Cisint o ci fai? Come la Sindaca di Monfalcone intende salvare il “decoro” dai barbari mazzalemmi

La spiaggia di Marina Julia (Monfalcone, Gorizia), ove l’arte del pellegrinaggio balneare raggiunge la sua apoteosi, si trova ora travolta da un’onda di orrore e disgusto. Il cuore martoriato della sindaca Anna Maria Cisint, vessillo della Lega, si strugge di fronte al terribile spettacolo dei mazzalemmi che osano bagnarsi con gli abiti addosso. Una pratica questa che scuote le fondamenta del “decoro” e dona vita a conseguenze insopportabili per l’alta moralità di cui la Cisint si fa paladina.

La nobile sindaca, bastione della cultura italica, non tollera infatti le barbare forme di “islamizzazione” che dilagano sul nostro suolo e che minacciano le tradizioni – per così dire “ancestrali” – dei costumi da bagno e dei deux-pièces. Non stupisce dunque che ancora una volta i musulmani sono i malvagi architetti di una congiura ma stavolta contro il pudore. <<Indecoroso>>, tale è la sentenza dalla spettabilissima, che grida al cielo mentre il nostro territorio vacilla sotto l’infame peso di questo malcostume barbarico quale è l’abito.

La Sindaca non ha dubbi e da sagace custode della moralità cittadina e dei tradizionali valori afferma con mirabile destrezza politica di voler emanare un provvedimento salvifico per tutelare l’interesse generale della città e dei concittadini. Oh, quale grazia e quale meraviglia! Sarà messa fine a questa consueta abitudine di addentrarsi nel regno delle onde vestiti come profani eremiti.

<<Intendo applicare questi principi,>> afferma l’altissima <<con un apposito provvedimento a tutela dell’interesse generale della città e dei nostri concittadini>>.”.

La visionaria della Lega intende dunque placare l’abisso di indecenza che si apre di fronte a noi. In questa conturbante narrazione ogni deretano nascosto ed ogni traccia di pelle ignuda annullata, alimenta una visione integralista che scatena l’ira della sindaca e delle simil anime benpensanti.

Onoratissima Cisint, mentre con inestinguibile fervore affronti questo dramma, o sublime custode delle “sacre tradizioni”, mi permetto di concorrere alla tua santissima crociata. Vi sono infatti altre battaglie ancora ignorate ma che la tua mirabile sapienza può audacemente fronteggiare. Non è raro che al bar, alcuni devoti musulmani si abbeverino senza toccare l’obliato alcol, o ancor peggio, nel ristorante osano deliziarsi con pane, acqua e insalata, rifiutando le delizie delle braciole di maiale. Auspico che il mio modesto contributo possa giovare alle vostre future importanti sfide, di cui la Storia, senza dubbio, perpetuerà eterno ricordo.