25 novembre: comportarsi da musulmani a tutela delle donne

“Le donne sono sorelle degli uomini Non le onora che un generoso e non le offende che un infame.” Il profeta Muhammad

In occasione della giornata internazionale contro la violenza nei confronti delle donne si sprecano gli eventi commemorativi mentre si annunciano provvedimenti per migliorare i servizi di accoglienza  a favore delle vittime di violenza domestica o per aumentare le pene di chi se ne rende responsabile

Quest’anno il leit motive è quello delle donne  afghane che del resto sono state abbandonate dai falsi liberatori americani ed oppresse da regole tribali anti sharaitiche che nessuno ha combattuto. da un’interpretazione della shari’ah fortemente condizionata da costumi tribali 

Ma mentre si scarica la responsabilità della violenza su uomini di paesi lontani si ignorano le vittime in carne ed ossa che abitano sotto casa.

Nella società globalizzata esistono solo i fatti mediatizzati ma noi come sempre andiamo oltre. La società  umana è fortemente immersa nella violenza. Si comprano i bambini e si legittimano unioni contro natura e contro logica facendo riferimento all’amore alla pace alla tolleranza.  “Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato pace” , scrisse lo storico romano Tacito. Si instaurano e si legittimano relazioni malate e disfunzionali nel senso dell autoritarismo o del lassismo  tra genitori e figli o tra coniugi 

Si abbandonano le vittime di disturbi  comportamentali o di patologie mentali  

La prevenzione della violenza contro le donne iniziamolto prima della violenza stessa con l’educazione a relazioni sane dentro la famiglia da parte di ciascuno dei suoi componenti  non solo da parte degli uomimi. Le donne disfunzionali fanno danno almeno quanto uomini perché cresceranno figli a loro volta bulli o succubi, esse distruggono la pace del focolare quanto e più degli uomini  con astuzia tradimento e ripicche mettendo i familiari gli uni contro gli altri.

Noi, in quanto comunità musulmana dobbiamo certamente supportare le vittime ma dobbiamo soprattutto evitare di entrare in discorsi ideologici non nostri: L’Islàm quando è  ben vissuto è alieno alla schiavitù dell’uomo sull’ uomo e anche al mito del maschio alfa che non chiede e non piange mai 

Il musulmano è collaborativo, servo fedele di Allah e non deve cercare di sottomettere nessuno ma riconoscere una gerarchia  perché  solo Allah può  renderci suoi servi totalmente. 

Abbiamo un bell’esempio nel Profeta e nei tanti uomini che ancora oggi si comportano come tali senza essere bulli ma e senza rinunciare alla propria virilità prendendosi le loro responsabilità  e guadagnandosi il rispetto dovuto a chi, uomo donna o  bambino,  fa il suo dovere senza tirarsi indietro.

Nell’Islàm esiste una gerarchia precisa ed una sana collaborazione nella famiglia e nella comunità senza strampalate teorie femministe di sostegno che tra l’altro puntellano  il gender ed il NWO

Cerchiamo di fare una seria scelta di campo.