno raccolto dati storici dall’anno zero al 2008 per stimare i morti causati da un’ideologia rispetto a un’altra. I dati mostrano come, dopo il primo posto occupato dal cristianesimo con una stima di 178 milioni di vittime, seguono le vittime dei gruppi ideologici anti-religiosi con 124 milioni di morti.

La religione non ti fa uccidere

L’autore Brian Dunning ha commentato questa tendenza ad esprimersi in favore o contro un’ ideologia non passando per le argomentazioni logiche ma per il numero di morti, affermando ironicamente:

Per come la vedo io, potresti anche discutere del colore delle mutande indossate dal maggior numero di assassini, e cercare di creare una relazione causale anche lì. La religione non ti fa uccidere la gente, e certamente non ti impedisce di uccidere la gente. Smettiamola di fingere che lo faccia.

La tendenza degli atei militanti, come Adonis e altri volti ben più conosciuti, ad ergersi a leader illuminati dell’umanità ha ben poco di fattuale. Adonis, maestro di poesia e un po’ meno di filosofia, è stato sedotto dal secolarismo estremista durante la sua permanenza in Francia. Ma il più noto esponente di questo pensiero è l’etologo Richard Dawkins.

In un recente tweet Dawkins si è riferito all’eugenetica per gli esseri umani definendola potenzialmente funzionale in quanto “funziona per mucche, cavalli, porci, cani e rose. Perché non dovrebbe funzionare per gli umani ?”.

 Gli utenti di Twitter  si sono scatenati e Dawkins ha goffamente cercato di difendersi affermando che ideologicamente, politicamente ed eticamente bisogna controbattere all’idea di eugenetica negli umani, ma che scientificamente funziona. Le assurde conseguenze logiche di tale affermazioni all’interno di un quadro ateo sono chiare : la politica, l’ideologia e l’etica sono illusioni per l’ateismo e non sono altro che il risultato del rimescolamento casuale della materia in un’esistenza senza alcuno scopo e senza alcun valore. Contrario è il caso dell’eugenetica, basata invece sulla scienza (e dunque la verità per eccellenza).

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L’idea di eugenetica e la sua funzionalità nell’ateismo

Poco importa se anche l’idea di eugenetica e la sua funzionalità nell’atesimo sono esse stesse illusioni, in quanto in un’esistenza senza valore e senza scopo, persino la materialistica e animalesca idea di riproduzione e di sopravvivenza è svuotata di qualsiasi significato. E poco importa se la filosofia della scienza ha mostrato che l’empirismo che caratterizza il metodo scientifico non può scoprire la verità ultima perché limitata dai nostri sensi, dai nostri strumenti e dal nostro personale punto di vista.

E poco importa se le verità logiche e gli assiomi che prescindono dal metodo scientifico e su cui lo stesso metodo si basa,  hanno più e più volte dimostrato di poter contribuire a raggiungere quelle verità ultime a cui l’essere umano aspira. Queste sono verità per le quali l’uomo ha sacrificato molto anche a costo della sua stessa sopravvivenza, come ha dimostrato la Storia. 

Dawkins, un semplice giornalista

Il professore di Harvard Wilson trovò il giusto termine per descrivere chi vuole usare la scienza per promuovere un’agenda ideologica come l’ateismo. In un’intervista per BBC egli definisce Dawkins come un semplice “giornalista” il cui ruolo dovrebbe essere, non quello di piegare la scienza alle sue pulsioni, ma quello di riportare fedelmente ciò che i veri scienziati ricercano. 

Il caso di Adonis è quindi simile, egli puo’ tranquillamente essere categorizzato in quel movimento di cosiddetti “nuovi atei”, individui antiteisti, con conoscenze filosofiche e logiche nella media, ignari del dibattito filosofico contemporaneo sul teismo, le loro convinzioni sono una vera e propria fede. 

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