Si possono assumere farmaci durante il digiuno di Ramadan?

Durante Ramadan molti musulmani si trovano di fronte alla questione di come gestire le eventuali terapie farmacologiche. La questione è sempre più comune a ragione dello spropositato aumento delle malattie croniche e alla conseguente necessità, da parte di sempre più persone, di assumere terapie praticamente in modo indefinito per tutto il resto della vita.

Una premessa necessaria

Vi è un unanime consenso riguardo a come non sia lecito mettere a repentaglio la propria vita o rischiare il peggioramento della propria salute allo scopo di ottemperare al digiuno del Ramadan. I versetti della sura “Al-Baqara” n. 184 e 185 chiariscono in modo inequivocabile questo punto, stabilendo come chi non possa sopportare il digiuno sia tenuto a nutrire un povero al giorno per tutti i giorni del Ramadan (Fidiyah). Coloro che invece assumono una terapia per un periodo limitato di tempo, ma non possono interrompere le loro terapie durante il mese del digiuno, hanno l’opzione di recuperare i giorni di digiuno successivamente, ma comunque entro il mese di Ramadan successivo.

Il ruolo del medico 

Secondo coloro che seguono la sunna della maggioranza (ahl assunah wal-jama’ah), prima di usufruire dell’agevolazione di rompere il digiuno per l’assunzione dei farmaci, il musulmano deve prima chiedere al proprio medico curante, preferibile musulmano, perché in grado di capire la natura del digiuno dei musulmani, e quindi capace di valutare ad esempio la possibilità di modificare le dosi e/o di assumere i farmaci solo di notte o comunque in grado di comprendere la possibilità di intraprendere la pratica del digiuno, da parte delle persona con determinate problematiche di salute. Da sottolineare come nei paesi occidentali, la cultura dei medici riguardo al digiuno del Ramadan e la sua gestione in relazione alle diverse patologie come il diabete o le malattie cardiovascolari stia velocemente aumentando, tanto da aver portato alla creazione di tabelle per la stratificazione del rischio specifico del digiuno a seconda del tipo e della gravità della malattia.  Secondo il madahab (scuola giuridica) Shafi’i è accettabile posticipare una terapia farmacologica in caso che questo significhi solamente rimandare la terapia e non aggravare la condizione di salute. Quindi in sintesi chi è malato può digiunare ma alle condizioni predette.

Indicazioni generali

Oggi le terapie farmacologiche, anche domiciliari, posso avere diverse modalità di somministrazione oltre a quella orale tramite capsule o compresse, esiste ad esempio la via per aereosol, la via intranasale, quella transdermica, esistono poi tutte le opzioni parenterali ovvero intravenosa, intramuscolare, sottocute, oltre al fatto che ci possono essere terapia locali come creme, gocce intraoculari o auricolari. Si possono annoverare tra le terapie anche tutte quelle pratiche che sono propedeutiche come i prelievi di sangue, per non dimenticare le terapie chirurgiche.

Nonostante la varietà delle possibili situazioni ci si può orientare facilmente in base a poche e chiare indicazioni condivise dalla maggior parte dei sapienti. L’assunzione di farmaci da una via diversa da quella orale non rompe il digiuno. Prendere farmaci per via orale, i quali poi arrivano nello stomaco passando quindi per le vie digestive è una eventualità che sempre rompe il digiuno. Farmaci per via orale che però si sciolgono in bocca senza arrivare nello stomaco non rompono il digiuno.

Anche il Consiglio europeo per la fatwa e la ricerca (CRF) si è espresso nello stesso modo, nello specifico alla domanda sull’assunzione di farmaci per via nasale, esso risponde nel seguente modo: “La situazione rappresentata non costituisce alcun problema per la validità del digiuno; il digiuno, infatti, richiede l’astensione da cibo, bevande e rapporti sessuali, come stabilito dall’Altissimo nella sentenza divina: “… abbandona cibo, bevande e piaceri sessuali per amor Mio ; le gocce nasali non sono cibo o bevanda e nemmeno piacere sessuale.

Quindi inalatori spray o aereosol non inficiano la validità del digiuno, almeno che questi farmaci non vengano presi per sopportare il digiuno, in quest’ultima eventualità qualsiasi modalità annulla la validità del digiuno. Come premesso questa è l’opinione della stragrande maggioranza dei sapienti in materia ma non di tutti, ad esempio alcuni ritengono che anche le fleboclisi endovena a scopo nutrizionale non invalidano il digiuno, in quanto le sostanze per invalidare il digiuno debbano attraversare l’esofago. 

Terapie non farmacologiche 

Secondo il grande imam al-Bukhari “non è ciò che esce dal corpo che rompe il digiuno ma quello che vi entra”! Il prelievo dei campioni di sangue se effettuati per necessità non rompono il digiuno, meno chiaro invece è se la donazione del sangue o fare il salasso (Hijama) invalidino il digiuno. I pareri sono contrastanti. La posizione dell’Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose è quella di evitare di sottoporsi a queste pratiche durante il mese di Ramadan. Per quanto riguarda il vomito però l’opinione più comune è che esso non invalidi il digiuno se involontario mentre lo rompa se provocato volontariamente e quindi in quest’ultimo caso il giorno di digiuno andrà recuperato successivamente.

Conclusioni

L’autore di queste righe, cercando di inquadrare il tema del digiuno e l’assunzione dei farmaci, ascoltando i pareri di più studiosi, intervistandoli di persona o consultando le loro interviste o i loro scritti, si è reso conto di come sia impossibile essere veramente esaustivi sull’argomento, essendovi diverse scuole di pensiero, diversi contesti e innumerevoli situazioni particolari.

Cionondimeno immergersi all’interno di queste diversità è un’esperienza arricchente perché ci si è resi conto della vivacità, dell’intelligenza e della sapienza che vi sono dietro alle diverse posizioni. Per ultimo ma non ultimo, è stato ribadito a se stessi, come la dimensione personale del digiuno ovvero l’intenzione nel cuore dei digiunatori, sia il vero collante che potrà risolvere tutte i possibili dubbi e le eventuali divergenze