Ulugh Beg: Il leggendario astronomo musulmano, principe delle stelle

Nato dalla nobile stirpe dei Timurid, Ulugh Beg è diventato famoso per il suo intelletto e per i suoi grandi passi pioneristici nell’astronomia e nella matematica. 

La storia racconta che i colleghi americani di Alexei Leonov- il cosmonauta russo (allora sovietico) che divenne il primo essere umano a passeggiare nello spazio il 18 marzo 1965- gli chiesero un favore, manifestando apertamente il loro desiderio di vedere Samarcanda (attualmente Uzbekistan) per meglio conoscere il luogo dove si era formato il leggendario astronomo Ulugh Beg. 

Ulugh Bey nacque nobile timuride; era nipote del leggendario conquistatore centro-asiatico Timur, conosciuto in Occidente come Tamerlano. Quando Timur seppe che suo figlio Shahrukh aveva avuto un figlio, interruppe la sua offensiva contro Mardin e perdonò la popolazione della città per celebrare l’arrivo di Muhammad Taraghay (Ulugh Bey Mirza). 

Timur amava Ulugh Beg e gli trovò moglie quando aveva 10 anni. Aveva solo 16 anni quando divenne Khan del Turkestan (storica regione dell’Asia centrale). Il vero motivo della fama di Beg non risiede nel fatto di essere stato nipote di Timur, e neppure nell’importanza del suo regno. Egli, oltre a sedersi sul trono, fu uno studioso, un pioniere unico nel suo campo.

Come tutti i Mirza nel palazzo di Timur, ebbe accesso ai livelli più alti dell’istruzione. A differenza di suo nonno Timur, la passione e la vocazione di Ulugh Beg furono la scienza e l’arte.

Fu musicista, filosofo, hafiz (conoscitore del Corano a memoria, ndt), cacciatore e fu particolarmente dotato per l’astronomia e la matematica. 

Poiché il calendario islamico e i tempi della preghiera dipendono dai movimenti della Luna, i primi osservatorii comparvero nel mondo musulmano già nel nono secolo e accompagnarono l’estremo interesse dei musulmani per l’astronomia e per la matematica. Vi erano nel mondo islamico numerosi osservatorii da Qurtuba a Toledo, dal Cairo a Baghdad. Prima del regno di Ulugh Beg, centinaia di astronomi e di matematici erano sorti nel mondo musulmano. 

L’osservatorio di Maragha in particolare impressionò Ulugh Beg. Da quando Jamshid al Kashi e Qadi Zada al Rumi divennero i suoi insegnanti, le conquiste di Ulugh Beg si concentrarono soprattutto sul cielo, sulle stelle e sui pianeti, piuttosto che sui territori terreni. 

Durante il suo regno, Ulugh Beg evitò per quanto poté la guerra, e spese quasi tutta la sua ricchezza nell’arte, nelle scienze e nella vita culturale. 

In anticipo sui tempi 

Nel 1417 fondò una madrasa, una scuola religiosa. Diversamente da altre scuole religiose, in quella da lui costruita a Samarcanda, che ancora esiste in Registan square, la matematica e l’astronomia erano tra le materie più importanti. 

Tre anni più tardi, nel 1420, costruì un suo osservatorio alto all’incirca 30 mt, di tre piani, su una collina rocciosa nei dintorni di Samarcanda. Fu uno dei più grandi in era premoderna e fu magnificamente decorato con piastrelle smaltate e lastre di marmo.  

Lo strumento più straordinario di Ulug Beg fu un enorme sestante che raggiungeva un raggio di 40 mt, cosa che lo rendeva per quei tempi il più grande strumento astronomico nel mondo di quel tipo. 

Il sestante di Fakhri determina le costanti di base in astronomia: l’inclinazione dell’eclittica rispetto all’equatore, il punto dell’equinozio di primavera, la lunghezza dell’anno tropicale, ed altre costanti derivanti dall’osservazione del Sole. Fu concepito principalmente per le osservazioni solari, ma anche per quelle della Luna e dei pianeti. 

Il motivo principale alla base del successo del sestante era la precisione che grazie alle sue grandi dimensioni poteva fornire. Sull’arco del sestante le divisioni di 0,72 cm rappresentavano un grado, mentre segni separati di 11,7 mm corrispondevano a un minuto, e segni distanziati di solo 1mm rappresentavano 5 secondi. A Samarcanda sono stati utilizzati diversi strumenti: astrolabi, quadranti, strumenti in grado di misurare il seno e il coseno, così come una sfera armillare, un righello parallattico e un triquetrum (regolo di Tolomeo, ndt).  

Sappiamo che vari e ben noti astronomi musulmani vi lavorarono e che furono fatte in quel luogo alcune fra le più approfondite osservazioni di pianeti e stelle fisse di un osservatorio islamico. Ecco alcuni risultati di uno studio sugli annuali movimenti dei cinque pianeti luminosi conosciuti al tempo di Ulugh Beg: 

Pertanto la differenza fra i dati di Ulugh Beg e quelli dei nostri tempi relativi ai primi quattro pianeti è fra i due e i cinque secondi. Come si può osservare dai dati, i risultati di Ulugh Beg sono quasi gli stessi di quelli ottenuti con la moderna tecnologia. 

Il catalogo stellare di Ulugh Beg nel 1437 rappresenta le sole osservazioni su larga scala delle coordinate stellari fatte in un regno islamico, in periodo medioevale dopo Ipparco. Il catalogo comprende più di mille stelle. 

Sotto la sua direzione, le osservazioni inclusero anche la misurazione dell’obliquità dell’eclittica (l’angolo fra l’equatore celeste e il tropico del Cancro) di 23 gradi e 30’17” (il valore reale a quei tempi era di 23 gradi e 30’48”) e quello della latitudine di Samarcanda di 39 gradi e 37’33” N. (il valore moderno: 39 gradi e 40’). 

Misurò poi l’anno solare nel 1437, iniziando con l’equinozio di primavera a 365 giorni 5 ore, 49 minuti e 15 secondi- più preciso di quanto più tardi sarebbe stato Copernico. Determinò l’inclinazione assiale della Terra, che a oggi resta la misurazione più precisa. Inoltre si pensa che Ulugh Beg sia collegato con un manuale astronomico persiano chiamato Zij che stupisce per la precisione con cui le sue tavole sono calcolate. Il manuale include quattro capitoli basati sulla cronologia, trigonometria e astronomia sferica, posizioni planetarie e astrologia. Scrisse accurate tavole trigonometriche di valori sinusoidali e di tangenti corretti di almeno otto cifre decimali. 

Fu uno dei primi a sostenere la costruzione di strumenti astronomici collocati permanentemente. Ulugh Beg fu senza alcun dubbio il più importante osservatore astronomico del 15 secolo. 

Il fatto che abbia realizzato tutto questo due secoli prima dell’invenzione del primo telescopio, ci fa capire ampiamente quale furono il suo talento e le sue capacità. Divenne noto in Europa dopo la pubblicazione in latino delle sue opere a Londra, nel 1650. Per commemorarlo, un museo chiamato Osservatorio Ulug Beg fu costruito nel 1970 a Samarcanda, e lì si possono vedere le mappe stellari di Beg e la Zij-i Sultani. Si dice che siano copie e che gli originali siano conservati a Oxford, in Inghilterra. 

L’astronomo tedesco Johann Heinrich von Madler diede il suo nome ad un cratere della Luna nella sua carta del 1830, e col suo nome fu intitolato da Chernykh, dell’osservatorio di Nauchny in Crimea, un asteroide della cintura principale scoperto nel 1977. 

Articolo di Ufuk Necat Tasci tratto da TRT World