Passa per il mare il risveglio turco

ll saluto della Marina turca

Il 28 settembre la Turchia ha celebrato in grande stile il 482° anniversario della battaglia navale di Preveza, con tanto di fuochi d’artificio e una ricostruzione con effetti luminosi tridimensionali sul Corno d’oro.

In epoca moderna è la prima volta che accade: un tassello in più nella ricerca di ispirazione e legittimità per le politiche ambiziose del XXI secolo attraverso la riscoperta della propria storia più gloriosa, a volte frettolosamente accantonata – o comunque non abbastanza valorizzata – dopo l’istituzione della Repubblica.

Nel 1538 a largo di Preveza, nelle acque del mar Ionio a ridosso dell’attuale Grecia, si affrontarono la flotta ottomana comandata da Hayreddin “Barbarossa”, corsaro e poi grande ammiraglio, e quella della Lega Santa voluta da Paolo III, con navi e truppe spagnole e portoghesi, di Genova e Venezia. La vittoria di Barbarossa fu schiacciante, il Mediterraneo orientale divenne un lago ottomano.

Mettere quel grande successo al centro della propria comunicazione politica, com’è stato fatto quest’anno, significa rivendicare per la Turchia del 2020 un ruolo se non analogo, almeno simile: cioè, garantirsi nella stessa porzione di mare pre-eminenza militare e diritti di sfruttamento delle risorse soprattutto energetiche, contro le mire egemoniche della Grecia e le ambizioni di Israele ed Egitto. Il grande ammiraglio ottomano, in buona sostanza, è stato scelto come padre nobile e nume tutelare della politica della “Mavi Vatan”, della “Patria azzurra”: fondata su una presenza navale turca sempre più nutrita e qualificata.

D’altra parte, Barbarossa non è stato in realtà mai dimenticato in Turchia: né nell’immaginario collettivo, né dagli enti ufficiali. Ad esempio, una sala del castello-museo di Bodrum ricorda la prigionia del fratello Oruç e la sua fuga grazie al fratello Hayreddin (la fortezza era all’epoca sotto il controllo dei Cavalieri ospedalieri di Rodi); la stessa Marina turca ha in dotazione sin dagli anni ’90 una classe di fregate “Barbaros”, il cui nome è stato dato anche alla prima delle quattro che la compongono.

Il salto di qualità è però più recente, risale ai primi anni 2000. È stata restaurata la sua tomba a Istanbul, proprio in riva al Bosforo, costruita dal celebre architetto Mimar Sinan; e lì accanto è stato completamente ripensato e ingrandito il Museo del mare, gestito direttamente dalla Marina, con una sala riservata per l’appunto alla battaglia di Preveza.

Nel 2019, soprattutto, è stato ripristinato il rituale del çimavira: cioè, del saluto che i marinai facevano in partenza e al ritorno da una missione; era caduto in disuso, è stato effettuato – con la massima visibilità – dalla flotta impegnata nelle esercitazioni chiamate infatti “Mavi Vatan”. In più, lo stendardo verde di Barbarossa prima custodito nel museo è stato trasferito nel quartier generale della Marina.

Per il 28 settembre del 2020, infine, il Direttorato per le comunicazioni della Presidenza della Repubblica ha preparato dei video (anche in realtà virtuale), una pubblicazione di pregio con prefazione del presidente Erdoğan, lo spettacolo di Istanbul. Il video è particolarmente significativo: le immagini sovrappongono storia e contemporaneità, la vittoria di Prezeva e la flotta di oggi; nella colonna sonora, si alternano una nuova marcia anch’essa dal titolo “Mavi Vatan” e la voce di Erdoğan che legge una poesia patriottica (e compare anche il sultano Mehmet II, alla conquista di Costantinopoli).  

Gli elementi che emergono sono l’amor di patria fino al sacrificio, il valore militare, l’orgoglio per la propria storia, il rispetto della religione attraverso una copia del Corano baciata da un ufficiale. Non c’è bellicosità fine a sé stessa, non c’è arroganza eccessiva. Il messaggio è in definitiva quello del presidente turco: “La Repubblica di Turchia sta trasferendo il suo prezioso patrimonio di esperienza e conoscenza dai suoi antenati a un futuro in cui sarà sicura di sé e conscia della sua potenza, in cui saprà capire correttamente la sua storia.” In Anatolia, sempre più nel Mediterraneo.

Qui di seguito vi lasciamo il video dello spettacolo acquatico della vittoria navale di Preveza