Il Commissario Generale ONU Philippe Lazzarini: “l’uccisione dei bambini palestinesi non può essere danno collaterale”

Il direttore dell’UNRWA afferma che mezzo milione di palestinesi si trova stipato in edifici dell’ONU, con cibo o acqua scarsi e nessun posto dove dormire.

Un cessate il fuoco urgente è questione di vita o di morte per milioni di persone nella Striscia di Gaza, ha ammonito un funzionario durante una conferenza informativa di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sottolineando un aumento delle vittime tra i bambini mentre Israele continua a bombardare l’enclave sotto assedio.

I palestinesi di Gaza stanno affrontando una crisi di vita o di morte, aggravata dalla difficoltà di fornire aiuti agli oltre due milioni di abitanti della Striscia, ha dichiarato Philippe Lazzarini, direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), durante l’incontro tenutosi nei giorni scorsi.

“Il livello di distruzione è senza precedenti, la tragedia umana che sta accadendo sotto i nostri occhi è insopportabile”, ha detto il funzionario. “L’attuale assedio imposto a Gaza è una punizione collettiva”.

Oltre mezzo milione di palestinesi costretti a lasciare le loro case a causa dei bombardamenti di Israele, che continuano ininterrotti da quasi quattro settimane, sono ora rifugiati e stipati nelle scuole ed edifici dell’UNRWA, con cibo e acqua scarsi e spesso senza un posto dove dormire, ha riferito.

“La fame e la disperazione si stanno trasformando in rabbia contro la comunità internazionale”, ha detto Lazzarini, aggiungendo che i pochi aiuti fatti entrare attraverso l’Egitto a partire dalla scorsa settimana non sono affatto sufficienti. Il 21 ottobre scorso Israele ha iniziato a far entrare a Gaza aiuti scarsi, ma le ispezioni approfondite di ogni convoglio hanno causato lunghi ritardi. Israele ha anche categoricamente rifiutato di permettere l’invio di carburante, lasciando i pochi ospedali operativi dell’enclave a rischio di chiusura.

L’ultima ancora di salvezza
Domenica, i palestinesi, disperati a causa del continuo assedio e dei bombardamenti, hanno fatto irruzione nei magazzini delle Nazioni Unite, portando via grano, farina e altri beni di prima necessità per la sopravvivenza.”Un’ulteriore rottura dell’ordine civile renderà estremamente difficile, se non impossibile, per la più grande agenzia delle Nazioni Unite a Gaza continuare ad operare”, ha avvertito Lazzarini all’assemblea del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.”Dico questo essendo pienamente consapevole che l’UNRWA è l’ultima ancora di salvezza per il popolo palestinese a Gaza”, ha aggiunto.Per aumentare il flusso di aiuti indispensabili, i funzionari delle Nazioni Unite hanno esortato Israele ad aprire il valico di frontiera con Gaza di Karem Abu Salem, noto come Kerem Shalom per gli israeliani, affermando che è l’unico passaggio attrezzato per accogliere un numero sufficiente di camion. Israele si è finora rifiutato di aprire qualsiasi punto di passaggio con l’enclave assediata, alla quale sta imponendo un blocco terrestre, aereo e marittimo da 16 anni.

Questi non sono danni collaterali
I funzionari delle Nazioni Unite hanno inoltre sottolineato l’aumento impressionante delle vittime a Gaza, in particolare tra i bambini, cifre che non hanno eguali nemmeno nei più sanguinosi conflitti contemporanei.”Più di 420 bambini vengono uccisi o feriti a Gaza ogni giorno – un numero che dovrebbe sconvolgere profondamente ognuno di noi”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’UNICEF Catherine Russell. Lazzarini ha aggiunto: “Questo numero supera il numero di bambini uccisi ogni anno nelle zone di conflitto del mondo dal 2019”, sottolineando: “Questo non può essere un ‘danno collaterale'”. Israele ha avvertito che un pericolo ancora più grande incombe, mentre intensifica l’offensiva di terra nella Striscia. Ha ordinato agli abitanti di Gaza di spostarsi nella parte meridionale del territorio per non rischiare di essere trattati come “complici dei terroristi”.

Tuttavia, i palestinesi di Gaza non hanno trovato sicurezza nemmeno nel sud, dove Israele ha continuato a bombardare le case. “Ho detto molte volte, e lo ripeto, che nessun posto è sicuro a Gaza”, ha detto Lazzarini.Il suo appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è arrivato dopo che questo non è riuscito ad approvare quattro risoluzioni separate che chiedevano un cessate il fuoco o “pause umanitarie”. Una risoluzione è stata bloccata dagli Stati Uniti e un’altra da Russia e Cina. Le altre non hanno ottenuto il numero minimo di nove voti.

Venerdì, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato a stragrande maggioranza a favore di una risoluzione che chiede una tregua umanitaria immediata, ma questa non è vincolante. Gli Stati Uniti e Israele sono stati tra i 14 Paesi che hanno votato contro la risoluzione.Il vertice di emergenza ha anche espresso preoccupazione per la prospettiva che la guerra a Gaza rischi di trasformarsi in un più ampio conflitto regionale.

Geir Pedersen, inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, ha affermato che le ricadute in Siria sono già iniziate e hanno sollevato “la prospettiva terrificante di una potenziale escalation più ampia”. Da quando è scoppiata la guerra con Hamas, Israele ha condotto numerosi raid aerei in Siria e in Libano, colpendo importanti infrastrutture militari e aeroporti.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi da originale pubblicato da Al Jazeera