L’UCOII fa un passo verso l’intesa: richiesta a Roma la personalità giuridica

La Prefettura di Roma, competente per quanto riguarda la fattispecie delle istanze di riconoscimento della personalità giuridica sull’intero territorio nazionale, è stato lo scenario in cui è avvenuto un passo altamente significativo per il presente e il futuro della comunità islamica italiana.

Una delegazione dell’UCOII ( Unione delle Comunità Islamiche in Italia), guidata dal presidente Yassin Lafram ha presentato formalmente la richiesta del suddetto riconoscimento e la relativa documentazione che la legge e la procedura richiedono.

Dopo l’assemblea generale che ha modificato lo Statuto dell’Unione in base ai parametri legali richiesti, sono state 140 le associazioni islamiche aderenti o new entry, che hanno confermato ufficialmente il loro mandato affinché l’UCOII le rappresentasse di fronte alle istituzioni dello Stato.

Cosa significa avere personalità giuridica

Un’associazione/ente con personalità giuridica è dotato di autonomia patrimoniale: il patrimonio dell’associazione, cioè, è distinto dal patrimonio dei singoli associati o degli amministratori.

Un’associazione, che si sia costituita con atto pubblico (notarile), per poter ottenerla deve sottostare a questi presupposti

1- l’osservanza delle condizioni previste da norme di legge o di regolamento per la costituzione dell’ente;

2- la possibilità e la liceità dello scopo perseguito;

3- l’adeguatezza del patrimonio alla realizzazione dello scopo.

Ottenere la personalità giuridica è un passo ineludibile per poi richiedere il riconoscimento come Ente di Culto e quindi iniziare un percorso finalizzato alla stipula di un intesa ex art. 8 della Costitituzione italiana che recita:

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze

La parte relativa alle intese di questo articolo rimase praticamente lettera morta per 37 anni finchè, nel 1984 con la revisione del Concordato del 1929 tra lo Stato italiano e la Santa Sede si aprì una stagione di intese con le diverse confessioni religiose presenti nel nostro Paese

La comunità islamica italiana, composta da 2,7 milioni di persone, 1,2 milioni con cittadinanza italiana è rimasta finora al palo di partenza per una somma di ragioni, una parte delle quali imputabili ad una oggettiva difficoltà da parte musulmana di confrontarsi con lo Stato nel linguaggio giuridico che lo Stato richiede, ma prevalentemente per una conventio ad excludendum d’ordine politico.