Il CTS decide che non posso vedere mia Madre e ci sembra normale

Stiamo sviluppando una pericolosa assuefazione rispetto all’idea che i diritti e le libertà che consideravamo spettarci fino a ieri possano essere conculcati con un semplice DPCM.

Si tratta di una trasformazione del nostro modo di vivere che nemmeno una guerra avrebbe potuto imprimere con tanta velocità, ma soprattutto, nemmeno un situazione di guerra avrebbe incontrato così poca resistenza, così tanta rassegnazione.

Si parla di nuova normalità: il Comitato Tecnico Scientifico, questo governo ombra che ha preso il posto di Governo e Parlamento, ha deciso, ad esempio, che io non possa vedere mia madre, nè tanto meno abbracciarla poichè risiede in un’altra regione.

Il potere che si insinua in una relazione così intima ed indiscutibile come quella tra madre e figlio è un esempio di biopotere fino ad ora inimmaginabile per noi.

Eppure pensate a come sarebbe suonata una frase del genere solo un anno fa, avrebbe provocato i brividi.

Leggo che il CTS, interrogato dal Governo, avrebbe regolamentato nei dettagli anche un’occasione intima e famigliare come il pranzo di Natale: “tavoli separati per i bambini e mascherine abbassate solo per mangiare”, uno scenario degno di una distopia.

Sebbene il tutto scivoli sempre e italianamente nella parodia, la cosa è comunque preoccupante, soprattutto perché c’è chi questo stato d’eccezione, mai previsto della nostra Costituzione, lo vorrebbe perennizzare.