[Video]”Dovete ricordare Amelek nella Bibbia”. Così Netanyahu invita al genocidio usando la Bibbia nel discorso alla Nazione

Così recita I Samuele:15 sul destino da riservare agli Ameleciti, passaggio menzionato da Netanyahu nel suo recente discorso alla Nazione:

<<Và dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini”>>.

“Dovete ricordare Amelek nella Sacra Bibbia”, afferma Netanyahu senza mezzi termini  parlando dell’assedio di Gaza.  Il conto è presto fatto poiché i versetti in questione figurano fra i più famigerati e controversi della Bibbia per la loro brutalità genocida e oggi vengono utilizzati dalla leadership israeliana per giustificare al pubblico il massacro che sta avendo luogo a Gaza.

Secondo recenti stime, dopo l’intensificarsi dell’offensiva di terra da parte di Israele, le vittime civili palestinesi sarebbero arrivate a 10.000 mentre stime più limitate parlano di 8.000 palestinesi uccisi, di cui quasi la metà bambini. Su Gaza, in soli 20 giorni, sarebbero state sganciate bombe pari a 12.000 tonnellate di TNT. Come riferimento, su Hiroshima la bomba nucleare sganciata era equivalente a 16.000 tonnellate di TNT.

Le gravissime affermazioni di Netanyahu però non stupiscono. Esse si inseriscono, del resto, in una narrazione condivisa dal governo israeliano che negli anni – incluso il contesto del recente assedio di Gaza –  ha deumanizzato più e più volte i palestinesi definendoli ‘subumani‘, ‘serpi‘, ‘animali‘ da sterminare ed “erbacce” da estirpare e più.

Oggi la maschera di Israele è completamente caduta ed il mondo ha visto il male che ha messo sotto il suo giogo i palestinesi per quasi un secolo. La speranza è che l’altissimo prezzo di sangue che stanno pagando gli innocenti in Palestina serva a risvegliare le nostre coscienze sopite e portare alla giustizia il regime razzista, apartheid, e brutale che ha tentato di sradicare il popolo palestinese dai nostri cuori prima che da Gaza.