Mentana va all’attacco della Great Barrington Declatarion con un carico di fake news

Che i mezzi di informazione e con essi intendiamo anche i social media, stiano giocando un ruolo cruciale nella narrazione pandemica è quanto mai evidente. Si è arrivati al punto che il dibattito sulle questioni legati al COVID non è più tra posizione maggioritaria e posizione minoritaria, definizione che lascia il giusto margine di dubbio sul dove si trovi la verità, la quale come si sa non stai mai tutta da una parte. Di contro oramai, nel dibattito pubblico riguardo al COVID, si è creata la dicotomia tra posizione ufficiale e disinformazione, il che già dovrebbe essere di per se sufficiente per far sollevare le sopracciglia e addrizzare le orecchie ai cittadini desiderosi di capire un po’ meglio la situazione attuale.

Si è arrivati al punto in cui la critica alla cosiddetta disinformazione può atteggiarsi a permettersi una sorta di immunità rispetto a qualsiasi falsità da essa dichiarata nel perorare la propria causa. Un fulgido esempio di si arrogante atteggiamento lo abbiamo nell’articolo di critica del quotidiano di Mentana “Open” nei confronti della Great Barrington Declaration (GBD).  

Prima fake news.

L’articolo di Open afferma della GBD  che “Si tratta del manifesto di un gruppo di economisti…..”. Non è cosi, i primi firmatari nonché fondatori del manifesto/tavolo di lavoro sono epidemiologi e studiosi di salute pubblica di chiara fama internazionale e cioè il Dott. Martin Kulldorff, professore di medicina all’Università di Harvard, biostatistico ed epidemiologo con esperienza nell’individuazione e nel monitoraggio delle epidemie di malattie infettive e nella valutazione della sicurezza dei vaccini, la Dott.ssa Sunetra Gupta, professoressa all’Università di Oxford, epidemiologo con esperienza in immunologia, sviluppo di vaccini e modellazione matematica delle malattie infettive ed il Dott. Jay Bhattacharya, professore alla Stanford University Medical School, medico, epidemiologo, economista sanitario ed esperto di politica sanitaria pubblica, con particolare attenzione alle malattie infettive e alle popolazioni vulnerabili. Scusate se è poco.

Seconda Fake.

Sempre Open parlando della GBD “……… dove si proponeva di lasciare circolare il SARS-CoV-2 puntando sulla immunità naturale, evitando i problemi economici impliciti nelle misure di contenimento dei contagi”. La chiara proposta della GBD e chiaramente ben più articolata e comunque non è stata mai contro le vaccinazione ma piuttosto è stata quella, poi di fatto perseguita nelle attuali politiche delle terze dosi, di proteggere con vaccino la parte della popolazione più fragile lasciando circolare il virus nel resto della popolazione onde evitare le ricadute sanitarie secondarie al danno economico delle misure di quarantena nonché i fenomeni di pressione selettiva sulle varianti provocate dalla vaccinazioni di massa. 

Questa posizioni cosi riassunte sono state chiaramente espresse ed argomentate in diversi articoli (vedi esempi citati) da firme molte autorevoli provenienti da diverse parti del mondo ma non hanno trovato posto neanche nella sezione della corrispondenza delle maggiori riviste scientifiche, a differenza dei due semisconosciuti autori che candidamente dichiarano di lavorare per i piani vaccinali della fondazione Bill e Melinda Gates e la cui lettera, guarda il caso, è stata prontamente pubblicata sul British Medical Journal dal quale i nostri di “Open” hanno sollecitamente preso spunto. 

I nostri proseguono la loro critica denunciando il conflitto di interessi di una delle principali firmatarie della GBD ma anche facendone un problema ideologico infilandoci dentro la Georg and Emily von Opel Foundation donatore del partito conservatore (inglese?) e l’American Institute for Economic Research (AIER), “Un think tank libertario, di negazionisti del clima e sostenitori del libero mercato”. Cos’è questo? Complottismo di ritorno? Per inciso questo presunto complotto è stato sottoscritto da circa 44.000 medici, e circa 15.000 scienziati da tutto il mondo.

Terza fake 

Mentre fior fiore di scienziati cercano di capire qualcosa di più su questo COVID, “Open” come colui che detiene la sacra verità si lancia in un crescendo di lapidarie quando infondate affermazioni di cui, come tipico di tutto il gruppo di cui esso fa parte, non ci tiene ne ad argomentare la giustezza ne tantomeno a fornire le fonti, citiamo: Ricordiamo che l’immunità data dalla Covid-19 è di gran lunga meno forte di quella indotta dai vaccini”, e di durata inferiore, di che immunità di parla?1 Specifica o aspecifica? Chi lo ha detto, quando dove?

Quarta fake

Continuano imperterriti i nostri di Open “Inoltre, le varianti Covid sono uno dei principali argomenti che cozzano contro le aspirazioni economiche dei sostenitori della GBD. Avevamo già visto infatti, che le principali sono emerse proprio in assenza dei vaccini e in contesti di lassismo dal punto di vista delle misure di contenimento dei contagi.”

Anche su questo non sappiamo proprio come si possa dire una cosa del genere quando addirittura Nature2 ci spiega il contrario. 

Insomma, qui ci sembra che la disinformazione provenga proprio da chi dice di volerla combattere.

1-Cell. ARTICLE| VOLUME 183, ISSUE 1, P158-168.E14, OCTOBER 01, 2020

Robust T Cell Immunity in Convalescent Individuals with Asymptomatic or Mild COVID-19

Takuya Sekine et al. Open AccessPublished:August 14, 2020DOI:https://doi.org/10.1016/j.cell.2020.08.017

2-Rates of SARS-CoV-2 transmission and vaccination impact the fate of vaccine-resistant strains SimonA. Rella1 , YuliyaA. Kulikova2 , EmmanouilT. Dermitzakis3* & FyodorA. Kondrashov1* Scientific Reports volume 11, Article number: 15729 (2021)