Israele vede come una minaccia le vittorie militari di Tripoli

Come afferma l’istituto per la Sicurezza Nazionale, Israele è bloccato in una difficile posizione poiché non vuole danneggiare ulteriormente le sue relazioni con la Turchia

I recenti progressi del governo di Tripoli sulle forze leali al comandante ribelle Khalifa Haftar potrebbero minacciare gli interessi israeliani nella regione, come afferma uno studio di un istituto di ricerca che ha base a Tel Aviv. 

Le vittorie del Governo di Accordo Nazionale in Libia sono una minaccia per Israele

L’Institute for National Security Studies (INSS) ha dichiarato lunedì che mentre il conflitto potrebbe non avere ripercussioni dirette su Israele, se il Governo di Accordo Nazionale, sostenuto dalla Turchia, rafforza il suo potere, potrebbe mettere in difficoltà un insieme di paesi che appoggiano le attività israeliane nel Mediterraneo orientale.  

Nelle ultime settimane, forze leali al GNA hanno riconquistato una serie di città alle milizie di Khalifa Haftar (AFP)

Il rapporto afferma che, “La Turchia eserciterà un potere non trascurabile nel paese nord-africano, ed Ankara potrà estendere la sua influenza nella regione del Mediterraneo orientale e mettere ulteriormente in discussione gli interessi di Israele, insieme a quelli dei suoi alleati egiziani, ciprioti e greci”. 

Condanna della Turchia per le sue “attività illegali”

La settimana scorsa i ministri degli esteri di Cipro, Egitto, Francia, Grecia e gli Emirati Arabi Uniti (UAE) hanno firmato una dichiarazione di condanna della Turchia per le sue “attività illegali” nella regione. Israele non ha aderito alla dichiarazione. 

L’INSS ha detto che il “silenzio” israeliano fa intendere che questo paese non vuole impegnarsi attivamente in Libia per non correre il rischio di esasperare le già tese relazioni con Ankara. 

La Libia è devastata dal 2015 da questo conflitto; il governo di Tripoli riconosciuto dalle Nazioni Unite è minacciato dalle forze guidate dal generale Haftar sostenuto da numerosi paesi tra cui Egitto, Emirati, Giordania, Francia e Russia. 

L’offensiva di Haftar

Lo scorso aprile, Haftar – che è appoggiato dalll’Egitto, dagli Emirati Arabi e da mercenari russi- ha lanciato un’offensiva sulla capitale libica Tripoli. 

Da quando, all’inizio dell’anno, la Turchia ha schierato i suoi soldati e migliaia di combattenti siriani in Libia, le forze di Haftar hanno perso molto terreno a favore del GNA, e il governo riconosciuto internazionalmente ha conquistato la strategica base aerea di Al-Watiya e ha respinto le forze di Haftar dalle aree prossime alla capitale. 

US AFRICOOM

Il rapporto afferma che Israele deve prepararsi a fronteggiare la Turchia e la Russia, entrambe con la loro influenza in espansione nella regione e ha lamentato “la continua riluttanza di Washington ad assumere un ruolo più attivo sia sul piano militare che su quello diplomatico.” 

Il recente bombardamento aereo russo della base aerea libica di al-Jufra ha provocato un’isolata protesta del commando statunitense per l’Africa (US AFRICOM), con Washington che si è limitata a dire che potrebbe in risposta schierare una piccola brigata in Tunisia. 

Le attività turche nel Mediterraneo 

Il rapporto di lunedì attribuisce i successi del GNA all’intervento militare turco, affermando che il ruolo di Ankara come arbitro del conflitto ne esce rafforzato. 

Questi successi hanno anche permesso alla Turchia di guadagnare altro terreno nelle operazioni nel mar Mediterraneo, dove Ankara ha dato avvio a numerosi progetti di ricerca di risorse.

L’anno scorso, la Turchia e il GNA hanno firmato un memorandum di intesa per delimitare le zone marittime nel Mediterraneo orientale nel tentativo di bloccare ulteriori perforazioni di ricerche energetiche greche e cipriote nell’area. 

Questi progetti sono stati condannati da alcuni paesi, tra i quali la Grecia, la Francia, e gli Emirati Arabi Uniti.

I piani per la costruzione del gasdotto  

Le relazioni turche con il GNA, ed in particolare l’accordo per la delimitazione delle aree marittime, saranno di ostacolo ai piani per la costruzione del gasdotto del Mediterraneo orientale che avrebbe dovuto esportare gas naturale da Israele attraverso Cipro e la Grecia fino in Europa. 

“Se Haftar, con il sostegno degli Emirati e dell’Egitto fosse riuscito a prendere Tripoli, l’impresa avrebbe fatto segnare un importante successo per i paesi decisamente contrari alla Turchia. Ma Ankara non ha bisogno di un completo ribaltamento dei successi militari di Haftar – anche un arresto parziale dei suoi successi soddisfa gli obbiettivi turchi.” 

Il ministro turco per l’energia, Fatih Donmez, ha dichiarato che il suo paese, nel quadro di un accordo con la Libia, potrebbe iniziare le ricerche petrolifere nel Mediterraneo orientale nel giro di tre o quattro mesi. 

Una fonte israeliana ha precedentemente dichiarato a Middle East Eye che i governi di Israele e Turchia stavano cercando di ristabilire i legami diplomatici e di nominare i rispettivi ambasciatori nei due paesi. 

La fonte ha detto che i due paesi hanno simili interessi, tra cui il rifornimento di gas naturale nel Mediterraneo orientale.

L’influenza sempre più presente di Ankara e Mosca nel mediterraneo 

Tuttavia, da quando è stato rieletto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu con i suoi notevolmente scarsi rapporti con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, una sospensione delle relazioni sembra improbabile.   

“Dato che i legami di Israele con la Turchia sono stati molto problematici e le relazioni con la Russia restano delicate,” Il rapporto ha concluso che Israele deve prepararsi alla possibilità che sia Ankara che Mosca possano avere sempre più influenza nel Mediterraneo.