Vertice Macron e Kurz e Merkel sul terrorismo, l’Italia esclusa, stretta su Whatsapp e Schengen

Il presidente francese Emmanuel Macron, ieri ha ricevuto il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz, i due leader, che hanno avviato una campagna persecutoria nei confronti delle organizzazioni islamiche dei rispettivi paesi, si sono incontrati per parlare di come “affrontare l’estremismo islamista”.

Un summit sulla sicurezza insomma, che ha spaziato dalla revisione di Schengen fino al controllo di Whatsapp e Telegram passando per la formazione degli imam, al vertice sono poi stati aggregati anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e Mark Rutte il premier olandese, oltre alla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

L’Italia è stata esclusa da questo incontro, e la cosa non è di certo passata inosservata dopo le polemiche sul transito dal nostro paese del giovane tunisino accusato della strage di Nizza. 

I francesi si giustificano dicendo che per ora han voluto coinvolgere solo i paesi che hanno subito attentati  ma l’impressione che la Francia continui a perseguire una strategia per rendere marginale il ruolo dell’Italia è forte. 

Si tratta si di una questione interna all’Europa ma con forti implicazioni di politica estera e i due paesi sono concorrenti su alcuni dossier mediterranei e per niente allineati in ciò che concerne la gestione del rapporto con l’Islam. 

Il vertice ha partorito l’idea di un’insieme di misure nuove chiamato European Act –  che potrebbe già essere discusso nell’ambito della riunione dei ministri dell’Interno degli stati membri. 

Tra le proposte, oltre alla rituale retorica sul rafforzamento della cooperazione tra servizi di intelligence nazionali, spicca la volontà di controllare le app di messaggistica come Whatsapp, Signal e Telegram e di applicare una forte stretta sui social network, attraverso il Digital Service Act

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha posto l’accento sulla necessità di promuovere la formazione degli imam in Europa, la Germania infatti ha istituito una Conferenza sull’Islam che si dovrebbe occupare proprio della formazione delle guide religiose islamiche in Germania, nel frattempo la Francia si accinge a bloccare l’arrivo di imam dall’estero. 

L’altra questione calda sul tavolo è la riforma di Schengen, la vicenda di Nizza, con il giovane tunisino accusato dell’attacco che sbarca a Lampedusa e attraversa la frontiera offre un’ottimo spunto per chi vorrebbe riformare il trattato in senso restrittivo.