Inizia Ramadan, il mese di digiuno ed espiazione per i musulmani

Domani 24 aprile inizia il mese di Ramadan anno 1441 del calendario islamico, un mese che un miliardo e mezzo di musulmani in tutto il mondo rappresenta un periodo di digiuno, preghiera ed espiazione. 

Dice il Corano: “È nel mese di Ramadan che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni [l’inizio] digiuni [147] . E chiunque è malato o in viaggio assolva [in seguito] altrettanti giorni. Dio vuole facilitare e non procurarvi disagio, afnché completiate il numero dei giorni e proclamiate la grandezza di Dio Che vi ha guidato. Forse sarete riconoscenti!” (II, 185)

 

In base al Corano e alla Sunna (la tradizione) del Profeta Muhammad (pbsl) l’astinenza da cibo, bevanda e relazione sessuale è prescritta dalla prima luce dell’alba (fajr) fino al completo tramonto del sole (maghreb), dice il Corano: “Mangiate e bevete fnché, all’alba, possiate distinguere il flo bianco dal flo nero; quindi digiunate fno a sera” (II, 187)

Nei paesi a maggioranza musulmana tutta la vita sociale e lavorativa si modifica in base agli orari del digiuno e questo mentre in Italia e più in generale in Occidente i musulmani sono chiamati ad uno sforzo maggiore in quanto non è prevista nessun tipo di agevolazione e nemmeno è garantito il diritto astenersi dal lavoro per partecipare alla grande festa conclusiva di Aid Al Fitr. 

Dal punto di vista dottrinale Ramadan non è uno dei mesi “sacri”, lo sono: Muharram (il primo mese del calendario lunare), il mese di Rajab (il settimo mese), Shawal ( il mese successivo a Ramadan) Dhu’l Qa’dah (l’undicesimo mese) e Dhu’-Hijjah (il mese successivo in cui si compie il Pellegrinaggio annuale). Cionostante se per sacro si intede quello che mette in stretta relazione con il divino, è certamente Ramadan, e il digiuno, un mese di enorme rilevanza spirituale. 

Nel mese di Ramadan il digiuno approfondisce la relazione del credente con il Creatore, l’Altissimo. Il credente che assolve il precetto persegue al ihsan (il perfezionamento). Si realizza cioè di essere sempre davanti al Signore  cercando la Sua soddisfazione e misericordia.
In una celeberrima tradizione (hadith) si narra che l’angelo Gabriele venne, in forma umana, ad interrogare il Profeta Muhammad, gli chiese a proposito dell’Islam e lui rispose: “L’Islam è che tu testimoni che non c’è altro dio che Dio e che Muhammad è il messaggero di Dio; che tu compia la preghiera rituale, versi la zakat, digiuni nel mese di ramadan e faccia il pellegrinaggioalla Casa [, se ne hai la possibilità”, poi chi chiese cosa fosse al iman (la fede) e il Profeta disse: “È che tu creda in Dio, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Messaggeri e nell’Ultimo giorno, e che tu creda nel decreto divino, sia nel bene che nel male”.
Proseguendo lo interrogò ancora: “Dimmi che cosa è l’iḥsān (il perfezionamento)”. Il Profeta rispose: “È che tu adori Dio come se lo vedessi; perché se tu non Lo vedi, certamente Egli vede te”.
Ecco, questo è quel che avviene nel mese di Ramadan ai credenti che lo rispettano. Un periodo di stretta, intensa e intima relazione con Dio, che tonifica lo spirito, rende lucida la mente e risana il corpo. Quest’ultimo beneficio è ormai acclarato dalla scienza medica e mai come in questo periodo ne abbiamo bisogno

 

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