Notte di protesta a Napoli contro il coprifuoco di De Luca: la miseria uccide più del virus

Notte di protesta e di scontri a Napoli per l’inizio del coprifuoco decretato dal Governatore della Campania De Luca. Durante i momenti più caldi il Sindaco di Napoli De Magistris commentava da ospite in TV su Rai3, nonostante la manifestazione fosse annunciata e i disordini fossero prevedibili 

Iniziava ieri alle 23.00 la prima notte di coprifuoco in Campania ma alle 22.00 era anche annunciata NO COPRIFUOCO!, una protesta contro ogni sorta di chiusura. Prima del coprifuoco parte della protesta era già sfociata in guerriglia urbana, con cassonetti dati alle fiamme, lacrimogeni e bombe carta e con scontri tra le forze dell’ordine ed i manifestanti che convergevano verso il Palazzo della Regione intonando cori ingiuriosi nei confronti del Governatore della Campania De Luca.

Nonostante i prevedibili disordini, nei momenti più caldi della manifestazione il Sindaco De Magistris commentava comodamente dagli studi di Titolo Quinto su Rai3 con Lucia Annunziata che gli ha chiesto “ma non sarebbe meglio se lei andasse lì?”.

Già tre giorni fa i Disoccupati di Scampia hanno occupato la sede del Consiglio Comunale di Napoli esponendo uno striscione con su scritto che La Miseria Uccide più del Virus, ed in attesa di poter parlare con De Magistris che li riceverà comodamente dopodomani. 

Nell’edizione di mezzanotte di SkyTG24 veniva annunciato che la manifestazione era finita ma, come documentato da diverse dirette Facebook, questa è andata avanti ancora per molto tempo. Tra i manifestanti si sono sentite molte voci in disaccordo con la frangia più violenta della protesta, ma altrettante voci si davano appuntamento ad oltranza per la riapertura totale delle attività commerciali. 

Per il 27 è convocato al Quirinale il Consiglio Supremo di Difesa e nella giornata di ieri il rappresentante dell’OMS nel Comitato Tecnico-Scientifico aveva detto che il lockdown è da scongiurare per evitare rivolte armate. Non è facile prevedere l’evolversi delle proteste a Napoli ma non si può escludere l’effetto emulazione in altre città.